Cosa sono e cosa si nasconde dietro il soprannome ”blue chip“. Si tratta di un nome che deriva dal classico gioco del poker. La blue chip nel poker rappresenta il valore più alto. Negli Stati Uniti, intorno al XIX secolo, il termine blue chip era associato alle azioni (e più in generale alle proprietà) di alto valore.
La paternità di questa definizione associata alle azioni più “pesanti” dal punto di vista borsistico va attribuita ad un giornalista del Dow Jones. Secondo alcuni, questo fu coniato per la prima volta da un certo Oliver Gingold che una volta si trovava in piedi vicino al ticker di borsa, notando diversi scambi a 200 $ o $ 250 per azione o più, ha detto al suo collega che intendeva tornare in carica per “scrivere sui titoli blue chip”. Da allora la comunità degli investitori ha utilizzato questo termine nella terminologia del mercato azionario, inizialmente utilizzandolo come etichetta per azioni ad alto prezzo e infine utilizzandolo per riferirsi a titoli di alta qualità che hanno resistito alle “usure” del tempo e si sono contraddistinte per la stabilità e la solidità.
Approfondimenti
Cosa sono le società blue chip?
Le società blue chip, quindi sono quelle aziende grandi, consolidate, stabili e di alta qualità. Aziende sulle quali si può investire in maniera sicura e finanziariamente sana che sono sopravvissute nel tempo nonostante lo scorrere dei vari cicli economici. Sono visti come investimenti a volatilità relativamente bassa poiché le loro dimensioni e il dominio del mercato consentono loro di sostenere fasi di crescita deboli, ottenere finanziamenti migliori e raggiungere mercati più grandi.
Le blue chip sono anche distintamente caratterizzate dalla loro capitalizzazione di mercato estremamente ampia. La capitalizzazione di mercato è il numero di azioni di una società moltiplicato per il suo prezzo di mercato.
Si tratta, dunque, di società che dominano il loro settore e il più delle volte i loro prodotti e/o servizi tendono ad essere familiari e molto conosciuti un po’ da tutti perché ritenuti di grande utilità e di largo consumo. Sebbene i pagamenti dei dividendi non siano assolutamente essenziali affinché un’azione sia considerata una blue chip, la maggior parte ha una lunga storia di pagamento di dividendi stabili o in aumento. Anche in un quadro critico o di grande incertezza, le azioni blue chip tendono a resistere alle turbolenze del mercato, riescono ad avere sempre un tasso di crescita costante e sono soggette a una minore volatilità.
La differenza tra blue chip e piccole azioni
Per questo motivo un investimento in un’azione blue chip viene visto come sicuro soprattutto per chi vuole adottare una strategia buy-and-hold. Mentre le aziende più piccole sono in grado di registrare un tasso di crescita più elevato dei ricavi e degli utili e quindi di performare nel breve periodo facendo realizzare dei profitti interessanti a chi ama speculare e quindi comprare e vendere le azioni traendo vantaggi dalle oscillazioni del mercato. Ma, a differenza delle blue-chip, le azioni delle piccole società sono più vulnerabili se il capitale si prosciuga o le condizioni economiche sono deboli. Essendo molto volatili, il rischio di andare incontro a grandi perdite, in poco tempo, è molto alto soprattutto in un quadro di incertezza dei mercati.
Ma quanto deve essere grande un’azienda per qualificarsi come blue chip? Si tratta di un tema assai controverso e di non facile soluzione. Va detto che, per quanto sicure, le società blue chip non sono infallibili. Il crollo di aziende gigantesche come Lehman Brothers, Enron o, rimanendo in Italia, anche la Parmalat tra gli altri, ne è la prova. E’ vero che le società blue chip non sono ad alto rischio come le società a piccola o media capitalizzazione, ma un rischio insito c’è sempre ed è inevitabile.
Come si tiene traccia dei prezzi delle blue chip?
Come si fa a sapere se una società è blue chip e come è possibile monitorarne le performance? Basta guardare verso gli indici di mercato delle blue chip. Un indice è un paniere di azioni, scelte e ponderate su diverse metriche. Il livello dell’indice cambia al variare dei prezzi delle azioni sottostanti. L’indice può aiutare a capire le variazioni del mercato e l’andamento dei prezzi delle azioni blue chip.
Ci sono indici di molti tipi. Quelli più attendibili sono le 40 aziende blue chip quotate all’FTSE Mib mentre sono 30 le Blue chips quotate al Dow Jones di Wall Street. Fra le Blue Chips più importanti quotate a Piazza Affari spiccano Enel (ENEL.MI), Eni (ENI.MI)Stellantis (STLA.MI), Ferrari (RACE.MI), Intesa Sanpaolo (ISP.MI), Unicredit e Generali. Fra le più note blue chips quotate a Wall Street spiccano invece Apple, Microsoft, Pfizer, Nike, McDonald, Walt Disney, Tesla e Coca Cola.