
Il DOCFA, acronimo di Documento Catasto Fabbricati, è un particolare tipo di software utilizzato dai professionisti del settore edilizio, in particolare geometri, architetti e ingegneri, per la compilazione e la presentazione di pratiche catastali relative agli immobili. Questo strumento, sviluppato dall’Agenzia delle Entrate, consente di effettuare la denuncia di nuove costruzioni, variazioni di unità immobiliari già censite e altre operazioni necessarie per l’aggiornamento delle informazioni catastali.
Approfondimenti
La corretta gestione dei dati catastali è fondamentale per garantire la conformità degli immobili e per evitare sanzioni (spesso salate!) o noie burocratiche. In questa breve guida, analizzeremo insieme in dettaglio cos’è il DOCFA, quando e come utilizzarlo e quali sono i principali aspetti da considerare nella sua compilazione.
Indice contenuto
Cos’è il DOCFA e a cosa serve

Il DOCFA è un software gestionale adottato in Italia per la presentazione di atti di aggiornamento catastale relativi agli immobili. La sua funzione principale è permettere ai tecnici abilitati di:
- Denunciare nuove costruzioni e richiederne l’accatastamento;
- Segnalare variazioni catastali dovute a modifiche strutturali degli edifici;
- Correggere errori catastali relativi a destinazioni d’uso o consistenze;
- Unificare o frazionare unità immobiliari;
- Presentare la planimetria catastale aggiornata.
L’obiettivo del DOCFA è, dunque, quello di mantenere un catasto sempre aggiornato e coerente con la realtà edilizia esistente, garantendo di conseguenza una corretta identificazione fiscale e amministrativa degli immobili presenti sul territorio italiano.
Chi può presentare un DOCFA?
Non tutti possono redigere e presentare una denuncia catastale tramite DOCFA. L’operazione deve essere eseguita solo ed esclusivamente da professionisti abilitati, ossia:
- Geometri;
- Architetti;
- Ingegneri;
- Periti edili;
Questi tecnici, iscritti ai rispettivi albi professionali, devono avere una conoscenza approfondita delle normative catastali e saper interpretare correttamente la documentazione richiesta.
Quando è obbligatoria la presentazione del DOCFA?
L’uso del DOCFA è obbligatorio in diversi casi specifici, tra cui:
- Nuove costruzioni: qualsiasi edificio di nuova realizzazione deve essere accatastato entro 30 giorni dalla dichiarazione di fine lavori;
- Variazioni interne ed esterne: se vengono effettuate modifiche strutturali sostanziali, come la demolizione o la costruzione di tramezzi, l’ampliamento di superfici o il cambio di destinazione d’uso, è necessario aggiornare il catasto;
- Frazionamenti o fusioni di unità immobiliari: quando un appartamento viene diviso in più unità o, al contrario, più unità vengono unite in una sola;
- Cambio della categoria catastale: se una proprietà cambia funzione (es. da residenziale a commerciale), è necessario aggiornare la categoria catastale;
- Correzione di errori catastali: in caso di discrepanze tra la realtà e i dati registrati al catasto.
Documenti necessari per la compilazione del DOCFA
Per la presentazione del DOCFA sono necessari alcuni documenti fondamentali. Ecco la lista completa:
- Scheda catastale dell’immobile: riporta i dati identificativi della proprietà;
- Planimetria catastale aggiornata;
- Elaborati grafici relativi alle modifiche effettuate (in caso fossero presenti);
- Dichiarazione di conformità urbanistica ed edilizia;
- Eventuale atto di proprietà o altra documentazione notarile;
Questi documenti sono indispensabili per garantire che le informazioni fornite nel DOCFA siano esatte e conformi alla normativa vigente.
Struttura e compilazione del DOCFA
Il software DOCFA prevede una serie di passaggi per la compilazione della pratica, che includono:
- Dati identificativi dell’immobile: foglio, particella, subalterno;
- Descrizione delle unità immobiliari: categoria, classe, consistenza;
- Motivazione della variazione: indicazione del motivo della denuncia catastale;
- Planimetria catastale: file in formato PDF che mostra la disposizione interna dell’immobile;
- Dati del professionista che presenta la pratica.
Una volta completata la compilazione, il file viene trasmesso telematicamente all’Agenzia delle Entrate, che esamina la pratica e, se tutto è conforme, la approva.
Quanto costa la pratica?
I tempi di elaborazione di una pratica DOCFA variano a seconda della complessità della richiesta e del carico di lavoro dell’ufficio catastale competente. In genere, l’approvazione può richiedere da pochi giorni a diverse settimane.
Per quanto riguarda i costi, essi comprendono:
- Oneri catastali: un contributo fisso dovuto all’Agenzia delle Entrate, che varia in base al numero di unità immobiliari;
- Compenso del professionista: il costo per la redazione del DOCFA dipende dalla complessità della pratica e dall’onorario del tecnico incaricato.
Errori comuni e possibili rifiuti
Un DOCFA può essere rifiutato per diversi motivi, tra cui:
- Dati errati o mancanti: identificativi catastali inesatti o informazioni incomplete;
- Planimetria non conforme: differenze tra la planimetria presentata e la realtà;
- Mancanza di documentazione: se non vengono allegati tutti i documenti richiesti.
- Errori di compilazione del software: problemi tecnici o formali nella redazione della pratica.
Per evitare ritardi e rifiuti, è consigliabile affidarsi a un tecnico esperto che possa verificare tutti i dettagli prima dell’invio.
Differenze tra DOCFA e altre pratiche catastali

Il DOCFA non è l’unico strumento utilizzato per le operazioni catastali. Alcune alternative e procedure simili includono:
- Voltura catastale: necessaria per il cambio di intestazione dell’immobile (es. compravendita, successione ereditaria);
- Pregeo: strumento utilizzato per la registrazione di particelle e frazionamenti di terreni;
- Variazioni d’ufficio: modifiche apportate direttamente dal catasto senza richiesta del proprietario.
Ogni procedura ha uno scopo specifico e segue un iter diverso. Comprendere quando è necessario utilizzare il DOCFA aiuta a evitare errori e a mantenere la regolarità degli immobili dal punto di vista catastale.