I titoli di Stato dei Paesi europei presentano una sorta di interconnessione non solo per i rapporti economici e di vicinato tra i Paesi che fanno parte dell’Unione Europea stessa, ma perché sottoposti al rituale confronto con il bund tedesco. La differenza tra i rendimenti dei titoli di Stato (detta appunto spread), infatti, viene utilizzata per misurare la solidità finanziaria di un Paese e quella dell’intera Eurozona.
Approfondimenti
Questa differenza prende il nome di “spread”. In genere, di spread si torna a parlare con grande insistenza, quando cresce in maniera significativa e tale da allarmare gli investitori. Valori molto elevati nel rapporto tra Btp decennali e Bund tedeschi si verificarono nel mese di novembre del 2011 durante la crisi dei debiti sovrani dell’area dell’euro, quando anche l’Italia rischiò di non poter più finanziare il proprio debito per l’elevato costo degli interessi.
Cos’è lo spread?
Gli italiani, compresi quelli al di fuori del settore finanziario, hanno acquisito ormai grande familiarità con il termine “spread” per la sua importanza anche durante la crisi economica del 2008. Da allora, è stato utilizzato per descrivere la differenza di valore dei BTP decennali (titoli di Stato italiani) e tedeschi a 10 anni emessi e negoziati sul mercato secondario. Ma come lo spread influenza le obbligazioni?
Come si calcola lo spread BTP-Bund?
Lo spread non è altro che il differenziale tra il rendimento dei BTP e il rendimento dei bund. In parole povere, se il primo è del 3% e il secondo dell’1%, lo spread è pari al 2%, ovvero 200 punti base. Di conseguenza, il governo italiano dovrebbe pagare il 2% in più di interessi rispetto al governo tedesco per poter finanziare il proprio debito. Un costo che poi va a gravare inevitabilmente sulla fiscalità generale e che limita il margine operativo dei governi al momento di gestire le finanze del paese.
Ma perché il parametro di riferimento è sempre il bund tedesco decennale? Il bund tedesco viene utilizzato come standard perché la Germania è considerata il paese più stabile dell’Eurozona e quindi quello più virtuoso dal punto di vista della gestione del proprio debito pubblico.
Perché è importante lo spread BTP-Bund e il possibile impatto sull’economia?
Confrontando i titoli di stato italiani con i bund tedeschi, ritenuti più stabili, si ha un’indicazione della fiducia che i mercati hanno nei confronti dell’Italia. La ragione di ciò è semplice: all’aumentare delle vendite, il rendimento delle obbligazioni aumenta e il loro prezzo diminuisce. Se, allo stesso tempo, ci sono meno vendite di bund tedeschi, significa che c’è meno fiducia nei titoli italiani e lo spread finisce per ampliarsi. Ovviamente può anche palesarsi la situazione opposta, anche se questo avviene rarissimamente. Nel caso in cui i titoli italiani sono stabili e si vendono più titoli tedeschi, lo spread si modifica in ogni caso.
Gli effetti dello spread sul deficit nazionale e sul debito pubblico non sono immediati, ma dispiegano i propri effetti nell’asta successiva per la vendita di Btp. Se lo spread è alto quando si emette un nuovo BTP, i nuovi titoli probabilmente si adatteranno all’andamento del mercato secondario. Ecco perché lo Stato dovrà sborsare più quattrini a titolo di interessi per poter finanziare il proprio debito.
Uno spread BTP-Bund molto elevato finisce per gravare anche su imprese e famiglie, non solo sulle casse dello Stato. Un differenziale che rimane molto alto nel tempo, si tradurrà inevitabilmente in tassi di interesse più elevati. A patirne le conseguenze saranno anche le banche italiane che sarebbero costrette a pagare di più per raccogliere fondi e guadagnerebbero meno sui titoli di Stato che possiedono, diventando così costrette a far costare di più finanziamenti e prestiti.
L’economia tedesca e il coronavirus
Sebbene sia considerata l’economia più stabile dell’Eurozona, la Germania ha affrontato tempi duri dopo la pandemia di coronavirus. Nel primo trimestre del 2020 l’economia tedesca si contrasse del 2,2% sul trimestre precedente e del 2,3% sullo stesso trimestre dell’anno precedente. Successivamente, anche la guerra in Ucraina e la crisi di approvvigionamento delle materie prime, hanno messo a dura prova l’economia tedesca, che ha smesso di marciare ai ritmi pre-pandemici.
L’andamento attuale dello spread
Nelle ultime settimane il trend dello spread Btp-Bund è stato chiaramente al ribasso. Una buona notizia per l’Italia, dopo una fase burrascosa in cui i valori erano tornati a salire, soprattutto nel 2022, in corrispondenza dell’addio di Mario Draghi a Palazzo Chigi e dell’avvento del centro-destra alla guida del paese.
Negli ultimi giorni, il rapporto tra Btp e Bund è scivolato sotto i 160 punti base, anche se, secondo gli esperti, potrebbe tornare a salire nei mesi a venire. I BTP sono scesi anche per via dei buoni dati macro fatti registrare dal nostro paese, che hanno confermato una crescita generale dell’economia nostrana, ben oltre le stime degli esperti, anche rispetto alle altre economie dell’Eurozona. Anche il rallentamento dell’inflazione ha giocato un ruolo cruciale. L’Italia, insomma, fa meno paura ed è tornata ad essere un “piatto” appetibile per quegli investitori a caccia di rendimenti alti e sicuri.