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Salario Incentivante e bonus fino a 2.750 euro: ecco a chi spettano

salario incentivante

Intesa Sanpaolo, una delle principali banche italiane, ha recentemente introdotto importanti cambiamenti nel suo sistema di retribuzione, implementando un salario incentivante per i propri dipendenti.

Questo nuovo approccio permette di correlare una parte degli stipendi alle performance individuali e aziendali, premiando il successo e incentivando la produttività. Siglato un accordo tra il gruppo e i sindacati per il 2023: l’importo del premio va da un minimo di 1.020 euro, con un aumento di oltre il 25% sul 2022, fino a un importo base-massimo di 2.750 euro

Salario incentivante: importi e premi

Una delle caratteristiche chiave del salario incentivante in Intesa Sanpaolo è l’importo base aggiuntivo che viene riconosciuto ai lavoratori. Questo importo, come accennato, varia da un minimo di 1.020 euro, rappresentando un aumento significativo del 25% rispetto all’anno precedente, fino a un massimo di 2.750 euro. Tale importo base costituisce una componente fissa del salario incentivante, che può essere incrementata ulteriormente attraverso le cosiddette “premialità aggiuntive”.

Il bonus pool, ovvero le risorse che il Gruppo destinerà al premio variabile di risultato, sono a 130 milioni di euro (pari al +12% rispetto allo scorso anno). A questa cifra si sommano altri 25 milioni di euro che arrivano dall’incorporazione sperimentale nel sistema premiante di un precedente incentivo, il cosiddetto Set (Sistema eccellenza tutela), che finora non era stato oggetto di contrattazione con i sindacati Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin.

Oltre allo sforzo economico finalizzato ad aumentare le risorse per i premi correlati alle performance, Intesa Sanpaolo ha aggiunto uno sforzo organizzativo correlato all’introduzione di una maggiore trasparenza nei meccanismi di calcolo dei risultati raggiunti.

Benefici del Salario Incentivante

Il salario incentivante porta con sé una serie di vantaggi sia per i dipendenti che per l’azienda stessa. Da un lato, i dipendenti sono motivati ad ottenere risultati eccellenti, in quanto il loro stipendio può aumentare in base alle performance raggiunte. Ciò crea un ambiente di lavoro dinamico e stimolante, in cui i dipendenti sono incentivati a dare il massimo delle loro capacità.

Dall’altro lato, l’azienda beneficia di un maggiore impegno e produttività da parte dei dipendenti, che si traducono in performance molto più elevate. Inoltre, il sistema di salario incentivante favorisce una maggiore trasparenza e un miglioramento dei meccanismi di calcolo dei risultati raggiunti, creando un clima organizzativo più equo e meritocratico.

Per maggiori informazioni sulla politica in materia diremunerazione e sui compensi corrisposti da Intesa San Paolo, cliccare qui.

Salario incentivante, settimana corta, banca del tempo e molto altro nel nuovo modello organizzativo di Intesa San Paolo

Banca del tempo

Oltre all’implementazione del salario incentivante, Intesa Sanpaolo ha recentemente introdotto altre importanti novità per migliorare la qualità del lavoro e l’equilibrio tra vita professionale e personale dei propri dipendenti.

Una di queste novità è l’introduzione della “banca del tempo“, che consente ai dipendenti di accedere a ore di lavoro aggiuntive per attività di volontariato organizzato o per supportare le zone alluvionate di Emilia Romagna, Marche e Toscana. Questa iniziativa permette ai dipendenti di impegnarsi in attività di solidarietà e di contribuire al benessere delle comunità locali.

Smart working e settimana corta

Inoltre, è stato raggiunto un accordo per favorire lo smart working e la settimana corta. I dipendenti di oltre 280 sedi hanno la possibilità di aderire allo smart working per un massimo di 120 ore all’anno (140 in taluni casi), e di beneficiare dunque anche della flessibilità di lavorare da casa. Inoltre, è stata approvata la settimana corta su base volontaria, che consente ai dipendenti di lavorare 9 ore al giorno distribuite su 4 giorni, riducendo il monte ore settimanale da 37,5 a 36 ore. Il tutto a parità di retribuzione ma nel rispetto delle esigenze tecnico-operative dell’azienda. La misura sarà inizialmente applicata in 40 filiali di grandi dimensioni per poi estendersi anche ad altre filiali.

Intesa San Paolo garantisce lo smart working per 120 ore all’anno e con flessibilità oraria

Diritto alla disconnessione

Intesa San Paolo riconosce anche il diritto alla disconnessione, cioè la facoltà di non ricevere comunicazioni di lavoro durante l’orario di riposo per i dipendenti in smart working. Garantita, infine, la flessibilità oraria in entrata e in uscita nella forbice 7:00-10:00, sia in presenza che in lavoro smart, con l’orario di fine turno che si sposta di conseguenza.

Il salario incentivante e le altre novità introdotte da Intesa Sanpaolo rappresentano un modello innovativo per la gestione delle risorse umane, che mira a premiare il merito e a favorire un maggiore coinvolgimento e produttività da parte dei dipendenti.

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