Con il termine fondo monetario si fa riferimento ad un particolare tipo di fondo comune di investimento il cui patrimonio, secondo il suo statuto fondante, deve essere investito in strumenti finanziari di debito a breve termine: è il caso dei BOT o dei pronti contro termine, con una scadenza inferiore a 12 mesi. In tempi non sospetti si è tornati a parlare in maniera diffusa: vediamo più nel dettaglio come funzionano e che tipo di ruolo hanno a livello economico.
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Cosa sono i fondi monetari
I fondi monetari sono progettati per fornire agli investitori una liquidità elevata e una certa stabilità del capitale, il che significa che il valore delle loro quote tenderà a rimanere relativamente stabile. Questo li rende una scelta popolare per gli investitori che cercano un rifugio sicuro per il loro denaro in periodi di volatilità di mercato.
Si prenda come esempio il Fondo Monetario Internazionale, con sede a Washington, la capitale degli Stati Uniti. Questa istituzione si impegna nel raggiungimento di una crescita sostenibile e prosperità per tutti i suoi 190 paesi membri. Lo fa sostenendo politiche economiche che promuovono la stabilità finanziaria e la cooperazione monetaria, elementi essenziali per aumentare la produttività, la creazione di posti di lavoro e più in generale il benessere economico. Sono essenzialmente tre le sue missioni fondanti:
- promuovere la cooperazione monetaria internazionale;
- incoraggiare l’espansione del commercio e la crescita economica;
- scoraggiare politiche che potrebbero danneggiare la prosperità.
Come funzionano i fondi monetari
Trattandosi di istituzioni dalle dimensioni importanti, esse assicurano agli investitori di poter accedere a un portafoglio più diversificato e di maggiore qualità rispetto a un investimento individuale. Inoltre, è piuttosto comune che gli investitori si affidino a diversi fondi monetari, considerandoli come contante o equivalenti al contante, grazie alla loro alta liquidità e alla possibilità di accedere quotidianamente al denaro investito.
Gli strumenti di debito a breve termine sui quali questi fondi investono nella maggior parte dei casi maturano entro un anno (o meno). Essendo tali investimenti di durata piuttosto breve ciò permette di ridurre al minimo il rischio di tasso di interessee il rischio di credito. Inoltre, l’alta qualità degli strumenti in cui i fondi investono garantisce la sicurezza del capitale.
Gli investitori interessati, dal canto loro, acquistano quote del fondo monetario attendendo un rendimento che proviene principalmente dagli interessi generati dai titoli sottostanti.
La normativa europea
Attraverso il Regolamento (UE) 2017/1131 sui fondi comuni monetari le istituzioni della Comunità Europea hanno delineato tutte le caratteristiche essenziali che un fondo comune di investimento deve avere, così come tutti i requisiti che essi devono necessariamente soddisfare. Parlando delle tipologie di fondi, prima di tutto, l’UE ha identificato tre tipi di fondi comuni monetari:
- Quelli a valore patrimoniale netto variabile (VNAV), che dipendono principalmente dalle fluttuazioni del mercato;
- Quelli a valore patrimoniale netto costante (CNAV), che investono in debito pubblico e cercano di mantenere stabile il prezzo di ogni quota;
- Quelli a valore patrimoniale netto a bassa volatilità (LVNAV), una nuova categoria di fondi monetari che può mantenere un prezzo stabile a condizione di rispettare requisiti rigorosi e alti livelli di liquidità.
Conviene investire in un fondo?
In un periodo di grosse fluttuazioni economiche e di tassi di interesse imposti dalle banche centrali ancora piuttosto elevati sono in tanti a chiedersi se un’opzione simile possa essere effettivamente essere conveniente. È necessario sapere innanzitutto che, negli ultimi anni, i fondi monetari sono diventati molto più volatili di quello che si potrebbe pensare: per questo motivo, prima di gettarsi in questa avventura di investimento è sempre importante consultare in modo approfondito le schede prodotto sul sito del gestore e analizzare la composizione del portafoglio sottostante.
Per quanto siano investimenti altamente liquidi, stabili e relativamente a basso rischio, i fondi monetari presentano in ogni caso alcuni elementi da non sottovalutare, quali:
- La sensibilità aitassi di interesse: se essi aumentano, il rendimento dei titoli posseduti dal fondo potrà diminuire, riducendo così il rendimento complessivo dell’investimento;
- L’esposizione al rischio di credito: poiché investono in titoli emessi da Governi e aziende c’è pur sempre il rischio che queste realtà non rispettino i loro obblighi. Se questo scenario si presentasse gli investitori potrebbero dover affrontare una perdita di capitale;
- L’esposizione al rischio di inflazione: se l’inflazione cresce, i rendimenti dei titoli su cui investono i fondi monetari potrebbero non essere sufficienti per tenere il passo con essa, causando così una riduzione del valore reale dell’investimento.
Ricapitolando: sebbene non siano privi di rischi, la loro natura conservativa e la capacità di proteggere il capitale li rendono una scelta di fatto piuttosto attraente in tempi di incertezza economica. Chi è alla ricerca di guadagni extra può dunque prendere in considerazione questa opzione, affidandosi se possibile a consulenti esperti ed evitando un fai da te che potrebbe risultare rischioso.