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Investire in immobili commerciali: l’opportunità di guadagni stabili e consistenti

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Quando si tratta di investire il proprio denaro, gli approcci che si possono adottare sono molteplici e possono essere condizionati da vari fattori fra i quali la quantità di capitale da investire e le aspettative, nel breve e nel lungo periodo, dell’investitore. Investire nel settore immobiliare rappresenta sempre una soluzione da consigliare, anche in questa fase caratterizzata da un’inflazione galoppante e dall’ascesa dei tassi di interesse. 

Mentre il mercato azionario ha prodotto notevoli guadagni negli ultimi tempi, la volatilità è stato il vero leit motiv che ha causato un andamento altalenante di difficile lettura. Sebbene possedere proprietà immobiliari non sia privo di rischi, investire in proprietà immobiliari può aiutare gli investitori a diversificare il proprio portafoglio distribuendo il rischio totale. Inoltre, diversificare il portafoglio investendo nel settore immobiliare aiuta l’investitore a proteggersi dalle incertezze dei mercati azionari e beneficiare del fatto che, questa tipologia di investimenti, è stata storicamente meno suscettibili alle grandi oscillazioni del mercato, anche se questo non vuol dire certo che il valore immobiliari non può decrescere, soprattutto quando scoppiano delle bolle speculative come già accaduto molte volte in passato. 

Gli investimenti immobiliari possono essere raggruppati in due grandi categorie: immobili commerciali e residenziali. Entrambe le tipologie di investimento possono rappresentare ottime opportunità di profitto per accumulare ricchezza nel lungo periodo. Chi non ha mai investito in questo settore e vuole iniziare a conoscerne le prerogative, deve innanzitutto comprendere le differenze tra queste due categorie e i rischi e i benefici associati. 

Gli investimenti immobiliari possono aumentare il patrimonio netto dell’investitore, anche se la maggior parte delle persone tende a prediligere gli immobili residenziali, trascurando le potenzialità degli immobili commerciali. 

In genere l’investitore alle prime armi ha poca familiarità con gli immobili commerciali. Si tratta di immobili che producono reddito, costituiti da complessi di appartamenti più grandi o edifici per uffici, commerciali e industriali. Questi edifici sono principalmente di proprietà di investitori, a differenza delle proprietà residenziali unifamiliari che, in linea di massima, appartengono a privati. Sebbene le proprietà commerciali generalmente richiedano maggiori investimenti iniziali di capitale e possono comportare rischi aggiuntivi, nel lungo periodo i vantaggi superano gli svantaggi nella maggior parte dei casi.

Rendimenti più elevati

Uno dei motivi principali per cui gli investitori privati e istituzionali effettuano investimenti immobiliari è l’elevata redditività. I rendimenti immobiliari sono interessanti rispetto agli investimenti alternativi, come azioni, obbligazioni o materie prime. Gli immobili commerciali hanno generalmente un rendimento annuo compreso tra il 6% e il 12% sul prezzo di acquisto: una gamma di rendimenti più elevata di quella che si può realizzare con gli investimenti residenziali unifamiliari.

Nella maggior parte dei casi, i contratti di locazione residenziale hanno una durata massima quattro anni, con possibilità di rinnovo. I contratti di locazione commerciali sono molto più favorevoli per il proprietario a causa del fatto che la maggior parte dei contratti ha una durata che può arrivare a 15 anni o più. Un contratto di locazione a lungo termine fornisce sicurezza per il proprietario. Non bisogna dimenticare che i contratti di locazione commerciale prevedono aumenti annuali o semestrali dell’affitto, che forniscono un reddito aggiuntivo al proprietario. 

Il triplo contratto di locazione netto

Ci sono molti tipi di contratti di locazione nel settore immobiliare commerciale. Esistono tipologie di locazione che fanno gravare sul locatario la responsabilità per la manutenzione e le spese generali dell’immobile. Una tipologia di contratto che solleva il proprietario dall’onere di dover sopportare costi di manutenzione poiché la maggior parte degli oneri della proprietà gravano sull’inquilino, che si accolla il pagamento di tasse, assicurazioni, utenze e, a volte, anche della manutenzione dell’edificio. E’ il caso del contratto di locazione “triple net (triplo netto), che fa ricadere sull’inquilino tutte le responsabilità della proprietà. 

Altri vantaggi degli immobili commerciali

Oltre a questi vantaggi elencati, esistono altri vantaggi associati agli investimenti immobiliari commerciali. Ad esempio, sono in vigore meno leggi sulla protezione dei consumatori che disciplinano le locazioni commerciali, a differenza delle numerose leggi statali che riguardano la proprietà e la locazione di immobili residenziali. 

E non va dimenticato il fatto che l’acquisto di proprietà commerciali all’interno della propria città può essere motivo di orgoglio e di prestigio. Possedere una proprietà che produce reddito e che al contempo rappresenta un pezzo vitale del commercio locale, è motivo di grande soddisfazione per il proprietario, oltre a generare un rendimento notevole nel tempo. 

L’andamento del mercato immobiliare commerciale

Negli ultimi anni, in Europa, il mercato immobiliare commerciale ha viaggia a doppia velocità:  mentre quello europeo ha fatto registrare un’impennata di vendite, quello italiano è ancora in calo. Nel 2022, i volumi totali in Europa sono tornati a superare i livelli del 2021 con investimenti pari a 40 miliardi di euro nel 2022 (+ 20% sul 2021). 

I dati sono stati resi noti dal rapporto 2023 sul mercato immobiliare commerciale, presentato da Scenari Immobiliari. Francia, Germania e Regno Unito rappresentano la locomotiva del Vecchio Continente per quanto concerne i capitali destinati agli immobili commerciali, con investimenti che nel 2022 sono stati rispettivamente 6, 8,25 e 8,1 miliardi. 

In Italia si è registrata una contrazione degli investimenti, con un valore totale pari a poco meno di 1 miliardo di euro. Un dato che riflette una contrazione del 26% rispetto a quanto fatto registrare nel corso del 2021 e di quasi il 50% rispetto al 2019. 

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