Quando ci riferiamo al termine Big data parliamo di un grande volume di dati, strutturati e non strutturati, che ogni giorno vengono trasmessi alle aziende. Al di là della quantità di dati di per sé quello che più conta sono le modalità con cui l’azienda sfrutta tali dati. I Big data devono essere studiati per permettere di fare emergere delle informazioni interessanti capaci di portare i business a decisioni migliori e a mosse strategiche oculate.
Approfondimenti
Le startup di Big Data si occupano proprio di tutto questo: si tratta di realtà giovani che con il loro lavoro aiutano le aziende a raccogliere, impreziosire, analizzare i dati trasformandoli così in una utilissima leva strategica per le aziende. Vediamo insieme quali sono le 4 realtà emergenti più interessanti che operano in questo settore.
Indice
Shift technology
Shift Technology si impegna a combattere la frode assicurativa in maniera nuova e per molti versi rivoluzionaria. L’azienda offre ai suoi clienti una soluzione SaaS (Software as a Service) facile da integrare, con pagamento in base all’uso, sempre aggiornata, e sfrutta una combinazione di algoritmi di machine learning all’avanguardia e di esperti nel settore assicurativo, integrando tutto questo con una potente piattaforma di analisi dei Big data.
Sin dalla sua istituzione, Shift Technology ha esaminato circa 2 miliardi di contratti assicurativi, identificando possibili atti illeciti, quali falsi incidenti, danni riportati come nuovi ma in effetti preesistenti, e documenti ormai scaduti, con una precisione del 75%. Per effettuare tale analisi, la giovane impresa combina informazioni storiche, immagini aeree e satellitari, possibili scenari di rischio e dati acquisiti da collaboratori esterni. Al di là della protezione contro le truffe, Shift technology propone anche un servizio chatbot che automatizza la gestione dei sinistri in maniera semplice e rapida.
Netskope
Netskope si è resa conto della necessità di sviluppare un nuovo “perimetro” costruito nel cloud in grado di tracciare e proteggere i dati, così ha sviluppato una piattaforma per ridefinire la sicurezza del cloud, della rete e dei dati. Dal 2012 l’azienda è tra i principali player nel settore della sicurezza cloud, con uffici sparsi tra Santa Clara, St. Louis, Bangalore, Londra, Melbourne e Tokyo. Il servizio assicura:
- Protezione dei dati creati ed esposti nel cloud
- Protezione dei dati usati in servizi cloud e su dispositivi personali
- Protezione dei dati inviati a siti web, forum di discussione, social media e altro ancora
- Protezione da malware, ransomware e da minacce interne
Knotch
Knotch è una piattaforma di Content Intelligence che consente ai team di comunicazione e marketing di misurare, comprendere e ottimizzare il ROI delle iniziative digitali aziendali. Questa realtà collabora strettamente con aziende del settore finanziario (tra cui JP Morgan Chase & Co., Capital One, Citi, TD, Discover, Ally, Bank of America e Synchrony), di quello automotive (tra cui Ford), delle telecomunicazioni (tra cui AT&T e Sprint), della vendita al dettaglio (tra cui Walmart), della tecnologia (tra cui Salesforce, HP Inc, HP Enterprise, Citrix e AWS) e della consulenza (tra cui Deloitte e PwC). Knotch è inoltre attualmente al lavoro per espandere le sue attività anche nei settori assicurativo, nel mondo della moda e nella sanità.
Hoda
Nella lista vale la pena di inserire almeno anche una startup italiana: si tratta nel caso specifico di Hoda, che ha creato la piattaforma Weople-Lifekosmos che mette a disposizione lo studio del target aziendale, la segmentazione della clientela e approfondite analisi in-market e cross-market per categorie assicurando così ai brand un posizionamento competitivo; inoltre tutte le informazioni raccolte sono certificate, permettendo così a Hoda di comunicare con i consumatori con un approccio altamente personalizzato. Nella sua mission aziendale, Hoda dichiara che il suo obiettivo principale è “favorire una vera disintermediazione tra Azienda e Consumatore, costruendo strumenti che supportino nuove relazioni che generano valore per entrambi”.
Le aree dove operano le startup di Big Data
Per avere un’idea un po’ più precisa delle modalità con cui lavorano le startup dei Big Data possiamo suddividere le macro aree all’interno delle quali esse operano, che sono essenzialmente quattro. Nello specifico:
- Le startup Data Enricher: sono realtà che facilitano lo scambio e la vendita di dati. Ammontano al 12% delle startup dedite ai Big Data e si dividono in due sottocategorie, vale a dire le data provider (che descrivono determinati fenomeni attraverso i dati, fornendo eventuali insight aggiuntivi) e le data marketplace, che facilitano l’acquisizione di dataset.
- Le startup Data Management System: la loro offerta è orientata all’organizzazione architetturale dei dati o al supporto delle fasi di integrazione dei dati stessi.
- Le startup General Analytic System: propongono delle utili soluzioni di analisi dei dati general purpose dal punto di vista dell’obiettivo dell’analisi, supportando così una o più fasi del ciclo di vita dei dati. In questo modo l’utente finale può cercare di raggiungere diversi obiettivi a partire da diverse fonti dati.
- Le startup Vertical Analytics System: si tratta di realtà molto innovative che si occupano di gestire specifici dati e processi di Analytics end-to-end (ne sono un esempio i Social Analytics o gli IoT Analytics).