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Flat Tax per le partite Iva: la soluzione perfetta per semplificare le tue tasse!

Immagine calcolatrice e fattura

La legge di Bilancio del 2023 (Legge n. 197/2022) ha introdotto una forma di agevolazione molto interessante per le partite Iva individuali alle quali non si applica il regime forfettario. Il riferimento è alla cosiddetta “flat tax incrementale“ che sarà appannaggio non solo degli esercenti attività di impresa ma anche di chi esercita una professione intellettuale in forma individuale. La grande novità è l’applicazione di una imposta sostitutiva ad aliquota fissa del 15% che prenderà il posto della vecchia imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e delle addizionali che vengono applicate sul reddito prodotto nel periodo di dichiarazione che eccede il reddito più elevato dichiarato negli ultimi tre anni. 

L’attuale normativa parla solo di reddito determinato nel 2023, pertanto, la sua applicazione dovrebbe riferirsi soltanto ad una annualità, anche se si attendono nuovi sviluppi. Una circolare diramata nel mese di giugno 2023 dall’Agenzia delle Entrate ha fornito ulteriori delucidazioni sull’ambito applicativo della nuova aliquota. La Flat Tax al 15% si applicherà, secondo quanto spiegato nella circolare, alle persone fisiche che esercitano attività dimpresa, arte o professione intellettuale che non usufruiscono del regime forfettario. 

Secondo la bozza della circolare, non sarebbe sufficiente la titolarità del reddito d’impresa (ex art. 55 del TUIR) o di lavoro autonomo professionale, ma il riferimento normativo sarebbe all’esercizio effettivo dell’attività. Pertanto, in base ai dettagli svelati dalla nuova circolare, il regime agevolato non si applicherebbe ai redditi delle società di persone e di capitali imputati ai soci per trasparenza. Non si applicherebbe nemmeno ai redditi derivanti dall’esercizio di arti e professioni in forma associata. 

Per quanto concerne i titolari di partita Iva che fruiscono del regime forfettario, va fatta una doverosa precisazione. La Flat Tax potrà essere applicata anche a tali soggetti a patto che si verifichi la fuoriuscita immediata a seguito del superamento della soglia di 100.000 euro in corso d’anno. In tal caso sarà opportuno effettuare un ricalcolo per l’intero anno con le modalità ordinarie con l’applicazione della nuova aliquota fissa al 15%. 

Chi saranno i destinatari della Flat Tax?

Esistono dei requisiti oggettivi che identificano i destinatari della Flat Tax. Il nuovo regime di tassazione si applicherà ai redditi di impresa e ai redditi che derivano da attività professionali senza distinzione tra chi applica la contabilità semplificata o quella ordinaria. L’unica eccezione che rimane esclusa è l’applicazione del regime forfettario nel periodo di imposta. 

Non è ancora stato chiarito se la non applicazione al regime forfettario faccia riferimento al solo periodo di imposta oggetto di dichiarazione o anche al triennio precedente. Non vi sono stati neanche ulteriori chiarimenti che riguardano le nuove attività che non hanno, per ovvii motivi, un triennio di riferimento dal punto di vista contabile. Anche in questo caso si attendono nuovi chiarimenti. 

I criteri di calcolo della flat tax incrementale

La nuova tassazione agevolata, introdotta dalla legge di Bilancio 2023, si applica sulla differenza tra il reddito d’impresa e di lavoro autonomo determinati nel 2023 e il reddito d’importo più elevato (incrementale) dichiarato nel triennio precedente. Il riferimento non è al reddito complessivo del dichiarante, ma solo ed esclusivamente al reddito prodotto dalle sole attività d’impresa e di lavoro autonomo. La base imponibile, in ogni caso, non potrà eccedere l’importo di 40 mila euro. Per effettuare il calcolo occorre seguire determinati passaggi. 

Innanzitutto occorre calcolare la differenza tra il reddito del 2023 e quello più alto del triennio precedente (c.d. “quota incrementale“). Ottenuto questo valore occorre sottrarre dalla quota incrementale la franchigia del 5% calcolata sul reddito più elevato registrato nel triennio precedente. Sul reddito incrementale che scaturisce da questo calcolo (con una soglia massima di 40 mila euro), va applicata l’aliquota fissa del 15%. L’eventuale importo eccedente sarà soggetto al pagamento dell’IRPEF e delle addizionali stabilite dai criteri ordinari. Nel caso in cui il reddito prodotto dovesse risultare negativo, ai fini della determinazione dell’incremento di reddito da assoggettare alla flat tax incrementale, la perdita sarà da ritenersi ininfluente. 

La quota di reddito che sarà assoggettata ad imposta sostitutiva, secondo quanto previsto dalla nuova normativa, sarà rilevante per il riconoscimenti delle spettanze o per l’applicazione di detrazioni, deduzioni o altri benefici di natura non tributaria. L’applicazione dell’imposta sostitutiva sul reddito incrementale non avrà alcuna incidenza sugli acconti d’imposta (IRPEF e addizionali) per il periodo d’imposta successivo. Pertanto, a tali fini, l’imposta del periodo precedente sarà da intendere quella scaturita senza l’applicazione della disposizione agevolativa. 

Quindi la base di calcolo sarà la base imponibile che si otterrebbe applicando le regole ordinarie. Un meccanismo che potrebbe trarre in inganno molti contribuenti, creando degli squilibri al momento del versamento degli acconti di imposta per il 2024. La nuova agevolazione risulterà molto conveniente per quelle partite Iva il cui reddito si aggirà attorno ai 40 mila euro. Nelle intenzioni del governo l’introduzione della Flat Tax premierà chi crea ricchezza, inducendo i titolari di partita Iva a fatturare e a non mascherare le proprie entrate. 

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