Una delle condizioni per poter fruire del Superbonus 110% è l’applicazione del cappotto termico. Si tratta di un sistema di coibentazione che protegge i muri della casa dalle intemperie ed evita problematiche legate al freddo, all’umidità e alla muffa. Un intervento che serve ad isolare le case sia dal caldo estivo che dal freddo invernale, ma anche per insonorizzare l’ambiente.
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Effettuando questo intervento si può anche applicare la maggiore detrazione anche ai cosiddetti interventi “trainati”, che vengono eseguiti insieme all’installazione del cappotto. E’ fondamentale, per poter fruire del superbonus, che il sistema venga realizzato a regola d’arte. Con l’entrata in vigore di questa agevolazione per ristrutturare casa, è entrato contestualmente in vigore anche il Sistema CAM che definisce i criteri ambientali minimi per i pannelli isolanti impiegati nel cappotto termico.
In data 4/12/2022 sono entrati in vigore i nuovi Criteri Ambientali Minimi per l’edilizia che erano stati introdotti con il DM del 23/6/2022. La nuova normativa impone che i pannelli isolanti dei Sistemi a Cappotto rispettino dettagliatamente quanto previsti dai CAM, come indicato nel capitolo 2.5.7 del decreto.
Quali sono i criteri da rispettare
Secondo quanto prevede la normativa vigente, la differenza tra un isolante standard e un isolante che rientra nei parametri previsti dai CAM, va ricercata nella presenza di materiale riciclato al suo interno, che deve essere conforme a quanto previsto nel decreto CAM al punto 2.4.2.9, ed essere dotato di certificazione di terza parte. Nello specifico, gli isolanti non devono contenere ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni previste da normative nazionali o comunitarie.
Secondo quanto prevede la legge, gli isolanti ammessi non devono neanche contenere agenti e non devono essere realizzati utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della schiuma di plastica. Nei pannelli che sono prodotti con resina di polistirene espandibile, gli agenti espandenti non devono in ogni caso superare il 6% del peso del prodotto finito. Per quanto riguarda i pannelli isolanti costituiti da lane minerali, la normativa prevede che debbano conformarsi a quanto disposto nella nota Q o nella nota R di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP).
I limiti e le caratteristiche dei pannelli isolanti
Per quanto concerne i pannelli isolanti che contengono alcuni componenti specifici come lana di vetro, cellulosa, polistirene estruso, lana di roccia, polistirene espanso o poliuretano espanso, dovranno essere composti solo da materiale riciclato e/o recuperato secondo le quantità minime indicate nel decreto al punto 2.4.2.9. Nella normativa con cui sono stati introdotti i CAM, si prevede anche che gli isolanti debbano rispettare determinate caratteristiche fra le quali la disassemblabilità, che li rende idonei ad essere demoliti selettivamente e riciclati o riutilizzati per almeno il 50% del peso dei componenti edilizi. Non devono neanche contenere sostanze pericolose secondo quanto previsto dal decreto.
Nel Decreto CAM sono contenute tutte le informazioni necessarie per individuare con certezza tutti i criteri previsti nel dettaglio. La normativa prevede anche che, al fine di garantire l’efficacia e la durata dell’intervento di isolamento con Cappotto termico il lavoro dovrà essere svolto a regola d’arte.
A cosa serve il cappotto termico
Installare un cappotto termico nella propria abitazione significa “tenere sotto controllo” la gestione della temperatura esterna, al fine di evitare escursioni termiche troppo brusche all’interno delle abitazioni. Il sistema isolante garantisce anche che non si formi la muffa e che nel muro non si formino le classiche crepe, sia internamente che esternamente. Si eviteranno anche le infiltrazioni dall’esterno causate dall’acqua piovana.
Essendo costituito da uno strato isolante, il cappotto interno evita la dispersione termica che si genera sulla superficie interna delle pareti verticali di casa. Il cappotto termico interno, rispetto a quello esterno, è molto più economico anche se non molto ergonomico visto che riduce lo spazio interno aumentando lo spessore dei muri.
L’applicazione del cappotto termico interno non richiede alcun permesso o alcuna autorizzazione per essere installato e non incide sull’estetica esterna. Va detto che il cappotto interno non riduce la presenza di umidità in casa e può creare ponti termici dove si può sviluppare la muffa.
Il cappotto termico esterno ha un costo decisamente superiore e riduce il consumo e il costo del riscaldamento, isolando all’esterno e migliorando la situazione all’interno della casa. Grazie a questo intervento, la facciata degli edifici viene protetta dall’azione degli agenti atmosferici, mantenendo inalterati i materiali di costruzione. E’ importante che venga installato e posato solo da persone qualificate e competenti e che venga utilizzato solo materiale di elevata qualità.