La contestazione parcella avvocato senza preventivo è possibile? Avere un legale a disposizione è importante, soprattutto in pratiche difficili come l’uscita dalla Crif, oppure vuoi valutare il valore di un investimento in oggetti, o ancora per sapere se si hanno i requisiti di accesso per ottenere una somma extra. Se la questione in tribunale va per le lunghe, però, la parcella avvocato senza preventivo può diventare troppo salata per le tue tasche. Come risolvere? Ecco due metodi certi per contestare la parcella del tuo avvocato se la ritieni esagerata e quali sono gli strumenti per capire se il compenso è davvero troppo alto, oppure è in linea con il lavoro del tuo legale. Infatti, se l’avvocato dimostra che quella parcella è giusta, sarà difficile non pagarla. Scopri ora tutto quello che c’è da sapere in merito!
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Cosa succede se l’avvocato non fa il preventivo
La Cassazione ha stabilito che l’avvocato ha l’obbligo di presentare preventivo al cliente per il lavoro di consulenza e di difesa che andrà a svolgere con la sentenza n.8863 del 31 marzo 2021. Infatti, il legale deve dimostrare di aver ricevuto l’incarico dal cliente e che ha completato il lavoro richiesto, non solo di avere un accordo con il cliente sulle modalità di pagamento e sulla somma da pagare. L’art.13 comma 6 della legge n.247/2012 indica anche quando e come il legale ha diritto al pagamento. Infatti, il cliente non è obbligato a pagare se non si arriva a un accordo con il legale – e questi deve provare la presenza dell’accordo in essere – e che ci sono delle normative ministeriali che stabiliscono un compenso minimo dell’avvocato una volta che questi dimostra di aver difeso il suo assistito al meglio possibile.
L’art.1, comma 141, sub6, lettera d della legge n. 124/2017 ha modificato questa ultima parte della normativa precedente. Con questo articolo, l’avvocato è tenuto a fornire un preventivo dove rendiconta tutte le spese e i costi relativi al servizio offerto. Oltre a perdere il diritto al compenso in alcuni casi, se l’avvocato non procede con la firma del preventivo, il cliente può procedere per vie legali contro l’ex legale con conseguenze che sono indicate nell’art.27, comma 2, del Codice Deontologico Forense. A conti fatti, il legale che risulta responsabile di mancato preventivo dopo una sentenza può rischiare una sanzione da parte dell’Ordine di riferimento. Prima di avviare qualsiasi procedura legale, difenditi richiedendo il preventivo dell’avvocato e conservandolo tra i documenti importanti.
Come contestare una parcella esagerata, primo metodo
Come procedere con la contestazione parcella avvocato senza preventivo? Se la parcella è davvero esagerata e non ci sono documenti come il preventivo che attestano i costi sostenuti, allora puoi contestare la parcella all’Ordine della tua provincia. Infatti, la lettera di incarico da parte del cliente e la fattura da sole non bastano per dare automaticamente il diritto al compenso. Cosa devi fare per procedere con la contestazione? Sul sito dell’Ordine degli avvocati della tua zona potrai trovare il modulo da compilare. È importante indicare i seguenti dati:
- L’oggetto. Inserisci il numero della parcella e la data, indicando che il documento che stai inviando è un reclamo;
- I dati personali. Indica nome e cognome, data e luogo di nascita, indirizzo di residenza, numero di telefono e indirizzo email con la formula: “Il sottoscritto [nome e cognome] nato a [Città] in provicia di [Provincia in sigle] e residente a [Città] in via [indirizzo] n° [numero civico], CAP [CAP], numero di telefono [numero], email [indirizzo email]”;
- “In proprio” o tramite altro legale. Dato che la parcella dell’avvocato è una questione legale a tutti gli effetti, devi indicare se effettui questa contestazione per conto tuo – cioè in proprio – oppure tramite un altro legale. In questo secondo caso, informa l’Ordine sullo studio legale che ti segue con la formula: “Nella sua qualità di titolare/legale rappresentante della ditta/società”, indicando poi i dati dello studio (nome dello studio legale, indirizzo, numero di telefono e PEC);
- Le tue ragioni. Inserisci l’espressione “Premesso” e indica le mancanze che ha avuto il legale secondo te. Indica se hai ricevuto o meno la parcella, se questa sia più cara dei servizi offerti o se non c’è. Allega tutti i documenti relativi ai pagamenti che il tuo ex legale può averti eventualmente dato;
- La formula per la richiesta. Completa il documento e inserisci la formula: “Tutto ciò premesso chiede che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di [Città] esperisca il tentativo di conciliazione previsto dagli artt. 13 e segg. del vigente “Regolamento opinamento parcelle, ricorso in prevenzione e tentativo di conciliazione”;
- La sigla per gli allegati. Puoi usare la formula “Si dimettono”, oppure “In allegato”. Segue l’elenco dei documenti allegati (parcella cara, fattura, ecc.);
- Il consenso al trattamento dei dati personali. Indica il consenso al trattamento dei tuoi dati personali in base alla normativa vigente in materia, inserisci data e firma e il documento è pronto per essere inviato.
Ricorda di inviare il modulo compilato e firmato con i documenti allegati tramite raccomandata con ricevuta di ritorno all’Ordine professionale, oppure tramite PEC. L’Ordine ti farà sapere cosa ha deciso in merito e potrai decidere in un secondo momento se ricorrere in tribunale.
Come si contesta la parcella dell’avvocato, secondo metodo
Prima di procedere con la contestazione all’Ordine, potrebbe essere più semplice trovare un primo accordo tra le parti. In questo caso, puoi procedere con un reclamo informale, indicando le tue ragioni all’avvocato. Ricorda di inviare questa documentazione con raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure tramite PEC. Indica il numero e la data della parcella e perché non ti sembra adeguata al servizio svolto. Cerca di essere il più oggettivo possibile. In questa fase non è necessario allegare dei documenti, ma potrebbe essere utile averli a portata di mano. Puoi chiedere all’avvocato anche un pagamento dilazionato, che potrebbe essere accettato sempre come accordo tra le parti, evitando così le lungaggini del tribunale.
Come sapere se la parcella di un avvocato è giusta
Come sapere se la parcella del tuo legale è giusta? Il decreto ministeriale 55/2014 ha stabilito delle tariffe minime di partenza, alle quali si devono aggiungere eventuali spese che l’avvocato ha sostenuto per l’attività legale. Queste spese vanno rendicontate al cliente e rimborsate dall’assistito di conseguenza. Se ritieni che l’onorario è comunque troppo e vuoi rivolgerti al tribunale, allora la Corte può stabilire un compenso in base all’art.2333 del Codice Civile. In questo caso, il giudice può anche decidere in favore dell’avvocato, indicando un compenso più alto rispetto a quanto ti ha chiesto!