Il mining è il processo attraverso il quale i computer risolvono complessi problemi matematici per confermare transazioni su una rete blockchain e generare nuovi blocchi. Il mining di criptovalute è stato influenzato dalla pandemia di COVID-19, a partire del febbraio 2020, in diverse maniere.
Approfondimenti
In primo luogo, la domanda di criptovalute è aumentata a causa dell’incertezza economica causata dalla pandemia, con molti investitori che cercano alternative al denaro tradizionale. Ciò ha portato ad un aumento dei prezzi delle criptovalute e quindi ad un aumento dell’interesse per il mining.
In secondo luogo, l’aumento della domanda di criptovalute ha anche aumentato la difficoltà dei problemi matematici che i miner devono risolvere, poiché ci sono sempre più miner che competono per generare nuovi blocchi. Ciò ha reso il mining più difficile e meno redditizio per i miner con attrezzature meno avanzate.
In terzo luogo, la pandemia ha causato problemi logistici per i miner, poiché molte fabbriche di attrezzature per il mining sono state chiuse o hanno avuto difficoltà a produrre a causa delle restrizioni sui viaggi e delle chiusure delle fabbriche. Ciò ha causato ritardi nella produzione di nuove attrezzature e difficoltà per i miner nel procurarsi l’attrezzatura di cui avevano bisogno.
Infine, la pandemia ha anche portato ad un aumento dei costi energetici poiché molte centrali elettriche sono state chiuse o hanno avuto difficoltà a produrre energia sufficiente a causa delle restrizioni sugli spostamenti e delle chiusure delle fabbriche, soprattutto nel territorio asiatico, in particolar modo Cina e Giappone. Ciò ha reso il mining meno redditizio per i miner con costi energetici elevati.
In generale, il mining di criptovalute è stato influenzato dalla pandemia di COVID-19 in diversi modi, ma l’effetto complessivo è stato quello di rendere il mining più difficile e meno redditizio per i miner meno competenti e smaliziati.