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Tassa sugli Extraprofitti delle banche: cos’è e che impatti avrà su persone, banche e mercati

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Il panorama finanziario italiano sta attraversando cambiamenti significativi nel 2023, uno di questi è sicuramente l’introduzione di nuove tasse sugli extra-profitti delle banche che fa parte del Decreto Omnibus. Questa iniziativa, approvata ieri 7 agosto 2023 dopo intense discussioni nel Consiglio dei ministri, ha suscitato reazioni contrastanti da parte dei vari attori economici e dei mercati. In questo articolo, esamineremo cosa significa questa “tassa sugli extraprofitti“, come impatta questo provvedimento sulle persone, sulle banche e sui mercati, ed infinite cercheremo di analizzeremo gli aspetti positivi e negativi di questa misura.

Cos’è la tassa sugli extraprofitti bancari?

La tassa sugli extra-profitti bancari è una misura fiscale appena introdotta ieri in Italia, che mira a raccogliere risorse finanziarie aggiuntive. Questa iniziativa è stata adottata con l’obiettivo di:

  • finanziare il taglio delle tasse,
  • fornire aiuti per i mutui prima casa ,
  • contribuire alla riduzione del cuneo fiscale.

La tassa vedrà un ammontare del 40% sui cosidetti extraprofitti generati dalle banche. Il prelievo del 40% scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 “eccede per almeno il 3%” il valore dell’esercizio 2021. La percentuale sale al 6% se si confronta il 2023 col 2022. La tassa non potrà superare comunque il 25% del valore del patrimonio netto alla data di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023.

Di che cifre stiamo parlando?

Non entriamo nel merito delle cifre”, ha subito puntualizzato Salvini dopo l’ok del Cdm. “Basta però guardare gli utili del primo semestre 2023 delle banche per capire che non stiamo parlando di qualche manciata di milioni, ma si può ipotizzare di alcuni miliardi”. Le prime stime però portano a pensare che la misura dovrebbe portare alle casse dello stato più di due miliardi di euro.

Impatti della tassa sugli extraprofitti sui cittadini italiani:

Le implicazioni per le persone sono al centro del dibattito su questa misura fiscale. Se da un lato, la tassa potrebbe contribuire a finanziare politiche sociali a favore delle famiglie, come il taglio del cuneo fiscale e il sostegno ai mutui, dall’altro potrebbe avere un effetto indiretto sulle famiglie attraverso le potenziali implicazioni sui tassi di interesse dei mutui. La variazione dei tassi di interesse potrebbe influenzare la capacità delle persone di accedere al credito e determinare la rata dei mutui.

Impatti della tassa sugli extraprofitti sulle banche:

Non è una misura contro le banche, ma un provvedimento a protezione delle famiglie e di tutti quei soggetti che si sono trovati in difficoltà per il pagamento dei mutui”, ha rassicurato il ministro Antonio Tajani. Salvini l’ha definito “un provvedimento di equità”.

Innegabile però sottolineare che ovviamente le banche sono direttamente colpite da questa misura, in quanto dovranno versare una tassa del 40% sugli extra-profitti. Questa imposta è calcolata sul maggior valore tra il margine d’interesse di esercizi precedenti e deve rispettare determinate soglie. Sebbene questa tassa possa rappresentare una fonte significativa di entrate per il governo, potrebbe anche incidere sulle capacità delle banche di reinvestire profitti o distribuirli agli azionisti.

Impatti della tassa sugli extraprofitti sui mercati finanziari:

L’annuncio di questa tassa ha provocato un immediato crollo dei titoli bancari in Borsa, evidenziando l’effetto immediato sulle valutazioni delle istituzioni finanziarie. Piazza Affari ha infatti bruciato 10 miliardi di euro. Il crollo dei titoli delle banche era inevitabile già dalla prima ora di scambi in Borsa. Stando ai calcoli, l’utile netto delle banche nel 2023 potrebbe essere ridotto di circa il 10%.L’incertezza riguardo alle implicazioni a lungo termine di questa misura potrebbe influenzare la fiducia degli investitori e contribuire a volatilità nei mercati finanziari.

Aspetti Positivi:

Tra gli aspetti positivi di questa misura, c’è la possibilità di raccogliere risorse finanziarie aggiuntive per finanziare politiche a favore delle famiglie e ridurre il cuneo fiscale. Inoltre, potrebbe contribuire a una maggiore equità sociale, distribuendo parte degli extra-profitti delle banche verso iniziative di interesse pubblico.

Aspetti Negativi:

D’altra parte, questa tassa potrebbe comportare un effetto domino sui tassi di interesse dei mutui, influenzando la stabilità finanziaria delle famiglie. Inoltre, potrebbe ridurre le risorse disponibili per le banche, potenzialmente limitando la loro capacità di investire o erogare prestiti. L’immediata reazione negativa dei mercati finanziari evidenzia il rischio di incertezza e volatilità.

In conclusione, l’introduzione delle tasse sugli extra-profitti bancari nel 2023 in Italia rappresenta un passo significativo per raccogliere risorse finanziarie aggiuntive e supportare politiche economiche e sociali. Tuttavia, gli impatti su persone, banche e mercati dimostrano la complessità di tale misura, con potenziali effetti positivi e negativi da considerare nel lungo periodo.

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