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Regolamento MiCA: cos’è e come modifica il mercato delle criptovalute

Le principali criptovalute

Nel mese di maggio l’UE ha approvato un nuovo regolamento che implementerà il quadro normativo applicabile alle cripto-attività, agli emittenti di cripto-attività e a coloro che offrono servizi funzionali alle cripto-attività. 

Il nuovo regolamento sui mercati delle cripto-attività (MiCA) rientra in un ampio pacchetto di finanza digitale che è stato adottato dall’UE e che rappresenta il più importante regolamento al mondo dedicato specificamente alle criptovalute. Una parte di queste regole entreranno in vigore nel mese di luglio 2024, mentre altre regole verranno applicate da gennaio 2025. 

A cosa si applica il regolamento MiCA?

Il MiCA si applicherà a qualsiasi persona o entità “impegnata nell’emissione, nell’offerta al pubblico e nell’ammissione alla negoziazione di cripto-asset o che fornisca servizi relativi a cripto-asset nell’Unione”. Per cripto-asset si intende “una rappresentazione digitale di un valore o di un diritto che può essere trasferito e archiviato elettronicamente, utilizzando la tecnologia del registro distribuito o una tecnologia simile”. 

Esistono diverse tipologie di token di moneta elettronica. Vi sono quelle che ricomprendono in una sola valuta la maggior parte delle stablecoin supportate da fiat. Poi ci sono i token con riferimento agli asset (ART), il cui valore è direttamente collegato ad un paniere di valute e asset. Il terzo e ultimo tipo di token ricomprende tutti gli altri tipi di risorse crittografiche ad esclusione di quelle già coperte dalla legislazione esistente. 

In base a tali regole, i progetti che interessano meno di 150 residenti nell’UE, o che valgono meno di 1 milione in un anno, sono esentati dall’obbligo di pubblicare un libro bianco ma devono comunque rispettare alcune regole. Questa eccezione è stata introdotta per evitare di far pagare oneri eccessivi alle piccole aziende. 

Il regolamento MiCA e gli NFT

MiCA non si applica agli NFT. Il regolamento si rivolge agli asset fungibili e non a quelli il cui valore “è attribuibile alle caratteristiche uniche di ogni criptoasset e all’utilità che conferisce al token holder”.

Tuttavia, il nuovo regolamento attribuisce alle autorità di regolamentazione il potere di monitorare e valutare le grandi raccolte di NFT, prevedendo che “l’emissione di cripto-asset come token non fungibili in una grande serie o raccolta dovrebbe essere considerata un indicatore della loro fungibilità”. Secondo gli analisti esperti, questo potere attribuito alle autorità di regolamentazione potrebbe rappresentare un campanello di allarme per alcuni fenomeni digitali degli NFT come Bored Apes e CryptoPunks.

Quali regole sono stato introdotte?

Si tratta di un regolamento di oltre 500 pagine, che contengono regole molto più stringenti sulle stablecoin e maggiori obblighi di divulgazione per tutte le attività di crittografia e l’implementazione di procedure antiriciclaggio (AML) e di sicurezza dei dati. I limiti e le restrizioni si applicano a tutti coloro che forniscono servizi di cripto-asset (CASP) o a qualsiasi azienda o persona che fornisce servizi relativi alle criptovalute su base professionale. 

Fra i destinatari anche borse e piattaforme di trading, trader professionisti, fornitori di servizi di custodia, consulenti e gestori di portafogli. Sulla base delle nuove disposizioni, queste entità dovranno garantire la totale protezione dei fondi degli investitori, assumendosi la piena responsabilità in caso di perdita dei loro beni. Tutti coloro che forniscono servizi di cripto-asset saranno sempre tenuti ad “agire in modo onesto, equo e professionale”, garantendo altresì che i loro protocolli di sicurezza siano all’altezza. Dovranno anche disporre di una certa quantità di “fondi propri” e possono essere soggetti a regole più stringenti in base alle loro attività.

Una volta ottenuta una licenza da un’autorità di regolamentazione in un paese, i CASP saranno in grado di offrire i loro servizi in tutta l’UE, che comprende 27 paesi. Uno degli obiettivi principali del MiCA era armonizzare le norme in tutta l’Unione, sostituendo l’approccio patchwork dei diversi paesi.

Cosa dice il MiCA sui white paper?

In base al nuovo regolamento, ogni emittente di qualsiasi tipo di asset crittografico dovrà presentare un “white paper” (libro bianco) che contenga delle informazioni esaurienti per i potenziali detentori del token. Il libro bianco dovrà essere pubblicato prima che l’asset venga offerto al pubblico e avrà un ruolo analogo al prospetto che le società di borsa che mettono in vendita le loro azioni sono obbligate a presentare. 

Nel white paper dovrà essere riportato in maniera puntuale ogni informazione sull’emittente o sull’entità che offre l’asset, nonché quale progetto verrà realizzato con il capitale raccolto e qualsiasi diritto e obbligo associato al token. Il libro bianco dovrà contenere anche tutte le informazioni su eventuali impatti ambientali negativi del progetto. 

Con questo nuovo pacchetto di regole, il Consiglio Europeo ha colmato una lacuna nella legislazione vigente dell’UE consentendo così la legittimità e l’uso di nuovi strumenti finanziari digitali. Si favorirà, così, l’innovazione e l’adozione di nuove tecnologie finanziarie, proteggendo adeguatamente i consumatori e gli investitori, garantendo la massima trasparenza e l’applicazione di determinate garanzie sui rischi. 

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