Le azioni di MFE, ex Mediaset, la holding televisiva della famiglia Berlusconi, continuano a registrare un aumento significativo nella Borsa italiana anche oggi dopo la notizia della morte di Silvio Berlusconi, avvenuta ieri a Milano. Sta avanzando anche l’ipotesi di una possibile vendita del gruppo da parte degli eredi di Silvio Berlusconi e l’eventualità che il governo ricorra al golden power.
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Azioni MFE: borsa in fermento
Anche nella giornata di oggi, martedì 13 giugno le azioni MFE continuano a registrare forti incrementi in Borsa. Le azioni di classe “A” MFE evidenziano un aumento del 7,2% a 0,53 euro, mentre quelle di classe “B” sono in aumento del 5,6% a 0,74 euro. Allo stesso tempo, Mondadori, in modo più moderato, segna un incremento dell’1,4% a 2 euro per azione. Nel mercato di Francoforte, si osserva un notevole aumento anche per Prosiebensat, la società di trasmissione televisiva tedesca di cui Cologno Monzese detiene quasi il 30%, con un incremento del 3% a 8,8 euro.
Le azioni di Mediaset, oggi Mfe o Media for Europe, avevano chiuso la giornata di mercato del 12 giugno con un rialzo del 5,86% per i titoli A e del 2,32% per i titoli B. Lo hanno fatto, però, dopo essere arrivati a salire anche del 10% nel corso della giornata, sull’onda di quella che gli analisti finanziari hanno bollato come speculazione, scrive Borsa Italiana.
Le azioni MFE volano: vendita in vista?
Le voci e le speculazioni riguardano la probabilità che gli eredi dell’ex Premier, possano valutare opzioni (impensabili prima con Berlusconi in vita) come la vendita o la fusione di Media for Europe. Tuttavia, per il momento, di mera speculazione si tratta e come ricordano anche gli analisti di Equita, si dovrà attendere di capire le disposizioni testamentarie per valutare i nuovi assetti Fininvest e di conseguenza il futuro del gruppo Mfe-Mediaset.
Gli analisti di Intermonte, infatti, ritengono che dopo la morte del fondatore, il gruppo Mfe-Mediaset opererà in continuità dal punto di vista strategico e operativo. Non prevedono grandi cambiamenti nemmeno nell’azionariato di Banca Mediolanum, di cui Fininvest detiene circa il 30%.
Gli eredi di Silvio Berlusconi
Dal canto loro, anche gli eredi di Berlusconi, tentano di placare le voci, e chiariscono la loro posizione in un comunicato ufficiale, specificando che il “patrimonio”, del loro defunto padre resterà alla base di tutte le attività, che proseguiranno in una linea di assoluta continuità sotto ogni aspetto. Marina e Pier Silvio Berlusconi, figli del primo matrimonio di Silvio Berlusconi con Carla Dall’Oglio, detengono ciascuno il 7,65% delle azioni del gruppo. I tre figli provenienti dal matrimonio con Veronica Lario, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, gestiscono una società con una partecipazione paritaria e detengono il 21,42% delle azioni. Resta dunque da capire come il 61,2% che apparteneva a Silvio Berlusconi verrà ripartito tra i figli del primo e del secondo matrimonio.
L’Importanza del Golden Power
In Borsa, mentre le azioni MFE volano, l’idea prevalente è che chiunque acquisisca il controllo di Mfe-Mediaset dovrà farlo d’accordo con il governo. Nonostante la diminuzione del peso politico dell’azienda senza la presenza di Silvio Berlusconi, alcuni analisti ipotizzano l’utilizzo del golden power per garantire la sicurezza della televisione italiana. Nel 2020, un emendamento al decreto Covid ha dato all’Agcom il potere di intervenire in caso di scalate e di valutare se l’operazione influisce negativamente sul pluralismo informativo.
Gruppo MFE: possibili acquirenti
Dopo la morte di Silvio Berlusconi, diverse ipotesi si sono susseguite su quali sarebbero i potenziali acquirenti per le aziende del gruppo MFE-Mediaset, già oggetto di discussioni da tempo su un suo possibile riassetto. Proprio l’ipotesi di una imminente vendita è tra i motivi che ha fatto balzare in borsa le azioni di MFE. Il principale candidato tra i papabili acquirenti è Vivendi, anche se le sue attività televisive attuali non rientrano nel core business dell’azienda francese. Tuttavia, Vivendi ha già in possesso il 23% del gruppo Mfe-Mediaset, ereditato dalla fallita scalata precedente. Per il mercato si tratta dell’opzione più plausibile. Vivendi, oggi a Parigi registra una diminuzione dello 0,2% a 8,12 euro.
Non mancano comunque altre ipotesi, gli analisti di Equita citano anche l’interesse di gruppi internazionali come Discovery. Già da qualche tempo si era parlato anche di un possibile interessamento da parte Urbano Cairo, titolare di RCS. Tra gli altri, si è parlato anche di gruppi italiani come Exor, la holding della famiglia Agnelli, che ha dimostrato interesse nel settore dei media in passato. Inoltre, si è fatto il nome di Telecom Italia, che potrebbe cercare di espandersi nel settore dei contenuti televisivi per diversificare le proprie attività.
Mentre le azioni Mfe hanno continuato a registrare un aumento significativo in Borsa a seguito della morte di Silvio Berlusconi, Piazza Affrari scommette sul riassetto. Le speculazioni sulla possibile vendita del gruppo e l’utilizzo del golden power da parte del governo italiano per proteggere la televisione nazionale sono al centro delle discussioni. Resta da vedere come si svilupperanno gli assetti e l’azionariato nel futuro prossimo.