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Investitori in Italia: sono 11,5 milioni e investono in media 45 mila euro

Investitori in Italia

Al Salone del Risparmio, in corso all’Allianz MiCo di Milano, è stata presentata oggi una ricerca dell’Osservatorio annuale sui sottoscrittori di fondi comuni, uno studio che traccia una panoramica accurata degli investitori in Italia realizzato dall’Ufficio Studi di Assogestioni, in una conferenza dal titolo “Viaggio alla scoperta dell’investitore italiano. I fondi comuni tra generazioni, generi e regioni”.

Gli investitori in Italia

Secondo le stime della ricerca, le famiglie italiane investono 520 miliardi di euro in fondi. Gli investitori in Italia risultano 11,5 milioni e il valore medio dell’investimento è pari a 45.000 euro. Un importo che però varia a seconda della tipologia del prodotto scelto: più basso per i sottoscrittori di fondi italiani (27.000 euro), più elevato per i sottoscrittori di fondi esteri. Tra questi, il valore dell’investimento medio in fondi cross border si attesta a 52.000 euro.

11,5 milioni di investitori italiani hanno sottoscritto fondi comuni nel 2002.

Preferenze degli Investitori in Italia

I risultati dell’Osservatorio, aggiornati a dicembre 2022, tracciano l’identikit degli investitori in Italia, analizzandone la composizione di genere e anagrafica, la distribuzione geografica, i numeri sugli investimenti in fondi, le preferenze su prodotti e asset class e le modalità̀ di sottoscrizione.

Lo studio analizza anche la distribuzione della partecipazione al mercato dei fondi per modalità di sottoscrizione. In particolare, il versamento unico (PIC) rimane la forma prevalente, in quanto scelto dal 62% dei risparmiatori, mentre la quota dei sottoscrittori che investe prevalentemente tramite piani di accumulo (PAC) è pari al 22% e in forma mista il 16%.

Una fotografia che l’Ufficio Studi di Assogestioni aggiorna dal 1996 con l’obiettivo di comprendere meglio come si evolvono le preferenze e le esigenze del risparmiatore italiano e che rappresenta un unicum a livello europeo.

Investimenti per i giovani: boom dei PAC

Tra gli investitori italiani non mancano anche i più giovani, come sottolinea Riccardo Morassut, Senior Research Analyst dell’Ufficio Studi di Assogestioni, tra le evidenze più interessanti dell’Osservatorio emerge che la scelta degli investitori under 40, i Millennials e la Generazione Z, è principalmente rivolta al PAC come prodotto favorito di investimento: infatti, supera il 50% la quota dei sottoscrittori più giovani che investe attraverso piani di accumulo. Viceversa, oltre il 70% dei Boomers, sceglie di investire in un’unica soluzione (PIC)”.

L’investitore tipo, nel nostro Paese, è un investitore maturo, ma gli under 40 stanno gradualmente iniziando a investire ed è da leggersi come un dato positivo.

Gli investimenti preferiti dagli italiani

L’asset allocation evidenzia valori differenziati in base alla tipologia di prodotto. Tra i fondi italiani prevale l’investimento in fondi flessibili (42%) e obbligazionari (26%), a cui seguono gli investimenti in fondi bilanciati (22%) e azionari (10%). Tra i prodotti esteri cresce la componente azionaria, con il valore per i fondi cross border che si attesta al 48%. Resta stabile attorno al 30% il peso dei fondi obbligazionari, mentre diminuisce la quota dei fondi flessibili e bilanciati (11%).

La maggior parte dei fondi italiani è acquistata attraverso il canale bancario (95%). Il peso dei fondi distribuiti dalle reti di consulenti finanziari aumenta sensibilmente tra i prodotti esteri: per quelli a distribuzione concentrata è pari al 27%, per i fondi cross border sale al 45%.

Identikit degli investitori italiani

L’età media nazionale dei sottoscrittori è 61 anni, con la generazione dei Boomers che pesa per il 41% del totale. A seguire, i risparmiatori della Generazione X con il 28%, le generazioni più anziane (ultra 77enni) che rappresentano il 18,5% e infine i risparmiatori più giovani (Millennials e Generazione Z), la cui partecipazione è più contenuta e si attestano al 13%.

L’investitore tipo, nel nostro Paese, è un investitore maturo, ma gli under 40 stanno gradualmente iniziando a investire ed è da leggersi come un dato molto positivo.

Investitori in Italia: età, genere e importi

A seconda dell’età degli investitori in Italia varia anche l’ammontare dell’investimento: i sottoscrittori ultra 77enni, infatti, registrano investimenti più alti, che vanno mediamente dai 62.000 euro della Silent Generation agli 82.000 euro della Greatest Generation.

Rilevanti anche gli importi dei Boomers, pari a 53.000 euro. Le generazioni più giovani, invece, sono sotto la media nazionale: la Generazione X investe mediamente 37.000, i Millennials si attestano a 18.000 euro, mentre l’investimento della Generazione Z è 12.000 euro.

In questo contesto, non stupisce che circa la metà (47%) del patrimonio complessivamente investito appartenga alla Generazione dei Boomers, mentre il 25% del patrimonio fa riferimento alle due generazioni più anziane (Silent e Greatest Generation). I risparmiatori della Generazione X detengono oltre un quinto delle masse totali (23%), mentre ai sottoscrittori più giovani è riconducibile il 5% del totale investito.

Sulla scia di un trend in corso da anni, la differenza uomo-donna nell’universo dei sottoscrittori italiani si sta progressivamente annullando, in favore di un sostanziale equilibrio tra i generi, con le donne che oggi rappresentano il 47% degli investitori contro il 53% degli uomini. Anche l’investimento medio di uomini e donne si sta avvicinando nei valori: infatti, i primi investono circa 47.000 euro, contro i 43.000 delle donne.

investitori in Italia
Investitori italiani, quasi del tutto colmato il gender gap: le donne oggi rappresentano il 47% degli investitori contro il 53% degli uomini.

Le regioni italiane dove si investe di più

Se questo è il quadro nazionale complessivo, è interessante notare le diverse specificità geografiche, a cominciare dal tasso di partecipazione, che indica la percentuale di sottoscrittori in rapporto alla popolazione residente Istat e la cui media nazionale è del 20%.

Dall’Osservatorio emerge che la Ragione con il tasso più alto di partecipazione è l’Emilia-Romagna con il 30,8%, seguita da Lombardia (28,4%), Piemonte (27,9%) e Liguria (26%).

Liguria, Lombardia e Piemonte sono anche le Regioni in cui l’investimento medio è più alto e pari a 51.000 euro, mentre in Emilia-Romagna e Lazio sfiora i 50.000 euro.

Le Regioni del Nord d’Italia sono anche le prime per investimento complessivo: oltre 145 miliardi di euro in Lombardia, quasi 68 miliardi in Emilia-Romagna e più di 60 in Piemonte.

In generale, dall’Osservatorio risulta che il 65% dei sottoscrittori risiede nel Nord Italia: il 39% nelle regioni del Nord-Ovest, il 26% nel Nord-Est. Nelle regioni del Centro risiede il 19% dei sottoscrittori, al Sud l’11% e il 5% nelle Isole.

Il fatto che quasi 12 milioni di italiani affidano la gestione dei propri risparmi ai fondi comuni evidenzia la diffusione capillare di questa tipologia di investimenti. Un dato che potrà aumentare ancora proporzionalmente alla crescita del livello di alfabetizzazione finanziaria degli italiani.