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Trasferirsi a San Marino da pensionati: agevolazioni fiscali e costi reali

Il profilo inconfondibile di San Marino, tra storia, natura e tranquillità: una meta ideale per la pensione

Della Repubblica di San Marino, microstato incastonato tra le colline dell‘Emilia Romagna e delle Marche, si è tornato a parlare proprio di recente in occasione dell’Eurovision Song Contest e della partecipazione di Gabry Ponte con “Tutta l’Italia“. Generalmente, tuttavia, questa piccola nazione rimane al di fuori delle cronache. Forse non tutti sanno, in ogni caso, che qui non c’è soltanto un’ottima qualità della vita, ma anche un regime fiscale piuttosto vantaggioso rispetto a quello del Belpaese. Proprio in funzione del peso delle tasse sul loro portafoglio, in tanti pensionati hanno iniziato a pensare alla possibilità di trasferirsi proprio a San Marino. Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Approfondimenti

Le agevolazioni fiscali per i pensionati a San Marino

Vista aerea su San Marino
Tra vicoli medievali e architettura intatta, San Marino la qualità della vita incontra il fascino senza tempo.

San Marino ha introdotto nel 2020, con la Legge n. 223/2020, un regime di residenza atipica per pensionati, che offre un’imposta sostitutiva del 6% sui redditi da pensione per un periodo di 10 anni, rinnovabile. Questo regime è particolarmente vantaggioso per i pensionati con redditi medio-alti, poiché consente di ridurre significativamente la pressione fiscale rispetto a molti altri paesi, inclusa l’Italia. Tuttavia, il regime è soggetto a requisiti stringenti, aggiornati di recente con il Decreto Delegato n. 177 del 21 novembre 2024.

Requisiti per accedere al regime fiscale agevolato

Ecco tutti i requisiti che i richiedenti devono necessariamente rispettare per accedere al regime fiscale sanmarinese:

  • Cittadinanza: i richiedenti devono essere cittadini dell’Unione Europea, della Svizzera o di Paesi individuati dal Congresso di Stato di San Marino;
  • Reddito o patrimonio: a partire dal 2025, è necessario dimostrare un reddito annuale lordo di almeno 120.000 euro (di qualsiasi natura, non solo da pensione) oppure un patrimonio mobiliare di almeno 500.000 euro. Prima di questa modifica, i requisiti erano un reddito di 50.000 euro o un patrimonio di 300.000 euro;
  • Trasferimento di patrimonio: almeno un terzo del patrimonio deve essere trasferito in una banca sammarinese e investito in titoli di Stato o altri strumenti finanziari;
  • Residenza effettiva: è richiesta una presenza effettiva a San Marino per almeno 183 giorni all’anno, con verifiche periodiche da parte delle autorità;
  • Documentazione: i richiedenti devono presentare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesti la cittadinanza, i luoghi di residenza degli ultimi 5 anni, l’assenza di condanne penali o carichi pendenti e il regolare adempimento degli obblighi fiscali. Inoltre, è necessario aprire un conto corrente presso un istituto di credito sammarinese e dimostrare risorse sufficienti per il mantenimento proprio e dei familiari.

Attenzione alle limitazioni previste per i pensionati pubblici italiani: gli ex dipendenti pubblici italiani (ad esempio, pensionati ex INPDAP) non possono beneficiare pienamente delle agevolazioni fiscali, poiché, in virtù della Convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e San Marino, le loro pensioni sono soggette a ritenuta alla fonte in Italia. Pertanto, per questa categoria, il trasferimento potrebbe non essere conveniente dal punto di vista fiscale, sebbene altri vantaggi, come la qualità della vita, possano comunque risultare attraenti.

La procedura per ottenere la residenza atipica

Ottenere la residenza atipica a San Marino richiede dover affrontare un iter burocratico piuttosto articolato. La domanda va presentata al Dipartimento Affari Esteri, accompagnata da un contributo erariale di 1.000 euro. La documentazione richiesta include:

  • Un preliminare di compravendita o contratto di affitto di un immobile, condizionato all’ottenimento della residenza;
  • Certificati di residenza, penali e di carichi pendenti;
  • Prova dell’apertura di un conto corrente sammarinese e del trasferimento del patrimonio.

La domanda viene esaminata dalla Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, che delibera entro 60-120 giorni. Una volta approvata, il richiedente deve produrre ulteriore documentazione, come l’atto definitivo di compravendita o affitto dell’immobile. Dobbiamo anche ricordare che le autorità sammarinesi effettuano controlli periodici per verificare la reale presenza e il rispetto dei requisiti.

Costi reali del trasferimento e della vita a San Marino

  • Consultare esperti: Affidarsi a studi legali o di consulenza fiscale specializzati, come REFRAMED o lo Studio Bertaggia, può semplificare l’iter burocratico e garantire la conformità alle normative.
  • Pianificare con anticipo: La ricerca di un immobile e la preparazione della documentazione richiedono tempo. È consigliabile iniziare il processo almeno 6 mesi prima, evitando periodi di alta stagione come agosto.
  • Valutare gli aspetti affettivi: La vicinanza all’Italia rende San Marino una meta pratica, ma il trasferimento comporta comunque un cambiamento di abitudini e contesto sociale.

Ma quanto costa, in definitiva, trasferirsi nel microstato in pianta stabile? Proviamo a fare un po’ di conti.

Costi iniziali

  • Contributo erariale: 1.000 euro per la sola presentazione della domanda;
  • Acquisto o affitto di un immobile: i costi immobiliari variano. Un appartamento di 100 mq in centro storico può costare dai 200.000 euro in su per l’acquisto, mentre gli affitti a lungo termine partono da circa 800-1.200 euro al mese, a seconda della posizione e delle dimensioni. È importante notare che il contratto di affitto non può essere condiviso con persone estranee al nucleo familiare o non legate da convivenza;9
  • Trasferimento del patrimonio: il trasferimento di almeno un terzo del patrimonio in una banca sammarinese può comportare costi di gestione bancaria, variabili in base all’istituto scelto.

Costo della vita

  • Abitazione: come indicato, gli affitti sono relativamente accessibili rispetto alle grandi città italiane, ma l’acquisto di un immobile rappresenta un investimento significativo;
  • Sanità: i pensionati atipici devono coprire i costi dell’assistenza sanitaria, tramite assicurazione privata o contributi all’Istituto per la Sicurezza Sociale. La qualità della sanità sammarinese è paragonabile a quella italiana, con facile accesso ai farmaci;
  • Spese quotidiane: il costo della vita a San Marino è generalmente inferiore rispetto a città italiane come Milano o Roma. Ad esempio, generi alimentari, trasporti e servizi sono competitivi, grazie anche all’assenza dell’IVA, sostituita da un’imposta monofase sulle importazioni;
  • Tasse e utenze: oltre all’imposta sostitutiva del 6% sulla pensione, non ci sono tasse comunali significative, e le utenze (luce, gas, acqua) hanno costi in linea con quelli italiani.

Vantaggi e svantaggi del trasferimento

Scopriamo ora quali sono le ragioni a favore di un trasferimento a San Marino e qual invece gli aspetti più problematici.

Vantaggi

  • Tassazione favorevole: l’aliquota del 6% per 10 anni è tra le più basse in Europa per i pensionati con redditi elevati;
  • Qualità della vita: San Marino offre un ambiente sicuro, con bassa criminalità, aria pulita e paesaggi mozzafiato. La comunità è accogliente, e la vicinanza all’Italia facilita il mantenimento dei legami affettivi e culturali;
  • Servizi di qualità: il sistema sanitario è efficiente, e l’accesso a servizi culturali e ricreativi è notevole, nonostante le dimensioni ridotte del paese.

Svantaggi

Repubblica di San Marino
La posizione strategica di San Marino offre un equilibrio perfetto tra bellezza paesaggistica e comodità quotidiane
  • Requisiti stringenti: i nuovi requisiti reddituali (120.000 euro di reddito o 500.000 euro di patrimonio) limitano senza dubbio l’accesso a pensionati con risorse finanziarie elevate;
  • Burocrazia complessa: l’iter per ottenere la residenza richiede tempo, documentazione accurata e, spesso, l’assistenza di professionisti specializzati, il che ci obbliga ad affrontare costi aggiuntivi;
  • Limitazioni per pensionati pubblici: come già anticipato in precedenza, i pensionati ex INPDAP non traggono benefici fiscali significativi.
  • Numero limitato di residenze: San Marino concede un numero massimo di residenze atipiche ogni anno (circa 500), il che richiede a chiunque sia interessato a trasferirsi una pianificazione anticipata.

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