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TARI 2023: le novità che riguardano la tassa sui rifiuti

spazzatura, chi deve pagare la tassa annuale

Gli importi della tassa sui rifiuti variano da Comune a Comune, ma esistono delle regole che si applicano in linea generale e che riguardano le agevolazioni o le riduzioni. La Tari è una tassa comunale che venne introdotta nel 2014 e che sostituì le vecchie imposte sui rifiuti solidi urbani e cioè la Tares e la Tia. Con la riscossione della Tari i comuni gestiscono il servizio per raccogliere, trasportare e smaltire i rifiuti, oltre a finanziare le attività di spazzamento e pulizia delle strade. 

Ogni comune, in base ai costi che deve sostenere per svolgere il servizio di raccolta dei rifiuti, approva il proprio regolamento con cui definisce le tariffe da applicare. Il gettito che il Comune incassa per svolgere questi servizio deve coprire esattamente i costi ma non deve generare ulteriori entrate per altri servizi o altre finalità. L’ente regolatore che emana le norme per i comuni e vigila sulla corretta applicazione è l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente). 

Chi deve pagare la Tari

A soggiacere al pagamento della Tari sono tutti coloro che risiedono nel Comune e che possiedono locali o aree coperte che producono rifiuti urbani. L’imposta non si paga invece per il possesso di aree scoperte pertinenziali o accessorie delle abitazioni, come ad esempio le terrazze, le cantine o i balconi. A dover pagare la tassa sui rifiuti è il proprietario dell’immobile, o colui che in ogni caso risulta titolare di un diritto reale di godimento sull’immobile (usufrutto, uso, abitazione o superficie). Nel caso di appartamento in affitto, se il contratto d’affitto supera i 6 mesi di durata, sarà il locatario a dover rispondere del pagamento della tassa.

H2: Quanto si deve pagare?

L’importo dipende dall’aliquota applicata dal singolo comune e dal numero di occupanti dell’immobile. Ogni variazione in tal senso va sempre segnalata tempestivamente all’ente gestore della TARI. Per stimare l’importo che ogni proprietario di immobile deve pagare, i Comuni più virtuosi commisurano il pagamento dell’imposta alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotto. 

I comuni che non risultano in grado di applicare una tariffa ben precisa, possono stimare l’importo che dovrà essere versato, in base alla quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie stimate in base alla destinazione d’uso dell’immobile e in base al tipo di attività svolta al suo interno o alle spese da sostenere per il servizio di raccolta.  La maggior parte dei Comuni si affida a quest’ultima modalità di calcolo, parametrando l’entità dell’importo da pagare ai metri quadri dell’immobile e al numero dei suoi occupanti. 

H2: Le esenzioni

Ogni comune può stabilire, in totale autonomia, quali sono le fattispecie per le quali si applica una esenzione al pagamento dell’imposta sui rifiuti. Alcuni comuni esentano dal pagamento dell’imposta quelle abitazioni con un solo occupante, mentre altri esonerano quei locali tenuti a disposizione per uso stagionale o utilizzati solo come case vacanza. In determinati casi viene stabilita anche una esenzione per quelle persone che occupano l’immobile ma che, per più di sei mesi all’anno, vivono in un paese estero. Ai Comuni viene anche concessa la facoltà di stabilire eventuali riduzioni del pagamento per casi temporanei eccezionali, come nelle eventualità di calamità naturali. Nella maggior parte di questi casi, la riduzione è dell’80% di quanto dovuto.

H2; Bonus rifiuti Tari 2023: cosa cambia

Il governo ha introdotto, per il 2023, un bonus rifiuti. Si tratta di un’agevolazione economica che riduce sostanzialmente la spesa per la Tari per i nuclei familiari che versano in situazioni di disagio dal punto di vista economico. Lo sconto viene applicato a quei nuclei familiari il cui ISEE non supera gli 8.265 euro o a quelle famiglie numerose con Isee che non eccede i 20 mila euro. Ogni comune può stabilire anche riduzioni o agevolazioni per altre situazioni o condizioni familiari. 

Ogni nucleo familiare può chiedere, in presenza dei dovuti requisiti, di rateizzare il pagamento del tributi, con rate di importo minimo pari a 100 euro. La rateizzazione viene accordata agli utenti che già beneficiano del bonus sociale per disagio economico per pagare le utenze di luce, gas e acqua e per quei nuclei familiari che versano in condizioni economiche disagiate. 

H2: Come comportarsi se non arriva la Tari? 

In genere è il Comune stesso che invia al cittadino i relativi bollettini per pagare la Tari direttamente al proprio domicilio. Se questo non avviene, sarà lo stesso cittadino a doversi attivare, contattando il Comune per capire le ragioni del disservizio e chiedere l’invio dei bollettini, anche per non incorrere in sanzioni per ritardato versamento. Il cittadino può anche scegliere di pagare il tributo compilando un modello F24 da presentare in banca (anche on line) o in un ufficio postale. La Tari si può pagare con tre diversi sistemi: bollettino postale, MAV e modello F24.

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