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Palantir batte le stime ma Wall Street punisce il titolo

Un edificio di wall street in cui palantir viene prezzata giornalmente

Il paradosso dei mercati si ripresenta con forza: risultati che farebbero drizzare le antenne a qualunque investitore vengono accolti da una reazione fredda. Nel terzo trimestre, Palantir ha messo a segno performance che testimoniano una crescita vigorosa nel cuore dell’economia dei dati e dell’intelligenza artificiale, mentre la Borsa ha preferito concentrarsi su valutazioni elevate e su ciò che potrebbe accadere nei prossimi trimestri.

Da un lato, fatturato e utili corrono; dall’altro, le aspettative, ormai stellari dopo un rally dirompente, spingono gli operatori a una dinamica di “sell on news”. Dentro questa apparente contraddizione, si leggono le tensioni tipiche delle società percepite come leader tecnologici: quando l’asticella è già molto alta, anche il “meglio del previsto” non basta a scaldare il sentiment.

Grafico di crescita finanziaria di Palantir

Conti record e traiettorie di crescita

Nel terzo trimestre, Palantir ha generato ricavi per circa 1,2 miliardi di dollari, un incremento del 63% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un dato superiore alle stime di consenso, fissate attorno a 1,09 miliardi. Non si tratta di un episodio isolato: la società ha centrato risultati superiori alle attese per 21 trimestri consecutivi, una striscia che conferma la continuità del suo modello di business. Anche la redditività accelera: l’utile netto si attesta a 476 milioni di dollari, in aumento del 40% su base annua, segnale che le leve operative stanno funzionando e che le soluzioni software scalano bene una volta superata la fase di implementazione presso i clienti. Il motore principale della crescita è la clientela commerciale negli Stati Uniti: il giro d’affari di quest’area è balzato del 121% anno su anno, fino a 397 milioni di dollari.

La direzione dell’azienda

Numeri che evidenziano quanto la domanda privata americana di strumenti avanzati per analisi e decisioni stia premiando l’offerta della compagnia. Forte di questi risultati, la società ha ritoccato verso l’alto la guidance per l’intero esercizio a 4,4 miliardi di dollari di fatturato, mentre per il trimestre in corso indica vendite attese nell’ordine di 1,33 miliardi, a fronte di una proiezione media del mercato di circa 1,19 miliardi.

Il core di prodotto

Al di là delle cifre, emerge la sostanza del prodotto: software capaci di integrare informazioni eterogenee, provenienti da più fonti, e di renderle azionabili per chi deve decidere in tempi rapidi. È questo il cuore della proposta di Palantir, nata nel 2003 con il sostegno di Peter Thiel e della divisione di venture capital della CIA, e oggi posizionata al crocevia tra difesa, sicurezza e applicazioni avanzate di AI. Il risultato è un modello in cui i contratti, una volta attivati, tendono a espandersi, perché l’integrazione dei dati genera effetti di rete e barriere all’uscita che consolidano i ricavi ricorrenti.

Come reagisce il mercato alla crescita di palantir

Reazione del mercato e il tema delle valutazioni

Eppure, a numeri così solidi non è seguita un’accoglienza entusiastica da parte di Wall Street. Nel dopo mercato, il titolo ha segnato un calo di circa -5,8%, muovendosi in area 195 dollari. Una reazione che si inserisce nella logica del “sell on news” dopo un’impennata del 400% circa nell’ultimo anno: quando il prezzo incorpora già aspettative ambiziose, ogni pubblicazione di conti diventa un test sulla sostenibilità della traiettoria. A pesare è anche il multiplo: il rapporto prezzo/fatturato è attorno a 85, il livello più elevato dell’S&P 500. In questo quadro, non sorprende che alcune voci del mercato abbiano richiamato l’attenzione sul divario tra valutazioni e fondamentali.

Le dichiarazioni degli esperti

Come osservato con tono critico, “tutti questi numeri sono completamente slegati dai fondamentali”, un monito che riflette il timore di un eccesso di entusiasmo sul titolo. Allo stesso tempo, dal fronte dell’analisi è emerso che gli investitori avrebbero voluto indicazioni più estese sull’orizzonte temporale: fin qui la società ha offerto una guida convincente per il trimestre in corso, ma molti avrebbero gradito una cornice prospettica che abbracci anche il 2026.

Non a caso, è stato sintetizzato così il sentimento di piazza: “credo che tutti volessero un’idea del 2026”. In altre parole, i conti stupiscono, ma il mercato pretende visibilità di più lungo respiro per continuare a giustificare multipli così elevati. Questo non significa che il caso d’investimento sia venuto meno; semmai segnala una fase in cui la narrativa deve essere alimentata non solo dai risultati correnti, ma da una roadmap trasparente su prodotti, mercati e capacità di monetizzare la domanda di AI in modo prevedibile e scalabile.

il mercato globale di palantir

Geografia della crescita e la sfida europea

La mappa dei ricavi racconta un’azienda fortemente ancorata agli Stati Uniti. Qui Palantir realizza la quota predominante del suo fatturato e, soprattutto, mostra uno slancio marcato sia nel pubblico sia nel privato. Le attività governative negli USA sono aumentate del 52% nel trimestre, raggiungendo 486 milioni di dollari, mentre la spinta commerciale, come visto, è stata ancora più vigorosa.

I canali di vendita

Questo doppio canale – contratti con agenzie federali e adozioni nel settore enterprise – crea un ecosistema in cui le soluzioni di analisi dati e supporto alle decisioni vengono validate in contesti mission-critical e poi trasferite, con gli opportuni adattamenti, in ambito aziendale. Il quadro cambia quando lo sguardo si sposta al di fuori dei confini americani. In Europa, la dinamica è più complessa e la crescita risulta frenata. È stato riconosciuto apertamente che la regione, pur restando una parte significativa del business, attraversa una fase di stagnazione: “che rappresenta ancora una parte significativa del nostro business”, è stato osservato, sottolineando come il vecchio continente costituisca al contempo un pilastro e un vincolo.

Il peso relativo del mercato EU

Le cause possono essere molteplici: cicli di acquisto più lunghi, processi di procurement pubblici più articolati, sensibilità particolari sul trattamento dei dati e sulla sovranità digitale. Per Palantir, ciò implica la necessità di calibrare l’offerta e l’organizzazione commerciale per sciogliere nodi regolatori e culturali, senza disperdere il vantaggio competitivo maturato sul mercato domestico. In prospettiva, l’indicazione di vendite attese nel trimestre corrente pari a circa 1,33 miliardi – superiore alla media delle proiezioni di 1,19 miliardi – suggerisce che la pipeline statunitense continui a essere la principale forza propulsiva. Ma per dare continuità a una traiettoria di lungo periodo, la compagnia dovrà dimostrare di saper trasformare la domanda europea in crescita tangibile, rafforzando partnership locali e accelerando il time-to-value delle implementazioni. In sintesi, l’America resta il motore, mentre l’Europa è il banco di prova per la maturità globale del modello.

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