Il valore schede telefoniche oggi va ben oltre l’importo indicato sulla scheda ormai scaduta da anni. Se hai scelto di investire in arte e collezionismo e non sai da dove iniziare a investire senza farti ingannare, le schede telefoniche possono essere una valida alternativa al francobollo, oppure alla vendita di siti Web, o ancora all’investimento in NFT. Scopri nella nostra guida quali sono le schede telefoniche che oggi hanno un valore di mercato e come iniziare una collezione redditizia (o far fruttare quella che hai)!
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Che valore hanno le vecchie schede telefoniche
Come per i francobolli, anche per capire il valore schede telefoniche è necessario procurarsi il catalogo di riferimento. Il catalogo indica un prezzo minimo di vendita che puoi utilizzare come base per eventuali aste di settore, oppure per mettere in vendita le tue schede su siti economici, come eBay (a titolo di esempio). I cataloghi di riferimento per questo settore sono:
- Golden Lira. Parliamo di un catalogo aggiornato con le quotazioni delle diverse schede telefoniche, divise anche per Paese di provenienza. Infatti, qui potrai trovare anche il valore delle schede telefoniche di san Marino e del Vaticano, oltre che di quelle italiane. La caratteristica di queste schede è l’importo indicato ancora in Lire, che le colloca storicamente a prima dell’introduzione dell’Euro, cioè a prima del 2002.
- Golden Euro. Il listino inserisce le schede telefoniche in Euro con tutti i valori e i riferimenti. Include anche le carte utilizzate negli alberghi e nelle aziende.
- C&C. Questo catalogo include delle schede telefoniche speciali, realizzate in tiratura limitata.
- Teleset. Non ha le schede telefoniche degli ultimi anni, ma se ci sono schede di valore prima del 2010 qui potrai trovare un riferimento valido.
Se non ti sei trovato all’epoca della diffusione delle schede telefoniche, sappi che parliamo di un mondo che risale a prima dell’arrivo del cellulare, orientativamente dagli anni Sessanta ai Novanta. Le schede telefoniche erano delle carte prepagate in plastica che si acquistavano nelle ricevitorie ed avevano una data di scadenza entro la quale utilizzare l’importo caricato. Il costo della scheda dipendeva dal denaro indicato come importo della scheda stessa, che andava a scalare con l’uso nella cabina telefonica.
La tessera si inseriva nella cabina, si componeva il numero e si parlava con la persona desiderata finché non terminava l’importo. Negli ultimi anni di utilizzo delle schede telefoniche furono applicate alcune promozioni particolari. Nel 2001, per esempio, fu introdotta una scheda telefonica che consentiva telefonate illimitata a numeri di rete fissa dalla cabina per 0,30 euro. La scheda in questione era di 3 euro, per un totale di 10 chiamate. La cabina telefonica consentiva di chiamare gratuitamente i numeri di emergenza, indicati ogni tanto anche all’interno della cabina stessa.
Come capire se le schede telefoniche hanno valore
Il valore delle schede telefoniche dipende dalla tiratura. Quanto valgono le schede telefoniche a tiratura limitata? Alcune possono valere fino a 1.000 euro, ma dipende anche dallo stato di conservazione. Prima di tutto, è importante sapere che la tiratura della scheda è indicata sotto al prezzo, accanto alla data di scadenza della stessa. Oltre a questo, è importante sapere che – come per i francobolli – anche le schede telefoniche celebravano eventi e ricorrenze, oppure fornivano informazioni sui cambiamenti in corso. Un esempio è il caso delle schede Fissa il Prefisso, che indicavano l’introduzione dell’uso del prefisso nelle diverse città italiane. Qual è la classificazione delle schede per capirne il valore?
- Le pubbliche precursorie sono state le prime a essere introdotte. Si riconoscono perché, rispetto a quelle più vicine a noi, la striscia magnetica è verticale e non orizzontale.
- Le schede telefoniche pubbliche ordinarie. Sono schede che sono rimaste identiche nel corso degli anni, valide per le fasce orarie, infinite o per tutti i giorni.
- Le commemorative e le pubblicitarie. Sono quelle di cui parlavamo prima, a tiratura limitata e pensate per offrire servizi o per ricordare eventi.
Quante tipologie di schede telefoniche abbiamo in Italia?
Secondo l’ultimo catalogo, l’AG 2023, le schede telefoniche italiane sono più di 4.300, a cui si devono aggiungere quelle del Vaticano e di San Marino. Il gran numero di schede dipende anche dal fatto che all’epoca l’alternativa erano i contanti o i gettoni. Ricordiamo che i gettoni telefonici scomparvero prima delle schede telefoniche. Infatti, anche questi oggetti hanno un valore che può arrivare fino a 2,300 euro secondo un articolo di SkyTG24 dedicato proprio ai gettoni. Questi elementi si inserivano al posto delle monete e avevano un valore simile a quello di una moneta. Il primo gettone fu messo sul mercato nel 1927, mentre il loro utilizzo è andato avanti fino al 2001.
Quando sono state dismesse le schede telefoniche
L’addio alle schede telefoniche è arrivato prima della definitiva chiusura delle cabine pubbliche. Infatti, l’ultima scheda telefonica realizzata è andata in commercio nel 2018, quando Telecom passò a TIM come nome. Prima del 2018, la Telecom era il riferimento per la linea fissa, mentre TIM si riferiva alla sola rete Mobile.
La fine dell’era delle cabine si collega all’espansione dell’uso dello smartphone: ormai molte persone hanno un cellulare ed è improbabile che usino un telefono pubblico per chiamare. Così l’addio alle cabine è stato anticipato al 2023, mentre la data iniziale di totale smantellamento era prevista per il 2026. La fine delle cabine ha reso rare le vecchie schede telefoniche, che hanno senz’altro un valore storico. Come abbiamo visto, però, conviene controllare la tua collezione di schede telefoniche, perché qualcuna potrebbe avere anche un valore economico per i collezionisti!