La guerra tra Russia e Ucraina, purtroppo, continua a devastare territori, famiglie ed economia con tragiche conseguenze soprattutto per gli abitanti di quelle Nazioni.
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In questo conflitto, che sta andando avanti da più di un anno, tornano protagoniste le criptovalute.
Il vice ministro della trasformazione digitale dell’Ucraina, Alex Bornyakov, ha infatti detto che molti cittadini russi che si oppongono all’aggressione portata avanti da Putin stanno trasferendo grandi quantità di criptovalute in Ucraina.
Si tratta di un modo, digitale, per aiutare il Paese vicino colpito da bombe, missili e violenza, una specie di crowdfunding che però rischia di essere scoperto nel giro di pochi secondi.
Quindi, se quello che dice Bolnyakov dovesse essere vero, dobbiamo pensare a cosa possono offrire i canali criptati in termini di aiuti e come possono cambiare il modo in cui le persone affrontano un periodo di guerra. Aiutando gli ucraini con le criptovalute i russi definiscono così il loro modo di opporsi alle scelte del loro governo e dimostrano che in circostanze estreme come la guerra le criptovalute possono rappresentare un aspetto interessante da non sottovalutare.
Portafoglio digitale, come creare i canali di donazione
Molti, quindi, hanno creato canali online per fare donazioni dirette al popolo ucraino e il governo stesso ha aperto il proprio “portafoglio digitale” per accettare le donazioni. Nello specifico, secondo Alex Bornyakov, questi portafogli sembrano aver ricevuto già importanti quantità di criptovalute da parte di alcuni cittadini russi. Questo metodo, dunque, sembrerebbe il solo tramite cui chi sta dissentendo può inviare aiuti al popolo martoriato dalla guerra.
La peculiarità di questo sistema sta proprio nel poter inviare denaro senza doversi preoccupare della situazione finanziaria . Dato l’impossibilità delle banche nell’inviare denaro in zone di guerra, l’utilizzo dei bitcoin garantisce una sicurezza su questo punto. Anche se molti hanno lamentato la tracciabilità della transazione tramite con gli indirizzi mail.
Un’altra problematica, invece, sorge nel momento in cui questa modalità viene utilizzata per scopi terroristici, come è successo in USA nell’agosto del 2020 dove si è sventato un finanziamento di mezzo milione di dollari.
Le donazioni non sono circoscritte alla popolazione Ucraina, molte sono le minoranze che soffrono delle imposizioni filorusse, i primi sono i loro vicini Bielorussi che sostengono gli operai in sciopero che reclamano la loro libertà.
Come vengono usate le criptovalute
Tuttavia, non è la prima volta che il tema delle criptovalute entra all’interno del conflitto tra Russia e Ucraina. Attraverso Aid for Ukraine la community crypto aveva aiutato l’Ucraina con 54 milioni di dollari arrivati sotto forma di Bitcoin, Ether, Tether e USD Coin. Con questo denaro sono stati acquistati munizioni, giubbotti antiproiettili, veicoli aerei che individuano i nemici.
“Le crypto stanno svolgendo un ruolo significativo nella difesa dell’Ucraina“, ha dichiarato Alex Bornyakov, viceministro della Trasformazione Digitale dell’Ucraina, sul sito web di donazione legato al governo.
Mike Chobanian, fondatore di KUNA, un exchange di criptovalute con sede in Ucraina, ha aggiunto che i contributi della comunità cripto hanno dimostrato l’impatto che la tecnologia blockchain può avere sugli Stati nazionali, affermando che può servire come “spina dorsale della sicurezza globale” nei momenti di bisogno.
Aid For Ukraine funziona trasferendo criptovalute nell’exchange FTX, che le converte in fiat, per poi ritirarle e trasferirle alla Banca Nazionale Ucraina.
Ma Aid For Ukraine non è l’unica organizzazione che raccoglie fondi per assistere gli sforzi di difesa dell’Ucraina. Anche Reserve Fund of Ukraine, Come Back Alive, Ukraine DAO e Unchain Fund hanno contribuito con finanziamenti a sette cifre, anche se l’ammontare dei fondi che hanno raccolto non è stato reso noto da marzo.
Dall’inizio del conflitto, l’Ucraina ha ricevuto oltre 70 milioni di dollari in criptovalute: questi fondi sono stati utilizzati per l’acquisto di attrezzature militari e assistenza umanitaria, mentre, i gruppi militari filo-russi hanno ricevuto un totale di 5,4 milioni di dollari tramite donazioni in cripto. Ma i flussi sono diminuiti notevolmente da luglio, probabilmente a causa delle sanzioni internazionali contro la Russia.