Sono diverse le aziende che decidono di investire in sé stesse, ovvero in azioni che vengono così definite azioni proprie. Tuttavia, proprio perché si tratta di investimenti, anche le stesse società non sono esenti da rischi e pericoli. Anche in questo caso serve valutare i rischi, le eventuali crisi di liquidità e tutte le limitazioni all’acquisto. Nonostante sia necessario prestare la massima attenzione, ecco perché acquistare azioni proprie.
Approfondimenti
Le azioni proprie: che cosa sono?
Prima di conoscere i rischi, la normativa vigente e i motivi che spingono le aziende ad acquistare le azioni proprie, è bene partire dalle definizioni di azione propria. Con questo termine si intendono quei titoli che permettono alla società di investire in sé stessa. In altre parole, con questa strategia, l’azienda sceglie di acquistare le proprie azioni diventando così un’azionista di sé stessa. Questa operazione, dunque, è molto particolare perché permette alla società per azioni di diventare proprietaria di azioni che, in un primo momento, erano nelle mani dei soci.
Questo procedimento, importato da Wall Street, viene attualmente effettuato da diverse aziende quotate in borsa, anche in Europa, e i motivi sono molteplici. Inoltre, questa operazione viene chiamata acquisto/riacquisto di azioni proprie (buy-back) grazie alla quale le società per azioni investono anche miliardi di euro per il riacquisto delle proprie azioni.
Si può procedere con il riacquisto di azioni proprie mediante due modalità: l’acquisto delle azioni dai propri azionisti o direttamente sul mercato aperto. Infatti, oltre ai dividendi, la società può ridare liquidità agli azionisti mediante questa strategia.
Negli ultimi anni è stato registrato un aumento di riacquisto di azioni proprie, raggiungendo quasi il record del 2007.
Per questo motivo non sono soltanto gli utenti che decidono di investire in azioni con portafogli diversificati, ma sono le stesse società a investire su se stesse.
Azioni proprie: rischi e normativa
Le operazioni buy-back non sono esenti da rischi. In primo luogo, con questa strategia l’azienda decide di investire la propria liquidità nelle sue azioni, utilizzando, dunque, propri mezzi finanziari. In questo modo il capitale si riduce.
Tra i rischi di questa operazione serve citarne anche un altro molto importante: per acquistare le proprie azioni, le società le finanziano con nuovi debiti. Nelle fasi in cui i tassi di interesse iniziano a salire, questi nuovi debiti possono pesare negativamente sui bilanci aziendali.
Bisogna, inoltre, considerare sia gli oneri finanziari che potranno avere delle conseguenze sui futuri esercizi, sia la stessa remunerazione delle singole azioni potrebbe essere più contenuta. Per questo motivo bisogna valutare gli impatti che queste operazioni possono avere.
Inoltre, diverse aziende decidono di mettere in atto questa strategia con fine speculativo. Per questo motivo l’articolo 2357 del Codice Civile ha sottolineato una serie di limitazioni all’acquisto di azioni proprie.
I limiti sono generalmente di due tipologie:
- Fondi da usare per acquistare le azioni proprie limitatamente all’ultimo bilancio
- Quantità: l’azienda può acquistare soltanto per un massimo del 10% del capitale sociale.
Perché acquistare azioni proprie
Come anticipato, i motivi per cui un’azienda decide di investire in sé stessa sono diversi. Alla base del buy-back le aziende mettono in atto una vera e propria strategia. Prima di tutto, se l’azienda acquista azioni proprie può farlo con una finalità difensiva. In altre parole, la società si difende da eventuali società terze che possono acquistare quelle azioni. Acquistare il pacchetto azionario di controllo è un’ottima strategia per avere il controllo maggioritario del titolo.
Un altro motivo per cui le aziende decidono di acquistare le proprie azioni è per far diminuire il numero di azioni presenti sul mercato. Come è risaputo, se cala l’offerta, il prezzo delle singole azioni aumenta con benefici economici per la società in questione.
Inoltre, questa operazione risulta utile anche per far aumentare il valore dell’impresa, soprattutto se le previsioni annunciano possibili cash flow negativi. Invece, sul fronte mercati, se l’azienda acquista le proprie azioni sta inviando segnali di fiducia agli investitori.
Poiché si tratta di operazioni finanziarie, l’assemblea dei soci deve autorizzare l’acquisto, le modalità e i tempi. Per questo motivo l’azienda può acquistare soltanto quelle azioni interamente liberate.
Tuttavia, in alcuni casi il buyback è criticato perché potrebbe sottolineare dei limiti di crescita dell’azienda. In altre parole, se l’azienda investe nelle proprie azioni probabilmente lo fa perché non è riuscita ad investire in altro, ad esempio in ricerca, sviluppo, produzione, macchinari e così via. Dunque, i segnali che l’azienda manda ai propri azionisti non vengono interpretati in maniera positiva. Per questo motivo tale operazione può risultare un’arma a doppio taglio per cui serve prevedere le conseguenze.
Infine, oltre ad avere conseguenze sulle aziende, tale operazione sviluppa anche quello che viene definito “effetto ricchezza”, migliorando la fiducia da parte dei consumatori.
In conclusione, ecco perché acquistare azioni proprie. Come visto, sono diversi i vantaggi e gli svantaggi che è necessario conoscere per evitare problemi sui bilanci aziendali.