
Forse non tutti sanno che una minuscola parte del nostro territorio nazionale italiano si trova al di fuori dei confini del nostro Stivale: stiamo parlando di Campione d’Italia, un piccolo comune che fa parte della provincia di Como ma che è in realtà inglobato nel territorio svizzero.
Approfondimenti
Campione d’italia è quello che in termine tecnico si chiama enclave, cioè un territorio completamente chiuso nei confini di un altro stato estero, nel qual caso stiamo parlando della Svizzera (e del Canton Ticino nello specifico). Si tratta di un luogo particolare non solo per la sua posizione, ma anche per il suo regime fiscale.
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La storia di Campione d’Italia

Campione d’Italia nacque come insediamento romano, con la fondazione della città fortificata di Campilonum nel I secolo a.C. Nel 1512, Papa Giulio II cedette il controllo del Ticino alla Svizzera come segno di riconoscimento per l’aiuto fornito nella Guerra della Lega Santa.
Quando nel 1798 il Ticino divenne parte della Confederazione Svizzera, gli abitanti di Campione decisero di rimanere sotto il dominio lombardo. Dopo l’Unità d’Italia nel 1861, l’intera zona ad ovest del Lago di Lugano e metà del lago furono ceduti alla Svizzera, affinché i commerci e i trasporti non dovessero transitare dall’Italia. Durante gli anni ’30, il dittatore Benito Mussolini cambiò il nome del paese, aggiungendo “d’Italia” e realizzò una monumentale porta d’ingresso.
Nel corso del Novecento, il governo italiano acquisì il territorio dalla Svizzera, cedendo in cambio alcune terre nelle Alpi italiane. Da quel momento, Campione d’Italia divenne una meta turistica molto frequentata.
Il nome “Campione” deriva dal latino “campus“, che significa “campo” o “campo di battaglia“, facendo riferimento alla storicità dell’area come teatro di conflitti militari.
Come si vive a Campione d’Italia
Attualmente, Campione d’Italia è famosa soprattutto per il suo casinò, inaugurato nel 1917 nonché uno dei più grandi e prestigiosi in Europa. Quando si viaggia in treno tra Bissone, Melide e Lugano, il casinò è facilmente visibile dalle finestre. Il casinò è una delle principali fonti di lavoro per la popolazione locale e attira visitatori da tutto il mondo.
Il casinò è stato chiuso per fallimento il 27 luglio 2018, causando la perdita dei posti di lavoro per tutti i residenti, ma ha riaperto nel 2022, con il turismo che ha ripreso a crescere nella zona. Oltre al casinò, sono visitabili anche numerosi luoghi storici, come la Chiesa di San Zenone, la Villa Emden e il Museo di Campione d’Italia.
Anche se non si è più dentro i confini di Campione, c’è un punto panoramico sulla montagna, conosciuto come il “Balcone d’Italia“, da cui si gode una vista spettacolare sull’area e sulle Alpi lontane.
I residenti apprezzano anche il clima caldo e mediterraneo, identico a quello del Ticino, il cantone svizzero con il maggior numero di ore di sole all’anno.
Il regime fiscale di Campione d’Italia
A partire dal 1° gennaio 2020, il Regolamento (UE) 2019/474 del Parlamento Europeo e del Consiglio e la Direttiva UE 2019/475 del Consiglio, datata 18 febbraio 2019, stabiliscono che a partire dal 1° gennaio 2020:
- Campione d’Italia entra nel territorio doganale dell’Unione Europea e nel campo di applicazione dell’accisa;
- Tuttavia, rimane escluso dall’applicazione dell‘IVA.
A Campione d’Italia non si paga dunque né l’IVA italiana né l’IVA svizzera. Attenzione però perché è importante ricordare che qui viene comunque riscossa l’Imposta Locale di Consumo di Campione d’Italia (ILCC), i cui ricavi sono destinati al Comune di Campione d’Italia. Per le transazioni tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2020, un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha definito la data e le modalità di pagamento dell’ILCC.
L’ILCC è applicata esclusivamente sui beni e servizi destinati al consumo finale e non su quelli scambiati tra operatori economici. I beni e i servizi sono considerati destinati al consumo finale quando vengono acquistati per uso personale o familiare e non per attività economiche.
Gli operatori economici di Campione d’Italia, per il resto, non sono trattati in modo diverso rispetto a quelli di altri Paesi, poiché:
- Gli operatori economici di altri Paesi e dell’Italia possono recuperare l’IVA che pagano ai fornitori attraverso le detrazioni;
- Gli operatori economici di Campione d’Italia non pagano l’ILCC ai fornitori e ricevono beni e servizi senza IVA da operatori in altri Stati o in Italia;
- Entrambi i gruppi versano l‘imposta sui beni e servizi addebitati ai consumatori finali.
I dettagli sull’ILCC

L’ILCC non si applica dunque alle operazioni tra gli operatori economici (B2B), né alle esportazioni. L’ILCC viene addebitata solo se l’acquisto non ha già subito altre imposte, come l’IVA, e non si applica ad alcuni determinati settori esclusi, come sanità, educazione e finanza. Le soglie di esenzione e i regimi “tax free” evitano doppie imposte. Gli acquisti superiori a determinate soglie, per il resto, sono soggetti all’ILCC, che varia in base al tipo di bene o servizio.