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EFT Settore Minerario: sfrutta le potenzialità del mercato delle materie prime

Escavatore fermo in miniera

L’acquisto di ETF può essere uno dei metodi di investimento più semplici perché sul mercato sono disponibili molti fondi diversificati a basso costo. Le società di fondi continuano a rilasciare prodotti nuovi e innovativi che forniscono esposizione alla direzione delle azioni (compresi gli ETF short che salgono quando i mercati scendono), tassi di interesse, prezzi delle materie prime, valute e altre soluzioni uniche.

Gli ETF sulle materie prime sono quotate nelle borse valori di tutto il mondo. Le borse canadesi sono state tra le prime a quotarle con iShares, che ha offerto trust su oro e argento sotto forma di ETF dal 2009, essendo uno dei primi. Da allora, altre società di fondi come Horizons ETFs Management Inc., Bank of Montreal, iShares e Vanguard Investments Canada Inc., per citare i più grandi, hanno offerto ETF sulle materie prime che consentono agli investitori di investire sull’oscillazione dei prezzi delle materie prime.

I fondi possono riguardare titoli azionari di materie prime scambiati sulle principali borse internazionali, nonché direttamente o indirettamente alle materie prime stesse. Chi vuole investire specificamente sul settore minerario, dovrebbe prima avere le idee chiare sul settore di riferimento sul quale investire, poiché le modalità per investire in ETF sono davvero varie e notevoli. 

Cosa sono le Mining Stocks

Con il termine Mining Stocks si indicano generalmente le azioni del settore minerario. E’ un settore che coinvolge tutte quelle aziende che estraggono e vendono metalli e di altri minerali.

I minerali che ricevono le maggiori attenzioni da parte degli investitori sono oro, argento e platino. Mentre i metalli industriali più ricercati sono ferro, rame, manganese e alluminio. 

Il settore minerario rimane comunque uno dei settori più complessi in assoluto sul quale investire per le sue connessioni e le criticità legate al concetto di sostenibilità ambientale e per la complessa questione dello sfruttamento delle miniere in disuso.

Negli ultimi anni le aziende minerarie hanno effettuato investimenti copiosi per migliorare le proprie tecnologie estrattive rendendole all’avanguardia, valutando anche nuovi metodi di estrazione. Sono stati effettuati corposi investimenti in ricerca e sviluppo. Per questo motivo, le aziende minerarie potrebbero esprimere grandi potenzialità in futuro, soprattutto se sapranno vincere la sfida contro la sostenibilità ambientale. 

Cosa fare se si vuole investire in una sola materia prima?

Se ci si vuole esporre solo su una determinata materia prima, gli ETF su singola materia prima rappresenta sicuramente una scelta valida e profittevole, soprattutto nel lungo periodo. Esistono anche trust sull’oro e sull’argento sia alla Borsa di Toronto che al NYSE Arca (la principale borsa ETF al mondo) che di solito seguono i prezzi spot delle materie prime tenendo in custodia la merce fisica. Si tratta di un tipo di investimenti decisamente più suggestivo rispetto ai classici futures e/o contratti di opzione per investire il proprio capitale.

Se si investe in ETF quotati negli Stati Uniti o in altre borse internazionali, che non siano europee, e che hanno attività sottostanti simili, è necessario considerare i tassi di cambio, la tassazione e il costo complessivo al momento di valutare quali acquistare.

Nel caso del rame, solo di recente è stato quotato in Canada un ETF che offre un’esposizione indiretta attraverso i titoli minerari del rame. Questo è l’ETF Horizons Copper Producers Index, che è stato rilasciato nel 2022 e utilizza un portafoglio altamente concentrato di circa una dozzina di società quotate in borsa.

Un’opzione come questa rappresenta il top per chi vuole investire in questo settore tenendo sempre in considerazione il fatto che investire su un ETF legato ad un titolo minerario non è la stessa cosa che detenere la materia prima. In teoria, un ETF sul rame ben gestito, con leva finanziaria, dovrebbe essere in grado di realizzare dei profitti superiori al valore della materia prima stessa, anche se questo non è assolutamente garantito.

Gli ETF quotati negli Usa

Esistono diversi ETF quotati negli Stati Uniti, come Global X Copper Miners ETF, Barclays iPath Bloomberg Copper Subindex ETF e USCF United States Copper Index Fund, che rappresentano delle soluzioni profittevoli nel lungo periodo per chi vuole investire in materie prime a basso rischio. 

I fondi offerti da Barclays PLC e United States Commodity Funds LLC (USCF) offrono esposizione al rame utilizzando contratti futures. Per la loro struttura, forniscono il rendimento del prezzo giornaliero del rame al netto di eventuali commissioni associate. Si tratta di titoli che sono quotati nelle borse statunitensi e sono considerati beni “situs” negli Stati Uniti, quindi sono di proprietà degli Stati Uniti. Tutto ciò potrebbe comportare qualche implicazione a livello fiscale e immobiliare in un conto imponibile. 

Trattandosi di fondi che investono in contratti futures, occorre tenere in considerazione anche il cosiddetto rischio legato al roll yield, cioè al rendimento che un  investitore riceve quando “riporta” un contratto futures in scadenza al successivo contratto del mese più vicino per la stessa materia prima. 

Poiché le materie prime vengono scambiate tramite contratti che scadono a intervalli mensili, può essere difficile mantenere un investimento che segua perfettamente il prezzo spot di una merce. Insomma, si sa che il mercato ha delle leggi imperfette che contengono delle insidie soprattutto quando si parla di futures. 

Attenti alla volatilità

Non tutti gli ETF sul mining sono uguali. Alcuni sono estremamente volatili, per questo motivo il gioco non vale la candela. Altri ETF sono invece profittevoli nel lungo periodo ma bisogna saper scegliere il momento nel quale investire. Il 2022 è stato un anno un po’ controverso per i fondi minerari. Gli investitori che hanno scelto gli ETF sui minatori industriali o quegli ETF che mixano metalli industriali e preziosi, hanno dovuto fare i conti con una estrema volatilità del mercato e hanno perso molti soldi, o comunque hanno avuto dei rendimenti inferiori alle aspettative. 

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