Investire in indici azionari, per chi ha un un po’ di esperienza in questo settore, rappresenta sicuramente una strategia efficace per gestire il rischio e ottenere rendimenti costanti nel lungo termine. Molti investitori adottano una strategia buy-and-hold per trarre profitti dalle performance di alcuni indici specifici, nel lungo periodo. Molti investitori decidono invece di puntare su diversi titoli “robusti” del paniere che compone l’indice, mentre altri prediligono investire le proprie risorse in fondi comuni di investimento indicizzati o scegliendo fondi negoziati in borsa (ETF) che sono speculari all’andamento di un indice specifico .
Approfondimenti
Molti investitori in indici azionari considerano l’indice azionario S&P 500 come il punto di riferimento più comune rispetto in base al quale valutare l’andamento dell’economia statunitense, oltre all’indice azionario Dow Jones Industrial Average.
Per chi invece ama puntare sull’economia europea, i riferimenti principali sono l’indice azionario Euro Stoxx 600 e Stoxx 50, o in alternativa si può puntare sugli indici dei paesi più solidi dal punto di vista economico come il DAX tedesco, il francese CAC40 o FTSE100 blue-chip del Regno Unito.
Non meno redditizi si sono rivelati, nel lungo periodo, anche gli indici Hang Seng di Hong Kong, l’indice FTSE China A50 e l’indice azionario Nikkei di Tokyo, il cui andamento spesso è stato contrassegnato da una eccessiva volatilità, ma che nel lungo periodo possono realizzare delle performance interessanti.
Esistono diversi approcci per guadagnare dagli indici tra cui gli investitori possono scegliere, a seconda della loro propensione al rischio. Gli investitori possono optare per investimenti in indici azionari specifici, costruendo il proprio portafoglio attraverso la selezione di azioni fai-da-te o ricorrere all’approccio passivo a basso costo e senza problemi dei fondi comuni di investimento indicizzati o dei fondi negoziati in borsa.
L’indice dei fondi comuni di investimento
I fondi comuni di investimento rappresentano uno dei punti di riferimento più gettonati dagli investitori più esperti per investire in indici azionari. E’ una strategia che si attaglia bene anche agli investitori principianti che si stanno approcciando al mondo dei mercati finanziari.
Warren Buffett ha notoriamente affermato che un fondo azionario S&P 500 a basso costo è il miglior investimento che la maggior parte degli americani possa fare. Buffett è noto per essere uno degli uomini più ricchi del pianeta, con una patrimonio stimato in 90 miliardi di dollari. La sua strategia vincente è stata sempre quella di investire in fondi indicizzati a basso costo e i risultati che ha ottenuto nel corso della sua vita sono stati davvero lusinghieri.
Le performance dei fondi comuni di investimento indicizzati sono direttamente connesse alle performance di un intero indice del mercato azionario. A differenza dei fondi gestiti attivamente, i fondi indicizzati di solito hanno commissioni di gestione inferiori e sono meno onerosi dal punto di vista fiscale perché prevedono l’effettuazione di poche operazioni ma ben mirate.
Come investire negli indici azionari
Investire in fondi passivi fu una strategia molto in voga negli anni ’70. Fu l’investitore americano John Bogle a lanciare il primo fondo indicizzato azionario. Le performance iniziali non furono entusiasmanti, ma col trascorrere degli anni, questa forma di investimento si è rivelata molto redditizia. Basta pensare che oggi, il Vanguard 500 Index Fund, ha quasi mezzo trilione di dollari di asset in gestione.
Per molti investitori, grandi o piccoli, i fondi indicizzati azionari rappresentano una strategia da tenere in grande considerazione, a patto che le commissioni applicate siano minime.
Ad esempio, i fondi azionari passivi negli Stati Uniti costano in media circa 10 centesimi all’anno per $ 100 di attività, rispetto ai 70 centesimi dei fondi attivi. Al contrario, i fondi attivi che negli ultimi anni hanno realizzato performance insoddisfacenti, hanno continuato ad addebitare agli investitori commissioni molto generose.
Gli indici del mercato azionario aiutano anche a diversificare gli investimenti in diverse società e settori. Basta pensare che investire in un fondo indicizzato S&P 500 “espone” il proprio investimento a 500 società contemporaneamente. Così come un fondo che replica il CAC40 fornirà esposizione a tutte le 40 società dell’indice francese, altamente diversificate.
Gli svantaggi degli investimenti in fondi indicizzati azionari
Investire in fondi indicizzati azionari presenta alcuni inconvenienti che non bisognerebbe mai sottovalutare. I rendimenti possono essere limitati o addirittura azzerati se una grande azienda quotata su un indice dovesse realizzare grosse perdite, facendo crollare tutti i prezzi delle azioni nel suo settore. Un altro aspetto negativo degli indici è che gli investitori sono esposti a tutte le società quotate su quell’indice, senza poter fare una selezione magari escludendo un titolo sgradito per motivi morali o personali.
La strategia buy and hold
Nonostante tutto, i fondi passivi rimangono una strategia di portafoglio da consigliare per i singoli investitori perché sono un modo semplice e a basso costo per investire denaro e “dimenticarsene”.
I fondi passivi hanno destato molto interesse soprattutto negli anni ’90 con l’introduzione degli ETF, che sono un paniere di titoli scambiati in borsa, proprio come le azioni.
Gli ETF indicizzati sono fondi negoziati in borsa che replicano un indice di riferimento come l’S&P 500 o l’Euro Stoxx 50 e presentano molte analogie con i fondi comuni di investimento indicizzati. Tuttavia, a differenza delle azioni dei fondi comuni di investimento, che possono essere vendute a un solo prezzo ogni giorno, gli ETF indicizzati possono essere acquistati e venduti durante il giorno su una borsa importante, proprio come le azioni.
Con il boom di internet e la crescita esponenziale del numero di siti web finanziari, anche la popolarità degli ETF è letteralmente esplosa. Oggi esistono in rete molti strumenti per controllare costantemente l’andamento dei fondi. Gli ETF indicizzati offrono una diversificazione immediata attraverso un investimento efficiente dal punto di vista fiscale pur essendo meno volatili rispetto ai fondi che si rivolgono a settori specifici. Ma hanno anche degli svantaggi. Poiché gli ETF spesso si concentrano su azioni a grande capitalizzazione, possono offrire un’esposizione limitata a società a media e piccola capitalizzazione che possono garantire migliori opportunità di crescita.
Gli investimenti fai-da-te
Gli investimenti fai-da-te rappresentano una soluzione conveniente per ottenere un’esposizione attiva agli indici senza le grandi spese di investimento o le commissioni elevate addebitate dai fondi gestiti. Ma di certo non sono adatti ai deboli di cuore e richiedono una certa competenza.
E’ improbabile che questi investimenti producano rendimenti immediati. Selezionare singoli titoli e costruire un portafoglio diversificato richiede una notevole quantità di tempo perché comporta la ricerca dei fondamentali delle società e l’acquisto di azioni che soddisfano determinati criteri di investimento.
Esistono anche servizi di selezione titoli progettati per aiutare gli investitori a scegliere il proprio portafoglio. Alcuni servizi di selezione dei titoli possono essere costosi perché prevedono la consulenza di qualificati professionisti che analizzano i titoli da consigliare ai propri membri. Una delle cose principali da considerare quando si fa trading di azioni come investitore fai-da-te è il costo delle commissioni che spesso è molto salato.