Quali sono le migliori pratiche necessarie per ottenere un finanziamento startup? Come ottenere i fondi necessari? Queste e molte altre domande sono il principio da cui partire per qualsiasi nascente impresa.
Approfondimenti
Per chi voglia aprire una startup, il capitale, almeno in partenza, è tutto. Vi sono tante pratiche per riuscire ad accaparrarsi risparmi da investire: familiari e amici, fondi istituzionali, venture capitalist e incubatori di accelerazione per startup. Un utile suggerimento potrebbe essere quello di realizzare un business plan che rappresenti l’idea e aiuti i potenziali finanziatori a scommettere sul progetto.
Pratiche per finanziamento startup, eccole
Le pratiche efficaci per ottenere fondi da riservare alla creazione e partenza di una startup non mancano. Nulla da temere per tutti gli aspiranti imprenditori. Idee interessanti, innovative e stimolanti, pur non avendo un ricco budget di partenza, possono avvantaggiarsi grazie a pratiche efficaci che nel tempo vanno via via diradandosi.
Il capitale per il finanziamento di un’impresa nuova può essere trovato grazie a: autofinanziamento, familiari e amici, fondi istituzionali, crowdfunding, business angels, venture capitalist e incubatori di accelerazione per startup.
Pratiche per finanziamento startup, i propri fondi
La prima pratica per il finanziamento di una startup è quella di mettere in campo, se ci sono, i propri fondi. Un autofinanziamento potrebbe essere sufficiente per avviare l’impresa, in caso contrario ci si potrebbe affidare a risorse private o pubbliche, destinate a incentivare la realizzazione di nuove realtà su suolo nazionale.
Ovviamente tale scelta non è sempre possibile, spesso alcune spese rendono necessario affidarsi a differenti approcci. Alcuni costi potrebbero essere piuttosto elevati, il budget dei soci, del resto, non può sempre affrontare gli importi inerenti l’acquisto di specifici macchinari, materie prime, retribuzioni dei dipendenti, etc.
Pratiche per finanziamento startup, amici, parenti, istituzioni
Un’altra pratica per supportare economicamente la realizzazione di una startup è quella di richiedere un prestito ad amici e familiari. Vi sono dei vantaggi in questo tipo di scelta? In primis zero interessi da versare. Anche i tempi di restituzione si presentano come maggiormente flessibili.
Vi sono anche dei contro: l’andamento della startup e le relative tempistiche potrebbero generare screzi e incomprensioni con gli amici e i parenti coinvolti. Avviare un’impresa comporta non pochi rischi, i guadagni potrebbero anche tardare ad arrivare. Ragion per cui, prima di ufficializzare il finanziamento, sarebbe cosa buona e giusta informare amici e familiari sui rischi e sulle tempistiche di risarcimento del debito, onde eludere qualsivoglia incomprensione.
Finanziamenti e Istituzioni
A rispondere all’appello anche le istituzioni che allo scopo di sostenere la realizzazione di startup innovative, destinano risorse e capitali in progetti. Basti pensare a Invitalia l’Agenzia per lo sviluppo. L’ente mette a disposizione mutui a tasso zero per il 70% del capitale investito e anche di più in caso di azienda formata da donne o da giovani under 35 anni.
Per i residenti in diversi territori d’Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) sono pensabili degli investimenti a fondo perduto equivalenti al 20% del mutuo. Non è tutto, queste nascenti imprese hanno la chance di disporre di servizi di assistenza per i momenti iniziali dell’azienda. In ogni caso, i bandi per l’avvio di nuove imprese non si contano: fondi regionali, fondi di garanzia per aziende innovative, e molto altro.
Vi sarebbe anche la possibilità di avvalersi di un prestito bancario, sebbene, come già detto, le start up innovative abbiano un notevole margine di rischio per gli investitori.
Altre pratiche per ottenere i finanziamenti
Non mancano pratiche totalmente innovative. Da poco è nata la figura dei Business Angels, che non solamente dispensa delle risorse, ma anche sostegno tecnico per la realizzazione delle nuove realtà.
Il venture capital è un’altra professionalità che si lancia nei finanziamenti di aziende di nuova costituzione. Il più delle volte investono dei capitali cospicui, ma solo quando l’attività è già instradata, acquistando quote della società.
Altra pratica per ottenere risorse è quella di accedere agli incubatori di startup, in genere pubblici ma anche privati. Dopo una selezione di avvio, l’incubatore sostiene la startup nella costruzione del progetto, dando così forma all’effettiva azienda, appoggiandola nell’iter iniziale.
Cosa occorre per dare avvio a una nuova startup?
La cosiddetta startup è in primis una vera e propria impresa, ragion per cui dovrà attenersi al procedimento tradizionale di avviamento di una normale attività. Questo vale a dire:
l’apertura di una partita Iva, la registrazione all’albo delle imprese e soprattutto la fondazione della società.
L’iscrizione al suddetto albo delle imprese è sì obbligatoria, ma si pone anche come una notevole occasione per l’accesso a specifici finanziamenti statali o di enti bancari privati. La fondazione di un’impresa innovativa può essere effettuata sia per mano del notaio, sia per mezzo di procedimento online tramite la pagina web della Camera di Commercio.
Le startup rappresentano delle imprese in cui di recente fioccano gli investimenti, realtà all’insegna dell’innovazione, la cui finalità è quella di una rapida crescita secondo una strategia scalabile e riproducibile.