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Costo delle mense scolastiche: in Italia il prezzo medio è 82 euro al mese

costo delle mense scolastiche

La mensa nelle scuole rappresenta un servizio fondamentale per molte famiglie italiane, tuttavia, il costo delle mense scolastiche può variare notevolmente da una regione all’altra, creando disparità e mettendo a dura prova il bilancio familiare. Secondo l’ultima indagine condotta da Cittadinanzattiva sulle tariffe delle mense scolastiche, la spesa media mensile per la mensa di un figlio iscritto alla scuola primaria o dell’infanzia è di 82 euro, corrispondenti a circa 4 euro a pasto.

Il target medio

La famiglia di riferimento considerata nell’indagine è composta da due genitori e un figlio minore, con un reddito lordo annuo di 44.200 euro e un Isee di 19.900 euro. La quota annuale per il servizio di ristorazione scolastica è stata calcolata considerando una frequenza di 20 giorni mensili per 9 mesi.

Costo delle mense scolastiche: i dati regionali

Dai dati raccolti emerge che la regione più costosa in termini di mensa scolastica è la Basilicata, con una spesa mensile media di 109 euro. Al contrario, la Sardegna si posiziona come la regione più economica, con tariffe di 58 euro per l’infanzia e 62 euro per la scuola primaria. L’indagine evidenzia anche variazioni significative a livello regionale rispetto all’anno precedente: in Basilicata e Campania, ad esempio, si sono registrati incrementi a due cifre, mentre la Sardegna ha visto una diminuzione del costo della mensa. L’indagine di Cittadinanzattiva non include il Trentino Alto Adige, poiché le due province autonome utilizzano indicatori diversi dall’Isee per calcolare le tariffe, rendendo difficile un confronto con le altre regioni.

La Sardegna è la regione italiana che grava meno sulle famiglie in termini di costo delle mense scolastiche

Cosa è cambiato

Le variazioni nell’incremento delle tariffe delle mense scolastiche rispetto all’anno precedente (2020/21), sono state di poco più del 2%. Tuttavia, tali variazioni sono piuttosto diverse tra una regione e l’altra. Ad esempio, in Basilicata si è registrato un aumento a due cifre (+19% e +26% rispettivamente per la scuola primaria e l’infanzia), così come in Campania, dove si è verificato un aumento del 12% circa per entrambe le tipologie di scuola. Al contrario, la Sardegna ha registrato i decrementi più elevati, con una riduzione del 10,5% nell’infanzia e del 4,5% nella primaria. Nelle regioni del Lazio, delle Marche, dell’Umbria e della Valle d’Aosta, le tariffe sono rimaste sostanzialmente invariate.

Dove si spende di più e dove si spende di meno

Considerando i singoli capoluoghi di provincia, Barletta si distingue come la città in cui le famiglie spendono meno per un singolo pasto, con soli 2 euro sia per l’infanzia che per la primaria. Al contrario, a Torino si registra la spesa più alta per l’infanzia (6,60 euro a pasto), mentre a Livorno e Trapani il costo più elevato si riscontra per la scuola primaria (6,40 euro). Tra le città metropolitane, Roma si posiziona come la meno costosa, con un costo medio di circa 2,40 euro a pasto per entrambe le tipologie di scuola.

Costo delle mense scolastiche: un onere significativo

Tuttavia, i dati sull’accessibilità economica delle mense scolastiche non devono essere analizzati esclusivamente dal punto di vista finanziario. È importante considerare anche il contesto socio-economico più ampio. Secondo un’indagine Istat del 2019, circa il 10% delle famiglie italiane non può permettersi di consumare carne o pesce ogni due giorni. La percentuale sale al 13% per i nuclei monogenitoriali, al 17-18% delle famiglie del sud e delle isole e al 21% per le famiglie monoreddito. Questi dati indicano che per alcune famiglie italiane, il costo delle mense scolastiche potrebbe rappresentare un ulteriore onere finanziario significativo da inserire nella gestione del budget familiare.

Oltre all’aspetto economico, esistono anche altre implicazioni legate al costo delle mense scolastiche. Ad esempio, tariffe elevate potrebbero scoraggiare alcune famiglie dal far usufruire i propri figli del servizio di mensa, limitando così l’accesso a pasti adeguati durante l’orario scolastico.

Inoltre, le disparità regionali nel costo delle mense scolastiche possono contribuire a accentuare le differenze socioeconomiche tra le diverse aree del Paese.

Per alcune famiglie italiane, il costo delle mense scolastiche potrebbe rappresentare un ulteriore onere finanziario significativo.

Affrontare la questione del costo delle mense scolastiche richiede un approccio olistico e una collaborazione tra governo, istituzioni scolastiche e famiglie. Potrebbero essere prese in considerazione misure come l’adeguamento delle tariffe in base al reddito familiare, l’implementazione di politiche di sostegno per le famiglie a basso reddito e l’investimento nella qualità e nella varietà dei pasti offerti.

Il rapporto fornisce informazioni dettagliate sui 908 interventi previsti dal Pnrr per migliorare le mense scolastiche, indicando i Comuni in cui saranno realizzati, la tipologia di progetto e il relativo finanziamento. L’indagine completa è disponibile sul portale www.cittadinanzattiva.it.

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