L’impero di Esselunga, uno dei principali colossi della grande distribuzione italiana, è al centro di un’indagine condotta dalla Procura di Milano. Un sequestro preventivo d’urgenza per un valore di quasi 48 milioni di euro è stato eseguito dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza. La frode fiscale Esselunga ruota attorno a questo l’inchiesta e su presunte pratiche legate all’uso di serbatoi di manodopera illecita. La condotta fraudolenta, protrattasi per numerosi anni, ha comportato non solo lo sfruttamento sistematico dei lavoratori, ma anche gravissimi danni all’erario.
Approfondimenti
I numeri di Esselunga
Esselunga è una delle principali catene di supermercati in Italia, gestisce attualmente circa l’8,7% delle vendite nel settore, con 185 negozi distribuiti in varie regioni del Paese. La società è guidata da Marina Caprotti, figlia di Bernardo Caprotti, fondatore di Esselunga. I punti vendita si trovano nelle regioni Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Liguria e Lazio. Esselunga impiega circa 25.000 dipendenti, con un impegno economico di circa 10 milioni di euro e un piano di assunzioni significativo.
L’espansione online è stata un fattore determinante per Esselunga, che oggi è il principale sito italiano di vendita online di prodotti fisici nel settore della distribuzione alimentare. La società vanta 5,7 milioni di clienti, con un aumento di 40.000 clienti solo all’inizio del 2022.
Nonostante le sfide del mercato, Esselunga ha registrato ricavi stabili nel 2022, pari a 4,3 miliardi di euro, in linea con il primo semestre del 2021, un anno di crescita eccezionale dopo la pandemia. Il margine operativo lordo è stato di 214,6 milioni di euro, in calo rispetto ai 427,1 milioni dell’anno precedente. Nel frattempo, i prezzi dei prodotti sugli scaffali hanno subito un aumento medio del 1,7%, a fronte di un incremento medio dell’inflazione del 7,4% ricevuto dai fornitori, con il gruppo Esselunga che ha assorbito il 5,7% di tale incremento.
L’esercizio si è concluso con risultati positivi, posizionando Esselunga tra le migliori realtà del settore in Italia. Il ritorno alla gestione familiare è stato un importante passo avanti, segnato dall’acquisizione del 32,5% dell’immobiliare La Villata da parte di Esselunga, precedentemente detenuto da Unicredit. Attualmente, tutte le società del gruppo Esselunga sono interamente di proprietà di Marina Caprotti, presidente dell’azienda, e di sua madre Giuliana Albera.
Frode fiscale Esselunga
L’accusa mossa contro il colosso della spesa Esselunga, riguarda una complessa frode fiscale che si basa sull’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e sulla stipula di contratti di appalto fittizi per la somministrazione di manodopera. Questo meccanismo illecito avrebbe consentito all’azienda di emettere e utilizzare fatture inesistenti per un valore superiore a 221 milioni di euro, con un’evasione dell’IVA superiore a 47 milioni di euro.
Secondo quanto riportato dal pm di Milano Paolo Storari nel decreto di sequestro, Esselunga ha adottato una condotta fraudolenta che dura da numerosi anni, causando non solo lo sfruttamento sistematico dei lavoratori, ma anche gravi danni all’erario. Inoltre, l’inchiesta ha evidenziato un presunto sistema di “serbatoi di manodopera” utilizzato dall’azienda per eludere le normative sul lavoro e ottenere vantaggi patrimoniali illeciti.
È emerso che all’interno della filiera del lavoro, sono state identificate società “filtro” che hanno agito come intermediarie tra la società committente e i dipendenti. Queste società a loro volta hanno utilizzato diverse società cooperative, definite come società “serbatoio”, per svolgere alcune attività. In altri casi, i rapporti di lavoro sono stati stabiliti direttamente con queste società cooperative, le quali hanno costantemente omesso di pagare l’Iva e, nella maggior parte delle situazioni, di adempiere agli obblighi previdenziali e assistenziali. Un dossier dei sindacati, allarga la problematica anche al metodo di lavoro, denunciato decine di volte dai dipendenti, definito di repressione strutturale e mobbing come prassi, con turni gestiti attraverso meccanismi basati sulla paura.
Le indagini e gli indagati
L’indagine condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano sulla frode fiscale Esselunga, ha riguardato gli anni fiscali dal 2016 al 2021. Attualmente, sono sotto indagine l’azienda stessa, l’ex direttore finanziario Stefano Ciolli e l’attuale direttore finanziario Albino Rocca. Entrambi sono accusati di frode fiscale per aver utilizzato fatture per operazioni inesistenti, simulando contratti di appalto anziché di somministrazione di manodopera. Si stima che Esselunga abbia ottenuto un vantaggio patrimoniale illecito di quasi 41,5 milioni di euro.
Parallelamente alle indagini, sono state effettuate diverse perquisizioni nelle sedi di persone fisiche e giuridiche coinvolte nell’indagine, nelle province di Milano, Novara e Bergamo. Durante tali perquisizioni, le autorità stanno notificando informazioni di garanzia e stanno valutando anche la responsabilità amministrativa degli enti in relazione ai reati commessi.
Le conseguenze e le reazioni
La scoperta di questa presunta frode fiscale e sfruttamento dei lavoratori nei supermercati della famosa insegna, ha suscitato reazioni di indignazione e preoccupazione nell’opinione pubblica. Sono emerse critiche nei confronti di Esselunga e delle autorità di controllo per non aver individuato prima queste pratiche illecite.
Alcuni sindacati e associazioni dei lavoratori hanno espresso solidarietà alle vittime dello sfruttamento e hanno chiesto un’azione immediata per garantire la tutela dei diritti dei dipendenti coinvolti. Hanno inoltre richiesto che vengano adottate misure severe nei confronti dei responsabili per prevenire futuri episodi di questo genere.
La Procura di Milano continuerà le indagini per accertare la responsabilità degli indagati e stabilire se ci siano ulteriori implicazioni all’interno dell’azienda. Nel frattempo, il sequestro preventivo dei beni per un valore di quasi 48 milioni di euro è finalizzato a garantire il recupero dei danni subiti dall’erario.
Esselunga ha rilasciato una dichiarazione in cui si proclama estranea alle accuse e si impegna a cooperare pienamente con le autorità nell’ambito delle indagini in corso. L’azienda ha sottolineato l’importanza del rispetto delle normative fiscali e del lavoro e ha annunciato l’adozione di misure interne per prevenire episodi simili in futuro.
Frode fiscale Esselunga: scandalo italiano
L’inchiesta sulla presunta frode fiscale Esselunga e lo sfruttamento dei lavoratori da parte dell’azienda nella sua catena di supermercati, rappresenta un grave scandalo che ha scosso l’opinione pubblica italiana. Le indagini in corso dovranno fare luce sulla vicenda e determinare le responsabilità dei soggetti coinvolti.
Questo caso mette in evidenza l’importanza del rispetto delle normative fiscali e del lavoro da parte delle aziende, non solo per garantire la correttezza dei conti pubblici, ma anche per tutelare i diritti dei lavoratori. È fondamentale che le autorità di controllo svolgano adeguatamente il loro ruolo di vigilanza e che siano adottate misure punitive adeguate per prevenire e reprimere comportamenti illeciti.