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Eurosif strategie di investimento: guida alle opzioni sostenibili per il tuo portafoglio

Eurosif e investimenti sostenibili: ecco le strategie per la transizione sostenibile

Il Modulo europeo per gli investimenti sostenibili (EUROSIF) si sostanzia in una sorta di classificazione degli investimenti sostenibili suddivisa in 5 grandi categorie. Proprio recentemente è stato diffuso un libro bianco intitolato “Schema di classificazione per gli investimenti sostenibili” che propone una nuova classificazione che mette al centro la transizione per gli investimenti sostenibili. Il nuovo schema di classificazione mira proprio ad indicare la giusta strada per rimuovere gli ostacoli che attualmente si sono frapposti e che hanno impedito l’applicazione dei metodi di classificazione attuali. Anche perché gli attuali regolamenti SFDR e Taxonomy sono particolarmente indicati per individuare gli investimenti più sostenibili, ma sono carenti in fatto di indicazioni utili per aiutare gli investitori nella fase di transizione.

Il nuovo schema di classificazione si suddivide in cinque dimensioni complessive: 

  • caratteristiche generali
  • strategie pre-investimento
  • strategie post-investimento
  • misurazione della performance 
  • documentazione

Tra le caratteristiche generali spiccano l’adesione a specifiche norme personali, la riduzione del rischio finanziario o miglioramento della performance finanziaria e contributo alla risoluzione delle sfide del mondo reale.

Le strategie di pre-investimento includono esclusioni, screening basati su norme, integrazione ESG, best-in-class e tematiche di sostenibilità. Le strategie post-investimento includono l’impegno con le partecipate e il voto su azioni sia per il private equity che per il public equity.

La misurazione della performance si riferisce alle misurazioni effettuate per classificare un investimento come sostenibile, come i rischi/opportunità ESG, l’impatto aziendale e altro. Mentre la
Documentazione riguarda, nello specifico, i report e la verifica esterna delle informazioni sulle altre quattro dimensioni specificate nello schema di classificazione.

I fattori ESG

La finanza sostenibile è strettamente correlata al concetto di sviluppo sostenibile.
Per attività finanziaria sostenibile si intende quella che tiene conto dei cosiddetti fattori ESG, che sono fondamentalmente tre: Environmental (fattori ambientali), Social (fattori sociali) e Governance (fattori di governo societario).  Per la Commissione Europea,  la finanza è davvero sostenibile se il suo flusso di lavoro è pienamente conforme ai dettami del Green Deal, per il raggiungimento di obiettivi politici internazionali in tema di clima e sostenibilità.

La finanza sostenibile è tutt’altro che un concetto nuovo, basta pensare che il primo investimento socialmente responsabile venne effettuato negli anni ’60. Ma i principi ESG veri e propri furono “coniati” nel lontano 2004, per merito dell’allora segretario delle Nazioni Unite, Kofi Annan. Fu lui ad organizzare un incontro che coinvolse 50 CEO delle principali istituzioni finanziarie, per dare vita e incentivare una iniziativa congiunta per integrare i valori del framework nei mercati dei capitali. 

Ma il vero e proprio acronimo ESG nacque nel 2005 alla conferenza “Who Cares Wins”, un evento che radunò gli investitori istituzionali, analisti di ricerca buy-side e sell-side, consulenti globali ed enti governativi, per individuare tutti quei fattori ESG in grado di orientare la ricerca finanziaria e la gestione patrimoniale verso criteri di sostenibilità

L’EUROSIF

L’EUROSIF definisce gli investimenti sostenibili in maniera molto diversa rispetto alle precedenti classificazioni. Non si limita a classificare qualsiasi investimento con vaghe nozioni di sostenibilità, ma li classifica in base all’eventuale ambizione di contribuire a una transizione sostenibile. Il documento approfondisce il modo in cui ciò influisce sull’inclusione di alcune strategie sostenibili di pre-investimento nella nuova classificazione. Per fare un esempio pratico, se l’investimento  è concentrato prevalentemente sull’esclusione, non può avere la valenza di un investimento sostenibile poiché manca la seria ambizione di realizzare fattivamente la transizione verso un’economia più sostenibile.

Secondo l’EUROSIF, gli investimenti realmente sostenibili sono quelli ESG avanzati, allineati all’impatto e che generano impatto positivo sull’ecosistema. Ma cosa sono gli investimenti ESG?

Gli investimenti ESG

Gli investimenti ESG avanzati puntano alla gestione dei rischi e delle opportunità ESG, concentrandosi su questioni ESG finanziariamente rilevanti. Si tratta di investimenti che mirano ad una transizione sostenibile (sebbene non esplicitamente specificata) oltre alla prospettiva di mitigazione del rischio degli investimenti ESG di base. Gli investimenti allineati all’impatto affrontano sfide ambientali e sociali e cercano di allinearsi con obiettivi accettati a livello internazionale come  “Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG)”. 

Gli investimenti che generano impatto contribuiscono attivamente a soluzioni per le sfide sociali e/o ambientali del mondo reale. Si tratta di investimenti molto ambiziosi nel sostenere la transizione verso un’economia più sostenibile.

Gli obiettivi del libro bianco pubblicato da EUROSIF

Questo libro bianco non rappresenta uno strumento di attuazione dei requisiti normativi, ma è stato creato ad hoc per dimostrare come gli investimenti possono accelerare la transizione sostenibile dell’economia reale. Grazie al sapiente e proficuo lavoro degli investitori sostenibili la società potrà godere di una accelerazione non indifferente sul piano della transizione sostenibile. 

Mentre le normative attuali, come la SFDR e la tassonomia dell’UE, forniranno gli elementi costitutivi per determinare quali investimenti supporteranno la transizione sostenibile, questo documento contiene ulteriori indicazioni per gli investitori sostenibili affinchè vengano adottato comportamenti conformi ad una transizione che sia concretamente impattante sul clima e sull’ambiente. 

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