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La Croazia dopo l’euro: un paradiso economico o un disastro finanziario?

La Croazia dopo l’euro: un paradiso economico o un disastro finanziario? Le cose cambiano, in primis un’impennata dei prezzi

Dopo l’avvento dell’euro in Croazia sono tante le cose a essere cambiate, in primis una decisa impennata dei prezzi

A seguito dell’adozione della moneta unica, i prezzi, in certe circostanze, sono arrivati addirittura a raddoppiare. Come testimoni d’eccezione i vacanzieri, che hanno riscontrato notevoli aumenti

Come è cambiata la Croazia dopo l’euro, le ultime indicazioni

A seguito dell’adesione all’euro, i prezzi in Croazia hanno registrato un notevole aumento, in diverse circostanze arrivando addirittura a raddoppiare. Il quadro non incoraggiante viene fuori da un report del Corriere della Sera, che ha messo insieme dichiarazioni di cittadini e imprenditori italiani consueti frequentatori dello Stato balcanico.

Nell’occhio del ciclone, in particolar modo, i prezzi dei generi alimentari: vi è chi ha registrato il rincaro del costo del pane da 2,50 a 4,50 euro al chilo, di quello dell’olio da 7 a 13 euro al litro, dei calamari surgelati da 4,50 a 7,80 euro e quello di albicocche e pesche da 2,20 a 4 euro al chilo. 

In costante crescita anche i prezzi degli affittacamere, che ora segnano un rincaro del 30%. Per quanto riguarda invece i costi relativi ai bar e ai ristoranti dovrebbero essere al passo di quelli italiani. Il prezzo di un caffè è stato segnalato intorno ai 2 euro, quello di una frittura di pesce intorno ai 20, per una pizza invece il costo sarebbe di 8 euro. 

Altre indicazioni dal settore immobiliare. Nell’isola di Veglia alcuni testimoni segnalano che il medesimo appartamento che solamente un quadriennio fa sarebbe costato 90mila euro, attualmente è in vendita a 180mila. Anche le spese per le camere d’albergo sarebbero raddoppiate, con un balzo da 150 a 300 euro. E dal momento che anche i prezzi di beni di uso comune, come la candeggina, ha registrato un rincaro da 70 centesimi a 2 euro, diversi croati avrebbero deciso di recarsi a fare la spesa una volta alla settimana a Trieste.

Anche i portafogli dei vacanzieri amanti dei luoghi e del mare croato hanno pagato lo scotto dell’ingresso del Paese nell’euro. Il Corriere rivela in questo senso un’impennata complessiva dei prezzi che va dal 20 al 30%: se qualche tempo fa il costo per l’attracco di una imbarcazione sarebbe costato intorno ai 120 euro, oggi è lievitato intorno ai 160. È per di più maturato il prezzo degli accessori nautici: i gavitelli si pagano oggi 35 euro, mentre prima si sarebbero acquistati a 25. L’unica nota lieta per gli italiani in Croazia continua a essere rappresentata dal prezzo del gasolio, più basso in confronto a quello che al momento ha in territorio italiano.

Come è cambiata la Croazia dopo l’euro, il carrello della spesa

Si fa sempre più complicato riempire il carrello della spesa, questo è un altro degli effetti collaterali pagati dalla Croazia. L’entrata in vigore della nuova moneta, appunto, il 1 gennaio 2023, ha implicato un notevole aumento dei costi e non poche problematiche per tante tasche: i pareri dei cittadini si differenziano, non sono molti quelli a ritenere che sia colpa dell’Euro.

Un residente afferma come la sia nella domanda che nell’offerta, non esiste una normativa che non consenta un aumento dei prezzi. Altri sostengono che le colpe non siano da attribuire all’euro, ma ad altri fattori. 

Arriva però una risposta ai reclami, i proprietari dei negozi ammettono come ci siano stati alcuni cambiamenti, ma da attribuire agli arrotondamenti. Ecco due dichiarazioni: 

Abbiamo arrotondato i prezzi, qualcosa è salito, qualcosa è sceso: in sostanza, la gente fa ancora un po’ fatica a gestire l’Euro.

Non abbiamo nemmeno alzato i prezzi, è normale, la conversione non implica che i prezzi debbano salire.

Il presidente della Camera di Commercio e Artigianato croata tenta una difesa per quanto riguarda l’impennata dei prezzi. Queste le parole di Dalibor Kratohvil:

C’è un valido motivo se hanno aumentato i prezzi, altra cosa è se non hanno rispettato la legge arrotondando i prezzi, lì hanno commesso un errore.

La Croazia ha censito un’inflazione uguale al 13,5% a novembre (l’eurozona ha segnalato il 10%). Centinaia di ispettori statali monitorano negozi e mercati in tutto il territorio croato a caccia di illeciti, in nove giorni sono state comminate solamente un paio di multe.

Come è cambiata la Croazia dopo l’euro, una società due pareri

Il 45% dei croati vantava già un conto in euro per le spese maggiormente impegnative, sebbene oggi ciascun cittadino si stia abituando alla moneta unica per le compere quotidiane.

Malgrado i più anziani siano legati alla kuna, stando all’Eurobarometro, il 55% dei croati sarebbe ben disposto verso l’adozione dell’euro, anche se oltre l’80% è preoccupato per il potenziale exploit dei prezzi.

Ana Knežević, presidente dell’Associazione Croata per la Protezione dei Consumatori, ha palesato il suo timore visto che, come detto, il costo della vita ha avuto in diversi settori un’impennata importante (alimentari, elettricità e riscaldamento), specie per i più vulnerabili.

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