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Pensioni, a luglio arriva il maxi importo! Scopri di quanto potrebbe aumentare la tua pensione

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Il mese di luglio 2023 sarà ricordato per essere stato uno dei mesi più “fortunati” per tanti pensionati italiani che hanno potuto intascare assegni molto più corposi del solito per via di una “congiuntura” che ha previsto l’erogazione contemporanea della quattordicesima e degli arretrati della rivalutazione delle pensioni minime

L’incremento delle pensioni minime previsto per il mese di luglio ha riguardato i cittadini che hanno già compiuto 75 anni, mentre l’importo della quattordicesima è condizionato da vari fattori tra i quali l’età, il reddito e l’entità della contribuzione per numero di anni. Per alcuni pensionati italiani l’aumento della pensione previsto per il mese di luglio è stato di oltre 900 euro in più rispetto al solito. 

Gli aumenti sono stati preannunciati da un messaggio dell’Inps, il numero 2329 del 22-06-2023 in cui l’ente previdenziale ha avvisato i pensionati che la mensilità di luglio 2023 avrebbe previsto un corposo incremento per via dell’adeguamento degli assegni al costo della vita e i relativi arretrati da gennaio 2023 in poi.  

Aumento pensioni minime luglio 2023: il contesto di riferimento

Gli aumenti delle pensioni minime con relativo adeguamento al costo della vita sarebbero dovuti scattare già dal mese di gennaio 2023, come previsto dalla legge di Bilancio varata nel mese di dicembre 2022 dal governo Meloni. In realtà, per problemi connessi alla macchina organizzativa dell’Inps, l’adeguamento è scattato solo con il pagamento della mensilità di luglio comprensivo di tutti gli arretrati, come ha avuto modo di spiegare la circolare n. 35 del 3 aprile 2023. Ecco il motivo per cui gli assegni di luglio 2023 sono stati molto più corposi. 

Va ricordato che la pensione minima Inps rappresenta una soglia limite di trattamento previdenziale, il cui importo viene costantemente aggiornato (con cadenza annuale). Al di sotto della soglia prevista, il pensionato non può giovarsi di condizioni di vita dignitose. Quando la pensione che viene corrisposta agli aventi diritto non raggiunge la cifra minima, la pensione viene integrata al minimo in maniera tale che risulti corrisposto al pensionato l’importo della pensione minima Inps.

Quali sono gli aumenti previsti

Gli aumenti previsti per il mese di luglio sono dovuti principalmente alla rivalutazione degli assegni minimi per via dell’aumento del costo della vita che per tutto il 2023 è stato del 7,3%. Per i pensionati di età inferiore ai 75 anni, l’aumento della pensione minima è stato pari all’1,5%, che ha fatto lievitare l’assegno da 563,74 euro a 572,74 euro mensili. 

L’incremento è stato di circa 8,50 euro al mese che, sommato ai 6 mesi di arretrato, ha comportato l’erogazione di un ‘bonus’ totale di circa 60 euro. La rivalutazione che spetta ai pensionati di età pari o superiore ai 75 anni di età è stata del +6,4%, che ha fatto lievitare gli assegni a 599,82 euro al mese, con un incremento di 35 euro mensili che sommato ai mesi arretrati ha comportato l’erogazione di 250 euro in più. Questi incrementi sono previsti solo per l’anno 2023. A partire dal prossimo anno, l’incremento previsto sarà del 2,7% per tutte le pensioni minime, senza distinzione di età. 

Altri chiarimenti sulla rivalutazione degli assegni

L’attuale governo, per il prossimo biennio, ha previsto una revisione integrale del meccanismo con cui vengono rivalutati gli assegni pensionistici. Una decisione che trae le proprie motivazioni dalla necessità di aiutare soprattutto i pensionati che percepiscono assegni bassi, in un contesto economico caratterizzato da un’inflazione in continua ascesa. L’adeguamento all’inflazione avverrà su più scaglioni sulla scorta dell’ammontare della pensione, cercando di favorire soprattutto chi percepisce le pensioni più basse. L’adeguamento delle pensioni più alte sarà più esiguo. A rendere l’assegno pensionistico di luglio ancora più interessante sarà la quattordicesima, una cifra aggiuntiva che l’Inps eroga tutti gli anni con l’assegno di luglio a chi possiede i requisiti.

A chi spetterà la quattordicesima?

La quattordicesima spetta solo ai pensionati di età pari o superiore ai 64 anni. L’importo varia in base al reddito lordo percepito dal pensionato e agli anni di contributi versati. L’importo sarà maggiore per coloro che hanno un reddito lordo fino a 10.992,93 euro annuali. Verrà corrisposta una maggiorazione di 437 euro per chi ha versato meno di 15 anni di contributi (18 anni per i lavoratori autonomi), mentre l’importo sale a 546 euro per chi ha versato tra i 15 e 25 anni (tra 18 e 28 per gli autonomi). L’importo della quattordicesima lievita a 655 euro per chi ha versato oltre 25 anni di contributi (28 anni per gli autonomi). 

Per coloro che invece dichiarano un reddito lordo annuale non superiore a 14.657,24 euro, la quattordicesima sarà di 336 euro se la contribuzione versata è al di sotto dei 15 anni (18 anni per i lavoratori autonomi). L’importo sale a 420 euro per chi ha versato tra i 15 e 25 anni di contributi (tra 18 e 28 per gli autonomi), mentre sarà di 504 euro per i pensionati che nel corso della carriera lavorativa hanno versato 25 anni di contributi (28 anni per gli autonomi).

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