Alcuni soggetti dipendenti in un’azienda, sempre se hanno raggiunto un determinato livello di anzianità, possono decidere di chiedere al proprio datore di lavoro un anticipo sul TFR, cioè sul Trattamento di Fine Rapporto (vale a dire di quella cifra che è stata accantonata dall’azienda stessa nel corso del tempo per il lavoratore). Non si tratta però di una possibilità che viene sempre concessa e, inoltre, è necessario sapere che che anche l’eventuale anticipo sul TFR viene tassato. Scopriamo dunque insieme tutto quello che è necessario sapere sul tema.
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Come funziona il TFR
Anno dopo anno un datore di lavoro mette da parte una certa cifra per un qualunque lavoratore dipendente, che verrà corrisposta a quest’ultimo a fine contratto. Va da sé che, in considerazione di questo strumento, lo stipendio di un lavoratore non corrisponde alla totalità della sua retribuzione, proprio perché per l’appunto una sua parte viene destinata al trattamento di fine rapporto.
In un contesto, per così dire, classico, un lavoratore riceve il suo TFR quando il contratto di lavoro si risolve, naturalmente (cioè per la scadenza del contratto) oppure per scelta da parte del dipendente o della realtà aziendale che decide di licenziarlo. Ci possono però anche essere delle eccezioni a questa casistica che prevedono che un lavoratore possa richiedere questa cifra in modo anticipato. Si veda qui di seguito quali possono essere gli scenari possibili.
Quando richiedere il TFR anticipato?
Per richiedere un TFR anticipato è necessario presentare un’adeguata giustificazione, legata essenzialmente a delle necessità economiche impellenti. Si può dunque farne richiesta nei casi di:
- Acquisto della prima casa, per sé o per i propri figli. Qualunque spesa che andrà sostenuta in questo caso dovrà essere dimostrata presentando il relativo atto notarile;
- Spese sanitarie improvvise: può capitare che per gravi motivi di salute si renda necessario sottoporsi ad un costoso intervento impossibile da rimandare. Questa spesa, che potrà riguardare sé stessi ma anche un famigliare a carico, andrà dimostrata presentando un certificato medico rilasciato da una ASL o da un centro medico privato;
- Spese di ristrutturazione della propria abitazione o per la manutenzione di spazi comuni di un condominio.
Attenzione: non si potrà fare richiesta di un anticipo del TFR in più di un’occasione, ma soltanto una volta nel corso del contratto in essere. Inoltre, è fondamentale sapere che la cifra richiesta potrà ammontare al massimo al 70% del TFR maturato fino al momento della richiesta.
Il Tfr anticipato è tassato?
Per chi riesce a ricevere questa cifra anticipatamente c’è una buona notizia: si tratta di un ammontare netto, dal quale cioè sono già state scorporate le tasse in precedenza. Si parla in questo caso di tassazione separata proprio perché le regole fiscali legate al TFR sono diverse rispetto a quelle sullo stipendio.
L’imposta trattenuta dal datore di lavoro al momento della concessione dell’anticipo del TFR è una tassazione temporanea, calcolata su un reddito ipotetico basato sull’importo del TFR. Questa tassazione viene utilizzata per stimare un reddito annuo medio ai fini fiscali.
Il calcolo dell’imposta
La base imponibile su cui si applica l’aliquota è costituita dall’importo lordo dell’anticipo del TFR. L’aliquota applicata è calcolata sulla base dei redditi percepiti negli ultimi 5 anni dal lavoratore, facendo una media degli stessi. In questo modo, si tiene conto della situazione reddituale del dipendente, e si applica una tassazione più equa che eviti di penalizzare eccessivamente i lavoratori con redditi fluttuanti.
Per esempio, se un dipendente ha avuto un reddito medio annuo di 30.000 euro negli ultimi cinque anni, la tassazione dell’anticipo del TFR verrà calcolata applicando l’aliquota media corrispondente a quel livello di reddito, non le aliquote più alte che potrebbero scattare se il TFR venisse considerato come reddito aggiuntivo ordinario.
Per poter calcolare le tasse da pagare sarà necessario seguire i seguenti passaggi:
- calcolare la somma lorda che si andrà a ricevere;
- dividere la somma ottenuta per gli anni lavorati nell’azienda a cui si chiede il TFR e moltiplicare tale risultato per 12: questo sarà il nostro reddito annuale;
- applicare l’aliquota IRPEF alla base imponibile.
Vale la pena di ricordare che la tassazione sull’anticipo cambierà anche in base al motivo per cui è stato chiesto. L’aliquota relativa alle spese mediche per esempio è applicata al 15%, una percentuale alla quale bisognerà sottrarre, a scalare, lo 0,3% per ogni anno successivo al 15esimo di servizio presso la stessa azienda.
Se invece l’anticipo viene richiesto per l’acquisto o la ristrutturazione di una casa propria o dei figli, la tassazione partirà dal 23% e seguirà il regime della tassazione separata (con l’aliquota ordinaria), come avviene al momento della liquidazione del TFR. Si ricordi ancora una volta che quella sul TFR è una tassazione provvisoria: la tassazione vera e propria sarà infatti applicata solo una volta concluso il rapporto di lavoro, sempre tenendo in considerazione le imposte già applicate in precedenza sull’anticipo.