Le domande sul destino del patrimonio di Silvio Berlusconi troveranno risposta con l’apertura delle disposizioni testamentarie. La morte dell’ex premier apre un nuovo capitolo con tanti protagonisti. Una famiglia molto numerosa e un tesoro è abbastanza grande da garantire a tutti una fetta enorme. Ma cosa sarà del suo impero imprenditoriale?
Approfondimenti
Anche in questo caso, è la famiglia a giocare un ruolo fondamentale per capire la situazione attuale e cosa potrebbe succedere al patrimonio di Silvio Berlusconi ora che è morto.
Il ruolo della famiglia nel patrimonio di Silvio Berlusconi
Attualmente, Silvio Berlusconi ha cinque figli e due ex mogli, oltre a 17 nipoti e una bisnipote. È probabile che il suo patrimonio multimiliardario sia stato strutturato in modo da garantire una quota significativa a ciascun membro della sua famiglia.
Marina in primis, ma anche Pier Silvio sono i più considerati per la successione aziendale. Barbara e Luigi finora hanno avuto ruoli meno centrali rispetto ai fratelli maggiori, mentre Eleonora ha deciso da tempo di rimanere fuori dalla partita delle aziende del gruppo. Marina, 57 anni, ricopre la posizione di presidente di Fininvest, la società holding centrale che rappresenta il cuore dell’impero di Silvio Berlusconi. Marina detiene una quota del 7,65% in Fininvest ed è anche Amministratore Delegato del gruppo Mondadori editore. Inoltre, Marina fa parte dei consigli di amministrazione di Mediaset e Mediobanca, due importanti aziende in cui ha un ruolo decisionale.
Pier Silvio, 54 anni, possiede un’altra quota del 7,65% in Fininvest, la stessa percentuale di Marina, e siede nel consiglio di amministrazione di Fininvest, oltre che nei consigli di Mondadori, Publitalia e Mediobanca. Pier Silvio è Amministratore Delegato e vicepresidente di Mediaset, che ora si chiama Media for Europe, e ricopre anche la posizione di Amministratore Delegato e presidente di Reti televisive italiane.
Un aspetto cruciale sarà proprio il destino del 61% di Fininvest che faceva parte del personale patrimonio di Silvio Berlusconi. Le decisioni testamentarie in merito potrebbero influire sugli equilibri di potere tra i suoi cinque figli, che già detengono quote significative attraverso le loro partecipazioni. Nel caso di dispute o incertezze sulla gestione del patrimonio di Silvio Berlusconi dopo la sua morte, potrebbe essere necessaria un’azione legale per determinare la distribuzione dei suoi beni. I testamenti e le disposizioni testamentarie saranno fondamentali per stabilire come il suo patrimonio sarà diviso tra i suoi eredi.
La questione politica
L’ex premier Silvio Berlusconi ha affrontato la malattia come la sfida più difficile della sua vita. Nonostante le sue condizioni di salute precarie, Berlusconi ha guidato la rivoluzione interna di Forza Italia, prendendosi la responsabilità di tutte le decisioni. L’obiettivo era garantire che il partito avesse una linea politica chiara e non ostile al governo, ridimensionando le ambizioni di dirigenti considerati troppo aggressivi verso la premier Giorgia Meloni.
La famiglia Berlusconi ha separato da tempo gli interessi politici dalla sua vasta impresa economica, che include Mediaset, Mondadori e altri asset. Tuttavia, la questione della successione politica di Berlusconi è diventata cruciale. Gli analisti politici ritengono che non ci sia una figura politica di rilievo in grado di svolgere il ruolo di collante per il partito come faceva il Cavaliere. Inoltre, è importante favorire un passaggio di consegne senza incertezze per garantire la stabilità anche per i dipendenti del gruppo economico della famiglia Berlusconi.
Forza Italia non sarà più come prima e il suo futuro è incerto. Sebbene si ipotizzi che il partito passi nelle mani di Antonio Tajani e Marta Fascina, l’opposizione interna potrebbe contestare una successione automatica. Inoltre, potrebbe verificarsi un’eventuale migrazione di membri di Forza Italia verso il partito di Giorgia Meloni, la Lega o altre formazioni centriste.
Un altro punto cruciale da considerare riguardo a Forza Italia è il suo indebitamento. Attualmente, il partito presenta un debito di circa 90 milioni di euro, il quale è coperto da due fideiussioni personali di Silvio Berlusconi. La questione principale che sorge è se gli eredi di Berlusconi continueranno a garantire queste fideiussioni.
La domanda cruciale è chi potrebbe essere il prossimo leader di Forza Italia. Se Tajani non dovesse avere successo, il nome più rassicurante sarebbe quello di Marina Berlusconi, la figlia maggiore, che ha dimostrato capacità imprenditoriali, anche se potrebbe mancare una forte comunicazione con l’elettorato fedele a Forza Italia. Un’altra opzione sarebbe Barbara Berlusconi, descritta come “Silvio al femminile”, ma la sua nomina potrebbe comportare conflitti familiari data la giovane età della sua erede, che ha appena 31 anni.
Impatto sul mercato finanziario
Anche se da tempo Berlusconi non aveva più lo scettro quando si trattava di decidere del destino delle sue aziende, già le notizie sul suo stato di salute, ad aprile, avevano rivoluzionato i prezzi dei titoli riconducibili alla famiglia.
Nella giornata del 6 aprile, al primo ricovero di Berlusconi e quando le voci di un possibile decesso si erano fatte più insistenti, tutte le azioni del Gruppo avevano iniziato a correre. Stavolta, dopo la conferma del decesso di Silvio Berlusconi, in alcuni casi arrivano fino a un +10%.
In particolare Mediaset, ormai diventata Mfe (Media for Europe) e quotata a Piazza Affari con azioni di tipo B da 10 diritti di voto (Mfe B ora in rialzo del 6,5%, erano salite del 4,5% il giorno del ricovero) e di tipo A (Mfe A con un diritto di voto, +8,6%). Ma sarà da verificare l’impatto in Borsa della notizia del decesso, su un impero che si estende da Mondadori (uno dei maggiori editori in Italia, con Fininvest che ha il 53%. Ora il titolo Mondadori Edit guadagna il 2,25%) a Banca Mediolanum (partecipazione del 30%, in rialzo dello 0,54%).
Al centro dell’interesse del mercato c’è un mero fattore economico: Mediaset fattura 3 mld all’anno e porta a casa un utile da 374 mln di euro (secondo i conti 2021) e dopo il trasferimento della sede in Olanda e le operazioni sulla tedesca ProBienSat e Mediaset Espana ambisce a un ruolo centrale in Europa.
Il patrimonio di Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi ha costruito gran parte del suo patrimonio attraverso Fininvest, una holding creata nel 1978 che ha rappresentato il fulcro delle sue iniziative imprenditoriali. Attualmente, il valore di Fininvest si aggira intorno ai 3 miliardi di euro, grazie alle partecipazioni in aziende come Mediaset, Mondadori e soprattutto Banca Mediolanum.
Oltre alle partecipazioni aziendali, Berlusconi possiede una rete complessa di beni immobiliari, tra cui diverse ville di lusso come la residenza di Arcore e quella in Costa Smeralda, dove aveva l’abitudine di incontrare Vladimir Putin. Inoltre, possiede tre jet e un elicottero per i suoi spostamenti. All’interno di Fininvest, sono presenti anche partecipazioni in diverse startup.
L’eredità di Silvio Berlusconi, composta da un patrimonio immenso e diversificato, potrebbe essere oggetto di discussioni e negoziazioni dopo la sua morte. Sarà necessario un adeguato supporto legale e consulenza finanziaria per gestire la successione in modo equo e determinare come saranno distribuiti i suoi beni tra i beneficiari designati.
L’impatto della sua morte sul mercato finanziario dipenderà dalle decisioni prese riguardo alla gestione di queste società. Inoltre, è importante considerare l’ex Premier è stato coinvolto in numerose attività imprenditoriali e politiche nel corso degli anni, e il patrimonio di Silvio Berlusconi potrebbe includere anche ulteriori asset come proprietà immobiliari, beni personali e investimenti diversi.
In definitiva, il destino del patrimonio di Silvio Berlusconi dopo la sua morte sarà determinato dalle sue disposizioni testamentarie e potrebbe essere soggetto a divisioni e negoziazioni tra i membri della sua famiglia.