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Invoice Trading: guadagna dal tuo credito commerciale senza aspettare i pagamenti

libro con contenuti e schemi grafici

Capire cosa sia l’Invoice Trading varrebbe a dire comprendere quali benefici ci siano dietro la cessione dei crediti commerciali.

Sono tante e importanti le piattaforme operanti in questo settore in Italia. 

Invoice Trading, di cosa si tratta

L’Invoice trading rappresenta un mezzo che garantisce alle imprese di cedere crediti commerciali a investitori professionali mediante l’avvalersi di piattaforme digitali. L’acquirente della fattura elargisce all’azienda cedente un anticipo, uguale a circa il 90% del credito, dando l’impegno di retribuire il saldo alla scadenza. L’anticipo predisposto è al netto di interessi e commissioni, che rappresentano rispettivamente la remunerazione dell’investitore che sovvenziona l’operazione e della piattaforma che ha il compito di relazionare le parti. Il rischio di morosità del debitore è di solito in capo agli acquirenti delle fatture (cessione pro soluto).

Una ricca definizione del fenomeno è fruibile all’interno di uno degli occasional papers che Banca d’Italia redige ciclicamente.

Tale metodologia della cessione delle fatture è largamente adoperata dalle piccole e medie aziende, che possono avere accesso alla liquidità di cui hanno necessità per erogare il capitale circolante con tempistiche decisamente più immediate rispetto ai convenzionali circuiti bancari. Gli operatori attivi nel nostro Paese sono diversi. 

Basti considerare come meno di un anno fa l’istituto di Palazzo Koch si sia soffermato sul tema, all’interno di una pubblicazione dal titolo “Le piattaforme Fintech di prestito e di raccolta di finanziamenti nel mondo e in Italia”, per comprendere pienamente la rilevanza ormai assunta da tale strumento di finanza alternativa.

Invoice Trading, approdo al mercato della finanza alternativa

La suddetta rilevanza è stata certificata dalla recente inchiesta degli Osservatori Entrepreneurship Finance & Innovation del Politecnico di Milano messa alle stampe a novembre 2022 con il supporto di Unioncamere e Innexta. Stando all’analisi, il mercato generale della finanza alternativa al circuito bancario convenzionale nel 2021 avrebbe impegnato risorse per ben più di 4,5 miliardi di euro (a dispetto dei 3,2 miliardi di euro del 2020) e nei primi sei mesi del 2022 avrebbe fatto censire un flusso senza uguali pari a 2,6 miliardi.

Sebbene la stima percentuale inerente al controvalore delle fatture cedute mediante piattaforme di Invoice Trading ammonti “solamente” a 531,6 milioni di euro nei primi sei mesi del 2021, e a 325,5 milioni nei primi sei mesi del 2022, sarà bene rammentare come questo strumento sia dipendente da una marcata stagionalità.

Per non poche imprese, del resto, i rendiconti accreditati dell’anno precedente non sono a disposizione prima di maggio o giugno, con la conclusione che diverse operazioni vanno a concentrarsi nel secondo semestre. Per di più, va segnalato il grande dinamismo degli operatori. Basti immaginare come Fifty, piattaforma che da sola aveva amministrato nel corso dei primi sei mesi del 2021 addirittura 242 milioni di euro, nel mentre è stata acquistata da Credito Fondiario, attualmente Banca CF+, per trasformarsi in toto in un applicativo dell’ente bancario destinato al factoring.

Differenze tra Invoice Trading e factoring

Malgrado invoice trading e factoring, ossia il convenzionale sconto bancario, siano prodotti somiglianti, la diversità maggiore consta nel fatto che nel factoring sia presunto che l’azienda ceda in blocco e in modo permanente il proprio portafoglio di crediti o tutti i crediti nei riguardi di uno specifico fruitore.

Per quanto riguarda Invoice Trading, viceversa, le piattaforme determinano le peculiarità dell’impresa cedente e delle società debitrici con una prassi incentrata sull’affidamento a Big Data e algoritmi di AI.

Le fatture valutate e scelte dalle piattaforme, successivamente, sono cedute avvalendosi di un procedimento mutabile (ad asta, marketplace, marketplace integrato, acquisto diretto o per mezzo di attività di supply chain finance) che circoscrive il costo della cessione.

Il tutto ha luogo in un arco di tempo quanto mai veloce, nel giro di non molti giorni, tale da comprovarne la notorietà principalmente tra il pubblico delle PMI. L’opportunità di avere accesso alla liquidità per sovvenzionare il capitale circolante in maniera quanto mai spedita rappresenta una delle ragioni che inducono tantissime piccole e medie aziende a fare affidamento su questa modalità.

Invoice trading, in Italia operano 13 piattaforme

Alla data del 30 giugno 2022, la relazione del Politecnico di Milano aveva registrato 13 operatori di Invoice Trading operanti in Italia. Si pensi a: 

Anticipay (gruppo Zucchetti). Divenuta nel 2021 parte del gruppo Zucchetti, ha coniugato le alternative fintech di Invoice Trading nella sua proposta, rappresenta una piattaforma nella quale è l’imprenditore medesimo a scegliere l’indice di finanziamento. Le fatture, a eccezione di quelle emesse nei riguardi della Pubblica Amministrazione, devono contare importo almeno uguale a 5.000 euro e con margine ultimo compreso fra i 30 e i 180 giorni.

Finanza.Tech. Nel brand Finanza.Tech converge un insieme di imprese quotate su Euronext Growth Milan. L’omonima piattaforma offre un ampio parterre di servizi di consulenza finanziaria, tra cui il factoring digitale. Tra le caratteristiche richieste, è essenziale che cedente e ceduto siano società di capitali. Le fatture devono contare un importo minimo uguale a 5.000 euro e con margine ultimo compreso fra i 45 e i 180 giorni.

Ovviamente sono solo due esempi, ma importanti anche le piattaforme: CashInvoice, CashMe, Clevera, CrescItalia, CrowdCity, Demetra Capital, Incassa Subito, ItaliaComfidi, MyCreditService, Polaris, Workinvoice.

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