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Il 13F report: scopri le strategie di investitori esperti

Scopri qui cos'è il report 13F che i grandi investitori statunitensi devono obbligatoriamente presentare ogni trimestre al SEC.

Il report 13F della Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense è un rapporto trimestrale che devono obbligatoriamente stilare tutti gli investitori istituzionali che vantano un minino di 3,5 miliardi di dollari in asset under management (ovvero quei fondi gestiti da un’istituzione finanziaria per conto dei loro clienti o investitori). Questo tipo di relazione esplicita le loro quote di capitale e fornisce informazioni sull’influenza che gli investitori esperti stanno avendo sui mercati.

Gli hedge fund (o fondi speculativi) sono obbligati a compilare il Form 13F entro 45 giorni dall’ultimo giorno del calendario trimestrale. La maggior parte dei fondi, tuttavia, attende la fine di questo periodo proprio per mantenere segreta fino all’ultimo la propria strategia di investimento al pubblico e alle aziende concorrenti. Il 13F rappresenta dunque uno strumento attraverso il quale il Congresso americano ha voluto rendere il più trasparenti possibile i patrimoni degli investitori più ricchi della nazione. Vediamo quindi insieme tutte le caratteristiche e le implicazioni del report.

Perchè è stato creato il report 13F

Il Securities and Exchange Commission (SEC) impone ai grandi investitori la presentazione del modulo 13F, ecco cos'è.
Il Campidoglio a Washington.

La storia del report nasce nel 1975, per volere del Congresso degli Stati Uniti. Con questo strumento, le autorità USA erano convinte che avrebbero in qualche modo aumentato la fiducia degli investitori nei confronti della “moralità” dei mercati finanziari nazionali e negli investitori istituzionali (questi ultimi sono, per esempio, le società di investimento a capitale variabile, le società fiduciarie, le compagnie di assicurazione, gli hedge fund e gli investment advisor). In un primo momento, la soglia per la presentazione del modulo era fissata a 100 milioni di dollari: successivamente però il SEC si rese conto di come fosse ormai necessario un aggiornamento. Il 10 luglio del 2020, dunque, l’organo ha annunciato attraverso un comunicato rilasciato dal suo presidente, Jay Clayton quanto segue:

Per la prima volta in oltre 40 anni, la soglia di segnalazione 13F fluttuerà intorno a un livello che promuove l’obiettivo di consentire alla SEC di monitorare le partecipazioni dei gestori di investimenti più grandi riducendo gli oneri più limitanti per i gestori minori.

Poiché le informazioni presenti del report 13F forniscono agli investitori una panoramica sui principali player del mercato di Wall Strett, molti investitori più piccoli hanno sfruttato questo tipo di strumento come fonte di ispirazione per riuscire in qualche modo a sviluppare la loro strategia di investimento. Il motivo risulta in questo senso piuttosto ovvio: si tende infatti a dare per scontato che gli investitori più fortunati a livello nazionale siano anche quelli che in passato sono stati in grado di fare le scelte più sagge; c’è inoltre un altro fattore che li rende dei punti di riferimento per molti, cioè il fatto che grazie alle loro dimensioni sono concretamente in grado di fare il bello e il cattivo tempo sui mercati. Chi segue queste logiche dunque, sarà naturalmente portato ad acquistare le stesse azioni o a vendere le stesse azioni degli investitori che hanno avuto il maggior successo.

Quali sono gli elementi contenuti nel report 13F

Scopri qui in che modo i grandi investitori statunitensi devono compilare il modulo 13F secondo le indicazioni del SEC e a cosa serve il documento.
Dati azionari su un monitor.

Il modulo include tutti i dati e le informazioni relative ai movimenti finanziari di un determinato gestore nell’ultimo periodo. Il documento indica in modo particolare quali azioni sono state vendute e quali sono state acquistate nel trimestre più recente. Il report dovrà contenere nello specifico il nome e il tipo di strumento finanziario che è stato venduto o acquistato; il numero di azioni possedute dal gestore; il valore complessivo di mercato di quelle azioni. Il SEC, che è di fatto l’ente federale USA dedicato alla vigilanza dei mercati finanziari, ha reso disponibile sul suo sito ufficiale un documento dove vengono indicati tutti gli strumenti finanziari che devono essere riportati all’interno del report 13 e che includono, tra gli altri, opzioni, bond convertibili, EFT e ovviamente anche azioni.

I punti critici

Il fatto che siano gli stessi manager e investitori a compilare il report porta molto spesso a errori, omissioni e imprecisioni. Sovente, dunque, i dati che vengono riportati sul report 13F non sono purtroppo molto affidabili. Molto esemplificativo da questo punto di vista è stato il caso di Bernie Madoff, finanziere americano che a lungo aveva compilato ogni trimestre i suoi moduli 13F sviluppando nel frattempo uno schema Ponzi scoperto dal SEC soltanto anni dopo.

I rapporti 13F, inoltre, vengono archiviati fino a 45 giorni dopo la fine di un trimestre. A proposito, come anticipato, gran parte dei manager presenta il documento compilato soltanto all’ultimo momento, proprio per evitare di farsi rubare spunti e strategie da parte delle aziende rivali. Non è dunque un caso che proprio alla luce di queste problematiche ci sia chi negli Stati Uniti sta da tempo cercando di fare pressione sul SEC affinché vengano modificate le tempistiche di presentazione dei moduli, che secondo alcuni dovrebbero per l’appunto essere compilati e consegnati mensilmente, entro 15 giorni dalla fine di ogni mese.

C’è in aggiunta un altro problema da segnalare, ovvero il fatto che nella dichiarazione 13F i fondi sono obbligati a presentare solo posizioni lunghe, ADR (gli American Depositary Receipts) e note convertibili. L’immagine dei fondi che ne risulta sarà dunque incompleta, anche perché molti di essi generano una grossa fetta dei loro rendimenti con le vendite allo scoperto.

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