
Una Decentralized Autonomous Organization (DAO) è un modello organizzativo senza un’autorità centrale di controllo. Vera e propria ossessione dei promotori più entusiasti della blockchain, le DAO coinvolgono membri uniti da un obiettivo condiviso di operare per il bene della comunità. Caratterizzate da totale trasparenza, adottano un approccio di gestione dal basso verso l’alto per prendere decisioni.
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Cos’è una DAO
Ma quindi che cos’è esattamente una Decentralized Autonomous Organization? Proviamo a spiegare questo concetto in termini semplici, anche per chi è alle prime armi e si sta avvicinando alla materia.
Definizione e principi fondamentali di una Decentralized Autonomous Organization

Una DAO (Organizzazione Autonoma Decentralizzata) è una forma innovativa di organizzazione che opera attraverso regole programmate in smart contract su una blockchain, senza una leadership centralizzata. Invece di essere guidata da un CEO o da un consiglio direttivo, una DAO si fonda su decisioni collettive prese dai suoi membri, che utilizzano token di governance per esprimere il proprio voto su proposte operative o strategiche.
I principi cardine includono:
- Trasparenza: ogni operazione è tracciata sulla blockchain ed è visibile a tutti;
- Decentralizzazione: nessun singolo individuo o ente esercita il controllo assoluto;
- Autonomia: le regole sono implementate automaticamente dagli smart contract, senza interventi esterni.
Le DAO riducono o eliminano la necessità di intermediari, abbattendo costi e migliorando l’efficienza in settori come la finanza decentralizzata, la gestione comunitaria e la produzione di contenuti. Tuttavia, per funzionare bene, richiedono partecipazione attiva e competenze tecniche.
Esempi concreti di DAO
Di DAO non esiste un solo tipo: sono infatti numerose le opzioni a nostra disposizione. Vediamone alcune più nello specifico:
- MakerDAO: tra le DAO più famose, gestisce il protocollo DeFi che emette la stablecoin DAI. Gli utenti con token MKR votano su parametri cruciali come tassi di interesse o criteri di collateralizzazione;
- Uniswap DAO: sovrintende l’evoluzione di Uniswap, un exchange decentralizzato. I possessori del token UNI votano su proposte che riguardano aggiornamenti del protocollo, gestione delle commissioni e progetti per la comunità;
- Friends with Benefits (FWB): una DAO focalizzata sulla cultura e creatività, dove i token FWB permettono di accedere a eventi esclusivi e votare su iniziative artistiche. Rappresenta una DAO sociale, meno tecnica, ma molto coinvolgente.
Questi casi illustrano la versatilità delle DAO, che spaziano dalla finanza al networking culturale.
Come funziona una DAO
Si vedano a questo punto i meccanismi fondamentali che permettono ad una DAO di funzionare: i suoi pilastri essenziali sono un modello di governance basato sui token, le votazioni on-chain e gli smart contract e l’automazione,
Token di governance e votazioni on-chain
Il motore di una DAO è il suo modello di governance, che ruota attorno ai token di governance. Questi rappresentano il diritto di voto e vengono distribuiti ai membri, spesso in base al loro contributo (economico o operativo).
Le votazioni avvengono on-chain, cioè direttamente sulla blockchain, garantendo immutabilità e trasparenza. Per esempio, una modifica a un parametro del protocollo (come una commissione) viene proposta e sottoposta a votazione: i possessori di token votano, e lo smart contract esegue automaticamente il risultato.
Le decisioni possono riguardare qualunque ambito: dalla distribuzione di fondi, all’introduzione di nuove funzionalità. Tuttavia, esiste una criticità: chi detiene più token ha un peso maggiore, sollevando questioni sulla reale decentralizzazione.
Smart contract e automazione dei ruoli
Gli smart contract sono programmi autoeseguibili che regolano le dinamiche della DAO. Ad esempio, possono gestire in automatico la distribuzione delle ricompense o l’esecuzione di trasferimenti di fondi dopo una votazione.
Questo sistema elimina gli intermediari, ma richiede codice sicuro e affidabile: bug o falle possono causare gravi perdite, come nel caso del celebre hack di The DAO nel 2016.
I ruoli operativi, come la gestione del tesoro o la moderazione, possono essere automatizzati o delegati tramite proposte votate. Alcune DAO mantengono team umani per compiti non automatizzabili, come la comunicazione o la strategia.
Chi ci guadagna (e come)
Facciamo a questo punto una distinzione netta fra chi “si sporca le mani” ed è in grado di partecipare in forma attiva alle DAO e chi, per contro, si avvicina alla materia da neofita senza conoscere i rischi intrinsechi legati alla volatilità dei mercati o alle incertezze normative che caratterizzano questo complesso settore.
Incentivi per i membri attivi
Le DAO offrono opportunità economiche, in particolare per i partecipanti attivi:
- Ricompense in token: chi contribuisce (scrivendo codice, proponendo soluzioni, moderando) può ricevere token di governance o criptovalute;
- Valorizzazione del token: se la DAO ha successo, il valore del token può crescere, premiando i detentori;
- Accesso esclusivo: in progetti come Friends with Benefits, i token danno diritto a eventi privati, network e risorse riservate;
- Profitti da protocollo: in DAO come MakerDAO, i membri possono ottenere interessi o parte delle commissioni generate.
I membri più coinvolti o con competenze specializzate tendono a ottenere i benefici maggiori.
Rischi per chi entra senza preparazione
Partecipare a una DAO comporta anche rischi, soprattutto per chi non ha esperienza:
- Perdite economiche: investire in token di governance può essere speculativo e soggetto a forte volatilità;
- Scarsa influenza: chi possiede pochi token ha un potere decisionale ridotto.
- Errori tecnici: occorre saper usare wallet, blockchain e smart contract; la perdita di una chiave privata può essere irreversibile;
- Rischi normativi: le DAO operano in una zona grigia legale, e in alcune giurisdizioni potrebbero esserci ripercussioni legali.
Tabella riassuntiva
Qui di seguito potete recuperare un riepilogo schematico di quanto abbiamo presentato fino a questo punto.
DAO | Token di governance | Obiettivo | Meccanismo di voto |
MakerDAO | MKR | Gestione della stablecoin DAI | Votazione ponderata in base ai token MKR |
Uniswap DAO | UNI | Governance di un exchange decentralizzato | Proposte on-chain, quorum variabile |
Friends with benefit | FWB | Comunità creativa e networking | Voto basato su token, accessibile ai membri |

FAQ
Le DAO sono legali in Italia?
In Italia, le DAO non hanno una regolamentazione specifica. Operano in un’area legale i cui confini non sono ancora ben definiti, e la loro legittimità dipende dal contesto (ad esempio, se gestiscono attività finanziarie o sociali). Le autorità italiane potrebbero considerare i token di governance come asset finanziari, soggetti a normative fiscali o di sicurezza. È consigliabile consultare un avvocato esperto in blockchain per valutare rischi legali.
Serve una partita IVA per fondare una DAO?
Non è necessario possedere una partita IVA per creare una DAO, poiché si tratta di un’organizzazione decentralizzata che opera su blockchain, senza una struttura legale tradizionale. Tuttavia, se la DAO genera reddito o opera come entità commerciale in Italia, i fondatori o i partecipanti potrebbero dover dichiarare i guadagni e rispettare le normative fiscali, che potrebbero richiedere una partita IVA. Anche qui, un consulente fiscale è fondamentale.