
I nuclei famigliari orientati all’imprenditoria tendono a trasformare le loro Società a Responsabilità Limitata (SRL) in una holding familiare per ottimizzare la gestione del patrimonio, garantire continuità aziendale e ottenere benefici fiscali. Questo processo, tuttavia, richiede una pianificazione accurata e una chiara comprensione dei vantaggi, dei tempi, dei costi e delle implicazioni fiscali. In questo articolo analizzeremo ogni aspetto, fornendo una guida dettagliata per chi sta valutando questa opzione, con un focus particolare su come evitare errori comuni e massimizzare i benefici.
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Cos’è una holding familiare e perché conviene

Una holding familiare è una società, spesso strutturata come SRL, che detiene partecipazioni in altre società operative (le cosiddette “controllate”) e gestisce il patrimonio familiare. A differenza di una SRL operativa, che svolge attività produttive o commerciali, la holding ha come scopo principale il controllo e la gestione di quote o azioni di altre imprese, oltre alla protezione del patrimonio familiare. Questa struttura è particolarmente conveniente per le famiglie imprenditoriali per diversi motivi: innanzitutto, consente di centralizzare il controllo delle attività, semplificando la governance e le decisioni strategiche. Inoltre, offre una protezione patrimoniale, separando gli asset personali dai rischi aziendali. Infine, la holding familiare è uno strumento efficace per pianificare la successione, facilitando il passaggio generazionale senza frammentare il patrimonio. In Italia, il crescente interesse per le holding familiari è legato anche ai vantaggi fiscali, come vedremo più avanti, che possono ridurre significativamente il carico tributario.
Come trasformare una SRL esistente in holding
Trasformare una SRL operativa in una holding familiare richiede una serie di passaggi legali, amministrativi e operativi. Di seguito, analizziamo gli aspetti principali del processo.
Aspetti legali
La trasformazione di una SRL in holding non richiede la costituzione di una nuova società, ma un cambiamento nella funzione e nella struttura della SRL esistente. Questo processo può essere realizzato attraverso una modifica dell’oggetto sociale, che deve essere adeguato per includere la gestione di partecipazioni societarie come attività principale. La modifica richiede una delibera assembleare, da approvare con le maggioranze previste dallo statuto e dal Codice Civile (art. 2480). Inoltre, è necessario verificare che la SRL soddisfi i requisiti per essere considerata una holding ai fini fiscali, come la detenzione di partecipazioni in altre società per almeno il 50% del proprio attivo patrimoniale. In alcuni casi, può essere utile conferire le partecipazioni di altre società nella SRL, attraverso operazioni come aumenti di capitale o conferimenti in natura, sempre nel rispetto delle normative civilistiche e fiscali.
Infine, è fondamentale coinvolgere un notaio per formalizzare le modifiche statutarie e registrarle presso il Registro delle Imprese. Potrebbe essere necessario aggiornare anche il codice ATECO per riflettere la nuova natura dell’attività.
Tempi tecnici
I tempi per trasformare una SRL in holding dipendono dalla complessità dell’operazione e dalla struttura aziendale. In generale, il processo può richiedere da 2 a 6 mesi, considerando i seguenti passaggi:
- Analisi preliminare: 1-2 mesi per valutare la fattibilità, con il supporto di un commercialista e un avvocato specializzato;
- Modifica statutaria: 2-4 settimane per convocare l’assemblea, approvare le modifiche e depositare gli atti presso il notaio;
- Registrazione e adeguamenti: 1-2 settimane per l’iscrizione al Registro delle Imprese e l’aggiornamento dei dati fiscali;
- Eventuali conferimenti: Se la trasformazione richiede il conferimento di partecipazioni o beni, i tempi possono allungarsi a causa delle valutazioni peritali obbligatorie.
Un’adeguata pianificazione può ridurre i tempi, ma è essenziale non trascurare i dettagli per evitare ritardi burocratici.
Costi e oneri notarili
I costi per trasformare una SRL in holding variano in base alla complessità dell’operazione e alla regione in cui si opera. Gli oneri principali includono:
- Oneri notarili: tra 1.500 e 3.000 euro per la redazione dell’atto modificativo e la registrazione.
- Consulenze professionali: commercialisti e avvocati possono richiedere dai 2.000 ai 10.000 euro, a seconda della complessità (es. conferimenti o valutazioni peritali). La cifra che vi stiamo presentando in questo caso non può che essere approssimativa;
- Imposte di registro e bolli: generalmente, intorno ai 500-1.000 euro, salvo operazioni straordinarie;
- Eventuali perizie: se sono necessari conferimenti di partecipazioni o beni, le perizie giurate possono costare tra 1.000 e 5.000 euro. Anche qui, ogni caso è a sé.
Per minimizzare i costi, è consigliabile confrontare più preventivi e strutturare l’operazione in modo efficiente, evitando passaggi superflui.
Vantaggi fiscali e successori
Uno dei principali motivi per trasformare una SRL in holding familiare è il vantaggio fiscale. In Italia, le holding possono beneficiare del regime della Participation Exemption (PEX), che esenta dalla tassazione i dividendi percepiti dalle società controllate (fino al 95%) e le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni, a patto che siano soddisfatti requisiti come la detenzione continuativa per almeno 12 mesi e la natura commerciale della società partecipata.
Inoltre, il consolidato fiscale permette di compensare utili e perdite delle società del gruppo, ottimizzando il carico tributario complessivo. La holding può anche gestire immobili o altri asset, riducendo l’impatto di imposte patrimoniali come l’IMU in determinati casi.
Dal punto di vista successorio, la holding facilita la trasmissione del patrimonio alle generazioni future: invece di trasferire singole partecipazioni o beni, i familiari possono ricevere quote della holding, semplificando la gestione e riducendo i costi fiscali legati alla successione. Ad esempio, l’imposta di successione si applica solo al valore delle quote trasferite, che può essere ottimizzato attraverso patti di famiglia o donazioni anticipate.
Errori da evitare nella trasformazione
La trasformazione di una SRL in holding familiare è un’operazione complessa che richiede attenzione per evitare errori comuni:
- Mancata pianificazione fiscale: non valutare correttamente i requisiti per la PEX o il consolidato fiscale può comportare la perdita di agevolazioni;
- Sottovalutazione dei costi: non considerare gli oneri notarili, le perizie o le consulenze può portare a spese impreviste;
- Modifiche statutarie incomplete: un oggetto sociale troppo generico o non conforme può creare problemi con l’Agenzia delle Entrate;
- Mancanza di un piano successorio: la holding è uno strumento potente, ma senza un patto di famiglia o un trust, la trasmissione generazionale può risultare complessa;
- Ignorare i requisiti patrimoniali: la holding deve avere un attivo patrimoniale composto prevalentemente da partecipazioni; trascurare questo aspetto può compromettere i benefici fiscali.
Confronto SRL operatva e holding

Ecco un riassunto delle principali differenze tra queste due realtà aziendali.
Caratteristica | SRL Operativa | Holding Familiare |
Attività principale | Produzione o commercio | Gestione di partecipazioni |
Protezione patrimoniale | Limitata | Elevata, separa patrimonio personale e aziendale |
Vantaggi fiscali | Standard | PEX, consolidato fiscale, ottimizzazione imposte |
Pianificazione successoria | Complessa, frammentazione beni | Semplificata, trasferimento quote |
Costi di gestione | Variabili, legati all’attività operativa | Inferiori, focus su gestione partecipazioni |
Flessibilità strategica | Limitata a singola attività | Elevata, gestione di più società |