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Fatturazione elettronica: l’obbligo dal 2019

Il metodo della fatturazione elettronica è stato introdotto con la Legge di Bilancio 2018 ed è entrata ufficialmente in vigore a partire dal 01 gennaio 2019. L’obiettivo è quello di trasmettere documenti di origine fiscale tra aziende e/o privati come fatture di ordini o di servizi, beni, prestazioni erogate, al fine di smaltire il cartaceo e ridurre i tempi stessi di elaborazione manuale; non solo, consente anche di evidenziare correttamente i pagamenti e di tenere sotto controllo i flussi finanziari in seguito a monitoraggi interni e costanti da parte delle imprese.

In Italia, per l’appunto, è stata resa obbligatoria nel 2019, sia per le transazioni B2B (business to business) sia per quelle B2C (business to consumer) e pertanto quelle cartacee sono state vietate.

Il governo ha richiesto alle aziende italiane di dotarsi di un Registro delle fatture digitali (DRF), in modo tale da possedere un archivio di tutte le fatture inviate e ricevute, soprattutto per semplificare l’aggiornamento e il conteggio dei dati di fatturazione o di costi sostenuti, che vengono poi trasmessi durante la dichiarazione dei redditi. Tra le altre regole da osservare, è fondamentale che la fattura venga emessa entro 12 giorni dalla ricezione del pagamento, altrimenti si corre il rischio di sanzioni con percentuali dal 5% al 10% dell’importo della fattura stessa.

È stato messo a disposizione un sistema di invio universale per tutte le fatture elettroniche, il Sistema di Interscambio (SdI), all’interno del quale è necessario inserire l’indirizzo telematico dell’acquirente grazie al quale il sistema inoltrerà la comunicazione al destinatario; diversamente risulterà non emessa e non recapitata. Tuttavia, esistono anche diversi portali in grado di connettersi sistema sopra specificato, come ad esempio l’App Fattura o Aruba o Fattura 24 e altri ancora, alcuni gratuiti, altri a pagamento, consentendo ampia scelta.