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Recessione americana: prospettive future ed implicazioni dopo il crollo cinese

una vista su una metropoli americana

La recessione americana può dipendere anche dalla deflazione in Cina e quali sono le conseguenze per chi investe in dollari, yuan, criptovalute, materie prime e mercati internazionali? Sì, perché quando si parla del dollaro e degli USA non c’è mercato che non ne venga direttamente coinvolto. Non è solo una questione di moneta, ma dietro c’è molto di più. Gli Stati Uniti hanno un’influenza a livello macroeconomico (quindi anche politico) sull’Occidente e sui Paesi che si pongono contro gli States in qualche modo, anche se ogni Stato è sovrano nel suo Paese. Per investitori e analisti è il tempo di tirare le somme e capire quanti danni ci sono e come correre ai ripari in questa guida.

Recessione americana, è reale?

Recessione USA è reale
Statua della Libertà

Se l’economia USA crollasse, la perdita dei profitti sugli investimenti – anche italiani – sarebbe l’ultimo dei problemi. Infatti, anche le economie europee avrebbero dei seri problemi, perché gli USA chiederebbero a molti Paesi di rietrare dei debiti accumulati con gli States. L’economia mondiale è come una grande casa: tutte le economie nazionali si influenzano a vicenda con effetti difficili da prevedere. Per fortuna sembra non essere così. Infatti, nonostante il rischio di default negli USA, le stime sul prodotto interno lordo americano lasciano ben sperare. Stando a una stima realizzata da IlSole24Ore, la variazione sarà dell’1% nel 2024, per tornare al 2% nel 2025 (dopo il 2023 che si dovrebbe attestare con una variazione del 2%).

La produzione industriale, invece, scenderà ancora al -1% per l’anno prossimo, per tornare all’1% solo nel 2025, dopo un 2023 previsto senza variazioni e un 2022 che era salito del 3 percento rispetto all’anno precedente. La disoccupazione si manterrà alta, con una variazione prevista del 4% nel 2024 e del 5% nel 2025. I dati 2023 stimati sono di poco inferiori al 4 percento. Scende il rendimento delle obbligazioni USA decennali: ottima notizia per chi investe nelle speculazioni – perché è un segnale di stabilità – ma non per chi guadagna direttamente dalle cedole dei rendimenti a lunga scadenza.

Altre belle notizie sono all’orizzonte. Lo scorso 18 luglio Goldman Sachs abbassava le probabilità di recessione americana in arrivo. Il buon andamento dell’economia riduce così le probabilità del 5 percento: non il massimo, ma sempre un’ottima occasione sia per gli investitori nelle differenze di prezzo (che possono sfruttare le leve finanziarie), sia per chi investe con strumenti finanziari tradizionali e guadagnano con un mercato più stabile.

Gli effetti della deflazione cinese sull’economia USA

Recessione USA e crisi cinese
Los Angeles

Questo non significa che la recessione americana non esiste, anzi. La Cina detiene una parte importante dei titoli statunitensi e l’effetto deflazione si farà sentire anche negli USA. “Per difendersi dai contraccolpi prima della crisi americana e poi di quella europea, la Cina aveva alimentato la sua economia, facilitata dal fatto di essere un Paese dirigista con moltissime imprese pubbliche, con enormi dosi di debito. Non a caso, mentre Usa ed Europa si arrovellavano in crisi spaventose, la Cina proseguiva la sua corsa. Vi siete mai chiesti perché? Ora inevitabilmente i nodi vengono al pettine” ha spiegato Kenneth Rogoff, economista e docente di Public Policy ad Harvard, in un’intervista a La Repubblica.

Secondo Rogoff, finché non finirà la guerra in Ucraina e non ci sarà una certa stabilità economica – quindi almeno un rallentamento di inflazione e deflazione – sarà difficile evitare che le monete forti non vadano al rialzo per far fronte alle esigenze dell’Economia. I debiti derivati dal mercato immobiliare cinese presentano il conto, ma per ora la situazione sembra sotto controllo.

Superdollaro in arrivo, è una buona notizia?

Recessione USA e superdollaro
New York

Quanto incide il superdollaro sulla recessione americana? La novità è il rafforzamento del dollaro sull’euro negli ultimi 2 mesi. È una differenza del 5%, ma è sufficiente per fare delle valutazioni e magari guadagnarci. Al momento 1 euro vale 1,07 dollari rispetto agli 1,1 dollari del 2022. Sempre nel 2022 c’era stato un momento che gli investitori nei cambi di valute ricordano bene, perché l’euro si indebolì sul dollaro, valendo meno di 1 dollaro. Da cosa dipende questo rafforzamento e cosa c’entra con la recessione negli States?

Quando il dollaro aumenta di valore nel cambio con l’euro vuol dire che c’è una recessione in atto nei Paesi che adottano la moneta unica (da non confondere con i Paesi UE che sono dell’Unione Europea o più in generale con i Paesi europei). Cosa succede? La Federal Reserve alza i tassi di interesse sul dollaro per salvare l’economia americana dallo spettro della recessione. Il problema è che anche la Banca Centrale Europea segue il trend rialzista, perché deve salvare i Paesi aderenti all’Euro. Cosa avviene? La crescita europea frena e si attesta allo 0,8%, anche per via dei cambiamenti climatici e della guerra.

Negli USA, invece, la moneta si rafforza e assume ancora più importanza sulle materie prime, evitando una recessione severa per via della riduzione della disoccupazione. Quindi, come investire? Sfruttando bene i trend e assicurandosi un salvadanaio di sicurezza con i titoli con minori rischi e maggiori garanzie.

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