Il mercato immobiliare italiano delle abitazioni ha registrato una significativa crescita nel 2022, raggiungendo un volume di scambi mai visto negli ultimi quindici anni. Tuttavia, gli ultimi mesi dell’anno hanno portato una frenata a causa del caro inflazione e dell’aumento dei tassi mutui, mettendo in luce alcune difficoltà per le famiglie italiane nel raggiungere il proprio obiettivo di acquistare una casa.
Approfondimenti
Frenata nel mercato immobiliare alla fine del 2022
Secondo il rapporto Abi-Agenzia delle Entrate, nel 2022 sono state comprate e vendute oltre 780mila abitazioni in Italia, rappresentando un aumento del 4,7% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, nel corso dell’ultimo trimestre si è registrato un calo del 2,1%, che ha influenzato gli indici portandoli in territorio negativo. È interessante notare che i Comuni capoluogo sono stati più resistenti alle dinamiche di flessione rispetto ad altre aree.
Il contesto geografico
Nel mercato immobiliare italiano, si evidenziano significative differenze geografiche in termini di tassi medi di interesse sui mutui e volumi di compravendite. Le regioni del Sud e del Centro presentano tassi medi più elevati, con il Sud che raggiunge il 2,75% e il Centro che si attesta al 2,59%. Al contrario, le regioni del Nord Est registrano tassi più bassi, con una media del 2,31%.
Analizzando i dati sulle compravendite per regione, emerge che la Lombardia si conferma come la regione con il magior numero di transazioni nel corso dell’anno, con oltre 165.000 compravendite. Tuttavia, è l’Umbria a fare segnare il magior rialzo, con oltre 11.000 scambi e una crescita del 14,2%. Altre regioni che registrano incrementi significativi sono la Basilicata (+12,6%) e il Molise (+10,7%).
Focalizzandoci sulle grandi città, troviamo Palermo in testa con un aumento delle compravendite del 11,3%, seguita da Milano con il 6,1%, Torino con il 5,9% e Bologna con il 3,4%. Nel complesso, sono state vendute abitazioni per un totale di oltre 83 milioni di metri quadrati, registrando una crescita del 3,2%. La superficie media per unità abitativa compravenduta si attesta a 106,8 metri quadrati.
Il rialzo dei tassi mutui ostacola l’accesso delle famiglie
Il rialzo dei tassi della Banca Centrale Europea ha reso meno accessibile per le famiglie italiane l’opportunità di accendere mutui per l’acquisto di un’abitazione. L’indice di accessibilità, che tiene conto di vari fattori come reddito disponibile, prezzi delle case e tassi di interesse sui mutui, è diminuito nel 2022 e nei primi mesi del 2023. Questo calo è stato causato in parte dal rialzo dei tassi della Bce, che ha avuto un impatto sulle condizioni di accesso al mercato immobiliare per le famiglie italiane. Nonostante la riduzione, l’indice di affordability rimane ancora significativamente elevato rispetto al passato, grazie al costo del credito che contribuisce in modo positivo.
Quota di accesso all’acquisto per le famiglie giovani
Alla fine del 2022, poco più del 50% delle famiglie giovani non proprietarie aveva la possibilità di accedere all’acquisto di un’abitazione. Nonostante un calo del 3,5% rispetto al primo semestre, questo dato è significativamente superiore alla media storica e ai dati del 2011-2012, quando solo circa il 20% delle famiglie giovani poteva permettersi di comprare casa.
Tempo necessario per comprare casa
Secondo il rapporto Abi-Agenzia delle Entrate, a una famiglia media servono attualmente 3 anni e 80 giorni di stipendio per comprare casa. Il rapporto evidenzia che nel primo trimestre del 2023 il prezzo relativo delle case è ulteriormente diminuito di 13 giorni rispetto alla fine del 2022. Mentre nel corso degli anni il prezzo relativo delle case è tendenzialmente aumentato, nel 2022 si è verificata una riduzione significativa a causa della contrazione della capacità reddituale delle famiglie e della crisi sovrana. Tuttavia, il dato del 2022 è ancora superiore di 22 giorni rispetto al valore di fine 2019, ma rimane ampiamente inferiore al picco registrato nel primo semestre del 2010, quando era necessario disporre di 4 anni e 10 giorni di stipendio per l’acquisto di una casa.
Ottimismo per il futuro
Nonostante la crescita del mercato immobiliare italiano nel 2022, il rialzo dei tassi mutui e altri fattori hanno reso più difficile per le famiglie italiane l’accesso all’acquisto di una casa. Gli indici negativi registrati negli ultimi mesi dell’anno indicano le sfide che le famiglie devono affrontare nel settore immobiliare. Tuttavia, le prospettive storiche e il contributo positivo del costo del credito offrono un certo grado di ottimismo per il futuro. È importante monitorare attentamente l’andamento del mercato e le politiche finanziarie per garantire un accesso equo e sostenibile all’acquisto di un’abitazione per le famiglie italiane.