Non sono dei bei chiari di luna per i Ferragnez. Non che ci sia da stupirsi, la coppia formata dalla regina degli influencer, Chiara Ferragni, e dal rapper Fedez, sta attraversando un periodo in cui fa molto parlare di sé… per i motivi sbagliati. Non ha ancora fatto in tempo a depositarsi il polverone dei pandori, che il cantante si trova a dover gestire una nuova grana. A causarla è stata Repubblica, la quale ha riportato dichiarazioni dell’artista durante un processo per diffamazione che si sta tenendo a Milano. Ebbene Fedez, che molti ricordano per alcune foto non recentissime nelle quali circolava per il capoluogo lombardo sfoggiando una sportivissima Lamborghini, si è dichiarato nullatenente in tribunale.
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Come è possibile? Secondo una strategia ben precisa. I beni non sono di proprietà di Federico Lucia, vero nome del rapper, bensì intestati alle sue società.
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Fedez il nullatenente: appartiene tutto alle società
Le dichiarazioni di Fedez hanno sollevato dubbi e perplessità. Molti sono rimasti basiti da quanto il cantante abbia affermato di fronte a un giudice. Un personaggio così popolare, che non nasconde la sua bella vita e l’amore per il lusso e lo sfarzo, dichiara in tribunale di non possedere nulla? L’incredulità è lecita, per non parlare della rabbia di chi si trovi davvero in condizioni economiche difficili, se non disperate, e senta qualcuno che possiede ville a Ibiza e Dubai proferire parole di questo genere.
Ciononostante, l’affermazione dell’artista potrebbe anche rivelarsi corretta in seguito a una verifica fiscale che, ci auguriamo, venga portata avanti quanto prima. Ogni accusa di falsa dichiarazione corre il rischio di finire nel vuoto dal momento che, di fatto, la pratica di intestare i propri averi alle società è tutt’altro che rara tra gli imprenditori. Diciamo pure che è la prassi, nel nostro Paese.
Il nome di questo metodo è gestione attraverso le società ed è perfettamente legale. Anzi, nel caso in cui automobili, abitazioni o altri beni siano intestati a figure aziendali e non a persone fisiche, come Fedez ha detto essere nel suo caso, il reato di dichiarazione di falso avverrebbe nel momento in cui la persona affermasse di essere la proprietaria del detto bene. È una norma piuttosto contorta, ma prevista dalla legge italiana. Normalmente nessuno ne fa un dramma ma quando una persona famosa, e che sta anche piuttosto antipatica a molti, si trova nella stessa situazione, ecco che si scatena una bufera mediatica.
Come funziona la gestione societaria
La gestione societaria riscuote molto successo, nel nostro Paese, perché presenta numerosi vantaggi che la rendono appetibile a chiunque sia, effettivamente, titolare di codice ATECO. L’intestazione di beni a società, come per esempio case, automobili o altre proprietà di valore, è una strategia legale, che offre numerose tutele. Tra esse, segnaliamo la deducibilità dei costi, la protezione patrimoniale da eventuali creditorie e una più semplice e agevole gestione successoria nel momento in cui l’imprenditore abbandona il proprio posto, per passare le redini aziendali a chi camminerà nel solco che ha lasciato.
La pratica scelta da Fedez, e da numerosi suoi colleghi, dà modo al titolare di un’azienda di sfruttare ghiotte agevolazioni fiscali e – soprattutto, in ottica imprenditoriale – di limitare in questo modo l’esposizione a rischi finanziari e legali. Il bene aziendale è così posto sotto una sorta di ombrello, che lo protegge in maniera più efficace e lo rende più gestibile, anche in chiave lascito e trasmissione. Naturalmente, questo discorso è valido nel caso di realtà che godono di buona salute, altrimenti è consigliabile legare il bene alla persona.
Come avviene con ogni strategia fiscale e patrimoniale, ad ogni modo, anche l’intestazione di beni a società presenta dei contro. Dopotutto, la complessità burocratica è decisamente maggiore, così come sono più elevati i costi di gestione societaria. Anche la fiscalità corre il rischio di essere meno vantaggiosa rispetto a quella applicabile ai possedimenti personali. Tutto dipende dalle dimensioni aziendali, dalla ragione fiscale e dal tipo di bene da intestare.
Nullatenente ma ricco: l’ossimoro di Fedez e le implicazioni etiche
La vicenda di Fedez il nullatenente solleva questioni quantomeno rilevanti. Lo fa non solo sul piano fiscale, e dunque legale, bensì anche su quello etico e della percezione dell’opinione pubblica. Viviamo in un’epoca nella quale quello della disuguaglianza economica è un tema davvero molto sentito.
Questa pratica di intestare beni a società, da parte di individui estremamente benestanti, i quali non avrebbero alcun problema a pagare le tasse dovute sul possesso di immobili e veicoli di lusso, sembra proprio una delle tante, tipiche storie di furbetti italiani. In parte lo è, ciò è innegabile. È comprensibile che un simile modo di comportarsi sia visto quantomeno con sospetto dal comune cittadino. D’altra parte, però, esistono imprenditori di spessore inferiore che hanno davvero necessità di ancorare alcuni dei loro beni all’ala protettiva della propria azienda.
L’ossimoro di Fedez corre il rischio di distrarci da questa realtà, la quale resta però quella in cui sguazzano decine di piccoli e medi imprenditori, nel nostro Paese.
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