
Quando dopo un anno di duro lavoro finalmente riusciamo a ritagliarci del tempo tutto per noi e andiamo in vacanza ci aspettiamo, com’è ovvio, di lasciarci tutti i problemi e lo stress alle spalle. In ogni caso, a volte può capitare di abbassare il livello di prudenza al quale siamo abituati e finire vittime di raggiri di vario tipo. In questo articolo affronteremo di conseguenza il tema delle truffe d’estate, vedremo quali sono le più comuni e i modi più efficaci per evitarle.
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Le 6 truffe estive più comuni

I malintenzionati che riescono a rubarci del denaro sfruttano diversi metodi: alcuni di questi sono talmente ingegnosi che può diventare difficile identificarli come tali. Vediamoli qui di seguito.
Case vacanze fantasma
Si tratta di un inconveniente del quale si sente spesso parlare sui social: sono infatti in tantissimi i video (per esempio su una piattaforma come TikTok) che raccontano di ragazzi che arrivano a destinazione e scoprono che la casa che avevano affittato non è in realtà mai esistita.
Per tutelarsi ci sono poche e semplici mosse che possono essere messe in campo anche da chi non è particolarmente esperto. Il primo campanello d’allarme a cui porre massima attenzione è prezzo dell’abitazione: se è stracciato e sembra fin troppo conveniente è necessario farsi qualche domanda e approfondire la questione.
Un altro elemento da attenzionare sono le foto della casa: se sono troppo belle, troppo perfette, è possibile che l’abitazione non esista. Attenzione in questo caso perché ormai è molto facile creare immagini fasulle con il supporto dell’Intelligenza Artificiale.
Se il proprietario di casa richiede di pagare con metodi poco tracciabili (come money transfer, o trasferimento su carte prepagate), o se non risponde mai al telefono, meglio evitare.
Phishing bancario con finti rimborsi ferie
Negli ultimi anni, si è diffusa una nuova ondata di attacchi phishing che sfruttano la promessa di falsi rimborsi ferie per ingannare le vittime. I cybercriminali inviano email o SMS apparentemente provenienti da banche o enti ufficiali, invitando gli utenti a cliccare su link fraudolenti per ottenere presunti rimborsi legati a ferie non godute.
Questi messaggi, spesso ben confezionati con loghi e linguaggio convincente, indirizzano verso siti web fasulli che raccolgono dati personali e bancari. Le autorità consigliano di verificare sempre la fonte dei messaggi, evitare di cliccare su link sospetti e contattare direttamente la propria banca per confermare eventuali comunicazioni. La prudenza rimane la miglior difesa contro queste truffe sempre più sofisticate.
Prelievi non autorizzati dopo pagamenti contactless
In questi casi, i criminali sfruttano vulnerabilità nei sistemi di pagamento contactless, utilizzando dispositivi per intercettare dati da carte o smartphone a breve distanza, senza che la vittima se ne accorga. Questi dati vengono poi usati per effettuare transazioni fraudolente o prelievi.
Gli esperti consigliano di attivare notifiche immediate per ogni transazione, monitorare regolarmente i movimenti bancari e utilizzare custodie schermate per carte contactless. In caso di attività sospette, è fondamentale contattare subito la propria banca per bloccare la carta e denunciare l’accaduto alle autorità. La vigilanza è essenziale per proteggere i propri fondi.
Truffe assicurative online
Chi bazzica quotidianamente sui social network si sarà certamente imbattuto, almeno una volta, nelle truffe assicurative online: in questi casi, gruppi di malintenzionati inviano email, SMS o annunci sui social media, offrendo polizze a prezzi apparentemente vantaggiosi o promettendo rimborsi per assicurazioni inesistenti.
Questi messaggi spesso rimandano a siti web fraudolenti che raccolgono dati personali e bancari o richiedono pagamenti anticipati per servizi mai erogati. Per proteggersi, è fondamentale verificare l’affidabilità dell’assicuratore attraverso i registri ufficiali, diffidare di offerte troppo allettanti e non condividere mai informazioni sensibili su link non verificati.
Come riconoscere le truffe (checklist)
Facciamo a questo punto un breve recap con tutte le informazioni utili che è necessario conoscere per non rischiare di incappare in raggiri e personaggi poco raccomandabili.
Link sospetti, recensioni inesistenti, richieste urgenti
I truffatori hanno un solo obiettivo: accedere ai vostri conti e rubarvi i soldi, nel modo più rapido possibile. Ecco perché è fondamentale diffidare di chi insiste per ricevere denaro in tempi stretti. Occhio anche ai link sospetti che vi vengono inviati via e-mail o su Whatsapp, oppure il fatto che il servizio offerto non presenti alcuna recensione affidabile.
Come proteggersi prima di partire
Non potrete partire in tranquillità se prima non vi preparate in modo adeguato per affrontare alcuni degli scenari più problematici. Ecco qualche consiglio ulteriore.
Carte virtuali e notifiche push
Piuttosto che girare con carte di credito fisiche pensate all’opzione della carta virtuale, utilizzabile a partire dal vostro telefono: in questo modo sarà più facile schermare i tentativi di accesso al vostro conto.
Attivate sempre anche le notifiche push sullo smartphone: così sarete aggiornati in tempo reale riguardo ad eventuali accrediti indesiderati.
Assicurazioni viaggio antifrode
Per evitare queste truffe, è fondamentale come già anticipato acquistare prima della partenza assicurazioni solo da compagnie autorizzate, verificabili tramite i registri ufficiali, e diffidare di offerte troppo vantaggiose. Controllare attentamente i dettagli della polizza e contattare direttamente l’assicuratore tramite canali ufficiali aiuta a proteggersi da inconvenienti simili.

FAQ
Posso essere truffato anche con bonifico SEPA?
SÌ, è possibile essere truffati anche con un bonifico SEPA, anche se è un sistema di pagamento sicuro. Le truffe non dipendono dal metodo di pagamento in sé, ma dal comportamento fraudolento di chi riceve o richiede il bonifico.
Come denunciare una truffa online?
Prima di tutto è necessario raccogliere le prove (e-mail, SMS, scambi Whatsapp eccetera) che un individuo abbia cercato di raggirarci. Fatto questo, è buona norma rivolgersi alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, oppure ai Carabinieri/Guardia di finanza.