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Da “Crazy Pizza” a “Crazy Bilancio”: Briatore ancora sulla scia del rosso

Anche l’anno 2021 è stato segnato da un bilancio negativo per le imprese di Flavio Briatore, riportato dalla holding lussemburghese “Majestic” che si occupa di tenere sotto controllo alcune delle attività economiche dell’imprenditore piemontese. I dati del bilancio hanno registrato un calo di 1,37 milioni di euro, sempre peggio rispetto agli 1,24 milioni di euro persi nel 2020. La holding ha contabilizzato perdite complessive per 6,95 milioni, ma si auspica di rimediare con l’apertura di nuove attività nel 2022.

Negli ultimi mesi Briatore ha acquistato dal ministro al turismo Daniela Santanchè una quota dell’11% del gruppo Twiga (la società che rappresenta lo stabilimento balneare di lusso a Marina di Pietrasanta) per un esborso di 1,4 milioni di euro, divenendo così l’azionista maggioritario per un totale del 56,9%.

La Majestic possiede anche il controllo sulle società Cova Monte Carlo (40%) e Crazy Pizza (52,5 %), senza considerare le altre due società degli Emirati e il precedente 25% di Billionaire, ormai ceduta completamente allo stilista Philipp Plein.

Il marchio per il quale Briatore ha maggiormente polemizzato è senz’altro quello di Crazy Pizza, soprattutto in riferimento al locale ubicato in via Veneto nella capitale italiana: il permesso per usufruire del suolo pubblico all’esterno dell’attività non è stato rinnovato dal comune di Roma e, pertanto, poter continuare a servire una pizza con pata negra a 64,00 euro rimarrà soltanto un sogno sbiadito nel tempo. Ciononostante, l’imprenditore non si perde d’animo e punta a riscuotere successo in altre città come Milano.

Pertanto, sia Majestic che Briatore hanno iniziato a mostrare interesse verso il Medio Oriente, con l’obiettivo di stringere nuovi accordi nel minor tempo possibile e cercare di recuperare gli investimenti ormai perduti.