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Paga meno bollette nell’appartamento condiviso: ecco come risparmiare senza sacrifici!

Foto di due coinquiline

Frazionare o condividere un appartamento può rivelarsi una strategia vincente per risparmiare sui costi energetici soprattutto se si possiede una casa molto grande e costosa. Ma come va gestito un contatore in un appartamento condiviso? E’ questa la domanda che solitamente si pongono coloro che intendono effettuare il frazionamento del proprio appartamento. 

Prima di decidere di fare questa operazione occorre capire se è possibile mantenere un contatore unico della luce o se è necessario installarne uno nuovo per ogni unità dell’immobile. Per rispondere a questa domanda occorre consultare la normativa vigente che regola questo settore.

Cosa prevede la legge

Nel momento in cui si decide di frazionare il proprio immobile, occorre avvisare il Comune di residenza per ottenere l’apposita autorizzazione. Va inoltre comunicata al catasto tale variazione. Una volta effettuati i lavori per frazionare l’immobile, occorre anche capire come gestire il contatore della luce. Per l’installazione di un nuovo contatore dell’energia elettrica, occorrerà farne apposita richiesta all’ente fornitore che disporrà l’allaccio. Le aziende del settore sono dotate di diversi canali per essere contattati e per avviare le pratiche di allaccio della luce. Spesso la richiesta può essere inoltrata telefonicamente, via e-mail, oppure attraverso il sito web ufficiale. 

Quando si decide di frazionare l’immobile occorre, dunque, installare un contatore per ciascuna unità abitativa. Ma si possono avere più unità di consumo legate ad un solo contatore? Questa materia è disciplinata, nel nostro paese, dalla delibera 894/2017/R/eel che è stata approvata alla fine del 2017. La delibera dispone che si può avere un solo contatore quando diverse unità immobiliari sono legate tra loro da un vincolo di pertinenza. Si pensi al caso di un appartamento che si trova al terzo piano mentre il proprietario possiede anche un garage nel seminterrato. 

E’ ammesso l’utilizzo di un solo contatore quando le unità immobiliari sono pertinenziali e fanno parte di un unico condominio, anche quando tali unità sono messe a disposizione di altre persone. Il contatore unico è ammesso anche quando le unità immobiliari sono contigue anche se utilizzate da soggetti diversi al fine di realizzare un unico prodotto o servizio. Questa fattispecie è molto frequente nella gestione delle attività commerciali. Solo in questi casi la legge ammette il contatore unico, mentre in tutti gli altri casi occorre installare contatori separati. 

L’ARERA con un’altra delibera, ha identificato i cosiddetti clienti nascosti che vengono puniti con sanzioni pesanti. Si tratta di coloro che utilizzano l’energia elettrica sfruttando il contatore di un altro soggetto. Si tratta di utenti che non dispongono di un collegamento privato con la rete di distribuzione elettrica e quindi non sono destinatari di fatturazioni energetiche a nome proprio. 

Solo nei casi precedentemente indicati è possibile sfruttare un solo contatore, dividendo il costo della bolletta senza la necessità di dover pagare due volte i costi fissi. In tutti gli altri casi, vengono applicate sanzioni molto pesanti a coloro che non si mettono in regola installando un contatore proprio. 

Accorpamento di appartamenti: cosa succede al contatore?

Una situazione che può comportare dei vantaggi a livello economico è quella di accorpare due appartamenti, creando un’unica unità abitativa. Così facendo sarà possibile disattivare uno dei due contatori, rivolgendosi al proprio fornitore. Va ricordato che ogni unità abitativa deve possedere un proprio contatore della luce, anche quando scaturisce dalla divisione di un appartamento. 

La condivisione di un appartamento

Una delle strategie che si può adottare per risparmiare sui costi energetici è quella di condividere con altri inquilini il proprio appartamento per condividerne anche le spese. Tante persone che faticano ad arrivare a fine mese, soprattutto con l’aumento dell’inflazione e dei costi energetici, hanno deciso di condividere con altre persone la propria dimora per poter sopportare meglio le spese mensili come l’affitto, la luce, il condominio e altri balzelli legati alla proprietà di un immobile. 

Sono tanti gli italiani che mettono un annuncio in rete per affittare una stanza del proprio appartamento per ragioni puramente economiche. Molti lo fanno anche per avere una compagnia e non vivere da soli. Il primo motivo per cui si cerca un coinquilino è legato alla condivisione dei costi dell’affitto, che negli ultimi tempi sono lievitati sensibilmente. Il secondo motivo è quello di condividere anche le altre spese legate alla gestione dell’appartamento, come le fatture energetiche, le spese condominiali e telefoniche. 

Molte persone lo fanno per una questione di “convivialità”, anche per vivere momenti in compagnia di altre persone perchè non amano stare da soli. Molto spesso, chi prende una decisione di questo tipo, investe il denaro risparmiato in viaggi, vestiti, uscite con gli amici o per acquistare una nuova automobile. 

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