Il superbonus, l’incentivo fiscale introdotto dal Decreto Rilancio per le ristrutturazioni edilizie, ha un impatto positivo sull’economia italiana, secondo uno studio condotto dalla Fondazione nazionale dei commercialisti. Il costo netto stimato del superbonus per lo Stato è di 60 miliardi di euro, mentre l’incremento del PIL è di quasi 91 miliardi di euro. Questi dati, basati su un’analisi dettagliata della spesa indotta dall’incentivo per gli anni 2021 e 2022, dimostrano che il costo per lo Stato è nettamente inferiore all’incremento del PIL.
Approfondimenti
Superbonus: incremento del PIL e gettito fiscale
Secondo lo studio della Fondazione nazionale dei commercialisti, l’effetto del superbonus sull’economia italiana è molto positivo. Gli investimenti aggiuntivi nel settore delle costruzioni e in altri settori dell’economia, stimati intorno ai 96 miliardi di euro per gli anni 2021 e 2022, generano un incremento del PIL di quasi 91 miliardi di euro e un gettito fiscale di circa 37 miliardi di euro. Questi dati indicano che l’effetto moltiplicatore del superbonus è significativo e contribuisce alla crescita economica del Paese.
Equilibrio tra costi e benefici
Uno dei punti chiave dello studio della Fondazione nazionale dei commercialisti riguarda l’effetto di retroazione fiscale del superbonus. L’incremento di gettito fiscale rispetto all’incremento di spesa pubblica è pari al 38%. Ciò significa che, considerando adeguatamente l’effetto di retroazione fiscale, l’impatto del superbonus sulle finanze pubbliche risulta addirittura positivo. L’incremento del PIL generato dal superbonus, nonostante l’indebitamento pubblico, risulta superiore all’impatto sul debito, migliorando il rapporto debito/PIL.
Nel comunicato stampa si legge: “La spesa indotta dal Superbonus 110% per gli anni 2021 e 2022, cioè investimenti aggiuntivi nel settore costruzioni e, per il sistema delle interconnessioni settoriali, in tutti gli altri settori dell’economia, è pari a 96 miliardi di euro. A tale spesa indotta corrisponde un costo lordo per lo Stato, rappresentato dalle detrazioni fiscali maturate in aggiunta a quelle ordinarie, pari a poco più di 97 miliardi di euro. Di conseguenza, anche se in un orizzonte temporale più ampio corrispondente a circa un quinquennio, si stima un incremento di Pil di quasi 91 miliardi di euro e di gettito fiscale di circa 37 miliardi di euro. Pertanto, a regime, il costo netto per lo Stato del Superbonus 110% è stimato pari a 60 miliardi di euro e, quindi, nettamente inferiore all’incremento del Pil.”
Superbonus torna nel 2024 e 2025?
Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, ha sottolineato l’importanza del superbonus anche per il futuro. Ha proposto l‘introduzione di un superbonus “sostenibile” per gli anni 2024 e 2025, focalizzato sulla riqualificazione energetica degli edifici meno performanti e realizzato su grandi condomini e immobili destinati all’edilizia residenziale pubblica. Inoltre, de Nuccio ha suggerito che una parte delle risorse potrebbe essere destinata alle imprese, attraverso meccanismi di detrazione fiscale per gli investimenti in innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. Queste proposte mirano a sfruttare ulteriormente i benefici economici del superbonus e a promuovere la transizione verso un’economia più sostenibile.
Incentivo alla ripresa economica
Il superbonus 110% ha dimostrato di essere un incentivo efficace per stimolare gli investimenti nel settore delle costruzioni e per favorire la ripresa economica dopo la crisi causata dalla pandemia. Inoltre, ha contribuito a migliorare l’efficienza energetica degli edifici e a ridurre le emissioni di carbonio, promuovendo la sostenibilità ambientale.
Tuttavia, il successo del superbonus dipende anche dalla corretta implementazione e monitoraggio delle misure. È fondamentale garantire la trasparenza, prevenire abusi e assicurare che i fondi destinati al superbonus siano utilizzati in modo efficace e responsabile. Il superbonus, come incentivo fiscale ha il potenziale per favorire la ripresa economica, generare occupazione e promuovere la sostenibilità ambientale. Tuttavia, è necessario continuare a valutare e migliorare il suo funzionamento per massimizzarne i benefici a lungo termine.