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Microinvestimenti nel 2025: come iniziare con 50€ al mese in strumenti a basso rischio

Tre bitcoin sopra ad un foglio

Spesso siamo portati a pensare agli investimenti come ad una scelta finanziaria legata a ingenti capitali, ma non è necessariamente vero. Nulla vieta infatti di mettere da parte mensilmente delle cifre molto basse che con la giusta strategia possono fruttare guadagni interessanti.

Approfondimenti

In questo articolo proveremo dunque a delineare quali sono gli scenari attuali in questo 2025 rispetto alle tendenze di investimento, con un focus particolare sui microinvestimenti da appena 50 euro al mese che, se gestiti nel modo corretto, possono regalarci grandi soddisfazioni a lungo termine.

Cosa si intende per microinvestimenti

Denaro
Piccoli passi, grandi risultati! Con 50€ al mese e un piano di accumulo, il tuo salvadanaio può trasformarsi in un investimento sicuro

Chiunque abbia mai accumulato in un barattolo o in un salvadanaio qualche moneta e/o banconota che poi ha deciso di conservare in banca conosce il principio che sta alla base del microinvestimento.

Come dimostra il barattolo di monete, anche som me minime possono trasformarsi in un importo rilevante se risparmiate con costanza: per molti, destinare queste piccole cifre agli investimenti non comporta cambiamenti significativi nel proprio stile di vita.

Se si Ha disposizione solo un budget limitato, accumulare una somma sufficiente per soddisfare i requisiti minimi di un fondo comune o per investire in azioni o obbligazioni singole può richiedere anni. Il micro-investimento, invece, ci permette di investire regolarmente importi ridotti, spesso in modo automatizzato: molti micro-investitori si affidano a applicazioni mobili create appositamente per questo scopo.

Micro-risparmio ricorrente

Alcune app offrono la possibilità di arrotondare gli acquisti fatti con carta di debito o credito, destinando la differenza al proprio conto di investimento per acquistare titoli selezionati in questo modo si possono programmare trasferimenti automatici di una somma scelta a intervalli fissi.

Queste piattaforme spesso richiedono importi minimi molto bassi per accedere a fondi e permettono di acquistare frazioni di azioni, consentendoci di diversificare il portafoglio anche con piccoli investimenti.

Investimenti automatizzati

Come per qualsiasi nuovo conto di investimento, utilizzando le sopracitate app si dovranno fornire alcune informazioni personali. Alcuni di questi strumenti automatizzati di micro-investimento offrono raccomandazioni di investimento basate su algoritmi – spesso funzionano con l’intelligenza artificiale (AI) – personalizzate in base alle nostre informazioni e alle risposte a domande sui nostri obiettivi, la nostra tolleranza al rischio e la nostra situazione finanziaria.

A seconda dell’app utilizzata, i nostri trasferimenti potrebbero dover raggiungere una certa soglia prima di essere investiti in automatico, ma questo livello è generalmente piuttosto basso.

Dove investire piccole somme nel 2025

Vediamo ora più nel dettaglio quali sono attualmente le opzioni più valide a nostra disposizione quando si parla di microinvestimenti.

ETF frazionati

L’investimento frazionato consente di acquistare porzioni ridotte di ETF, rendendo accessibili strumenti finanziari anche con piccoli capitali. Per chi ha esperienza con le criptovalute, il concetto sarà familiare: così come si può comprare una frazione di Bitcoin, ad esempio 100 euro di BTC che rappresentano una parte di un’unità, gli ETF frazionati funzionano in modo simile.

Con gli ETF, non è necessario acquistare un’intera quota (spesso costosa, e quindi non adatta ai microinvestitori) ma si può investire in una frazione di essa. Questo scenario è particolarmente vantaggioso per ETF che replicano asset o indici con valori elevati, come quelli legati a grandi aziende tecnologiche (ad esempio, un ETF che segue Alphabet). Si potrà in questo caso decidere l’importo da investire, anche piccolo, e partecipare comunque alla performance dell’ETF.

Per rendere possibile l’investimento frazionato in ETF, il prodotto è strutturato tramite contratti derivati che rispecchiano l’andamento del sottostante, senza che si possieda direttamente la quota dell’ETF.

PAC in fondi obbligazionari

I PAC rappresentano un’ottima soluzione per chi non dispone immediatamente di un capitale elevato ma desidera comunque iniziare a mettere da parte una piccola somma mensilmente.

A prima vista, il loro meccanismo potrebbe ricordare un salvadanaio, in cui si accumula gradualmente una cifra, ad esempio 100 euro al mese. A differenza di un salvadanaio, però, dove i soldi restano inattivi, un PAC consente di investire queste somme in uno o più fondi (obbligazionari, ma anche azionari) che possono crescere di valore nel tempo, generando così un profitto.

In parole semplici, è come sottoscrivere un “abbonamento” agli investimenti: ogni mese, una piccola quantità di denaro viene automaticamente destinata a un fondo comune o ad altri strumenti finanziari.

I PAC offrono un accesso graduale ai mercati finanziari, rendendoli particolarmente adatti per gestire la volatilità, ovvero le fluttuazioni significative dei prezzi. Inoltre, sono estremamente flessibili: si possono modificare l’importo dei versamenti periodici in base alle nostre possibilità economiche e ai nostri obiettivi.

Molti PAC permettono anche di mettere in pausa i contributi o di incrementarli quando necessario, garantendo un maggiore controllo sul proprio piano di investimento. Si tratta quindi di una scelta strategica ideale per chi vuole pianificare le proprie finanze a lungo termine, adattandosi alle circostanze senza dover investire una somma elevata fin da subito, ma mantenendo costanza nel risparmio e nell’investimento.

App e piattaforme dedicate

Sempre più spesso, gli individui che vogliono investire piccole cifre si affidano a strumenti informatici e innovative come le app, alle quali già abbiamo accennato in precedenza.

Tra queste vale per esempio la pena citare Gimme5, una piattaforma digitale B2C progettata per semplificare il risparmio e l’investimento di piccole somme di denaro. Si presenta come il primo “salvadanaio digitale” in Italia, offrendo un modo intuitivo e sicuro per accumulare capitali attraverso versamenti periodici di importi ridotti, senza costi per gli utenti.

Utilizzando MyBank come metodo di pagamento, Gimme5 permette ai clienti di investire in fondi comuni, come gli ETF, in modo flessibile e accessibile, rendendo l’investimento alla portata di tutti, anche per chi dispone di un budget limitato.

Un’altra opzione è Moneyfarm, è una piattaforma di micro-investimento particolarmente popolare nel Regno Unito, con funzionalità di arrotondamento e accesso a ETF, che permette di investire anche a partire da una sterlina (circa 1,20 euro).

I rischi da considerare (anche se minimi)

Come per qualunque altro tipo di investimento, anche in questo caso non tutto è oro quel che luccica: ci sono infatti anche alcuni aspetti negativi, seppur minori, che vale la pena considerare. Tra questi:

  • Crescita ridotta: il micro-investimento si fonda su versamenti di piccola entità, che possono limitare l’aumento complessivo del capitale. I guadagni potrebbero risultare insufficienti per obiettivi finanziari a lungo termine, a meno che non si incrementino notevolmente i contributi;
  • Costi sproporzionati: molte app di micro-investimento applicano commissioni che, pur apparendo modeste, risultano elevate rispetto alle somme investite. Questi costi possono ridurre significativamente i profitti, soprattutto per piccoli importi, quindi è essenziale verificare la struttura dei costi prima di iniziare.
  • Limitata diversificazione: le piattaforme di micro-investimento spesso propongono un numero ristretto di opzioni, portando a una diversificazione inadeguata del portafoglio. Una buona diversificazione è cruciale per contenere i rischi, e il micro-investimento potrebbe non offrire sufficiente varietà;
  • Visione troppo semplificata: la semplicità delle piattaforme può indurre a una comprensione superficiale degli investimenti, limitando la capacità di afferrare le dinamiche complesse dei mercati. Questo potrebbe avere ripercussioni negative su decisioni più rilevanti in futuro.
  • Comportamenti rischiosi: la facilità di accesso al micro-investimento può spingere a operazioni frequenti, favorendo scelte avventate basate su variazioni di mercato a breve termine. Ciò può danneggiare i risultati a lungo termine, portando spesso a comprare a prezzi elevati e vendere a prezzi bassi.

Volatilità, costi nascosti, affidabilità piattaforma

Salvadanaio rosso
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Ci sono anche altri aspetti da considerare. Il micro-investimento espone infatti gli utenti alla volatilità dei mercati, specialmente se si investe in ETF o azioni, dove i prezzi possono fluttuare significativamente e in modo spesso inatteso. Inoltre, oltre alle commissioni dichiarate in modo esplicito, alcune piattaforme possono addebitare costi nascosti, come spese di gestione o costi operativi non immediatamente evidenti, che riducono ulteriormente i rendimenti.

L’affidabilità della piattaforma è un altro fattore critico: è fondamentale scegliere app regolamentate (es. da autorità come Consob in Italia) per garantire la sicurezza dei fondi e la trasparenza delle operazioni. Prima di affidarsi ad uno strumento come un app è caldamente consigliato controllare le recensioni degli utenti e la sua reputazione online.

FAQ

Meglio app o banca tradizionale per microinvestire?

Non esiste una risposta univoca per questa domanda, o per meglio dire, dipende molto da ogni singolo soggetto. La scelta tra app di microinvestimento e banche tradizionali per il microinvestimento dipende dalle proprie esigenze, dalla propria propensione al rischio e dal livello di controllo che si desidera avere.

In generale, un’app è facile da usare e immediata e permette di evitare il fastidio di doversi recare fisicamente in banca, dove però è possibile trovare dei consulenti esperti che possano aiutare il cliente ad evitare di commettere errori.

Le deduzioni fiscali riducono il reddito imponibile, abbassando l‘imposta dovuta. Tuttavia, in Italia, non tutti gli investimenti sono deducibili, e quelli che lo sono devono rispettare requisiti specifici. Ecco i principali casi:

PIR (Piani Individuali di Risparmio): esenzione fiscale su redditi da capitale e plusvalenze dopo 5 anni, accessibili anche con piccole somme (es. Gimme5, Fineco);

Fondi pensione: deducibili fino a 5.164,57€/anno dal reddito IRPEF, adatti a microinvestimenti (es. 50€/mese);

Startup/PMI innovative: deduzione del 30-50% dall’IRPEF per investimenti (es. tramite Mamacrowd), con soglie minime spesso più alte (es. 250-500€);

Azioni, ETF, criptovalute: nessuna deduzione diretta, ma compensazione delle minusvalenze con plusvalenze future (riportabili per 4 anni).

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