Il risparmio gestito in Italia sta vivendo una crisi. A dirlo è lo studio sui patrimoni gestiti condotto dal Boston Consulting Group e presentato all’ultima edizione del Global Asset Management lo scorso 18 maggio. Stando ai dati, i rialzi nelle azioni hanno nascosto un aumento dei costi di gestione. Gli eventi internazionali del 2022 hanno ridotto il valore delle obbligazioni. Così gli asset manager hanno dovuto fare i conti con le spese. Se in passato non si faceva caso agli aumenti perché c’erano i maggiori rendimenti a coprirli, i dati in calo hanno evidenziato il fenomeno con diversi segnali. Quali sono?
Approfondimenti
Il patrimonio gestito nel mondo ha perso il 10%, passando da 108 a 98 mila miliardi di dollari. Non vanno meglio i flussi di investimento, quasi dimezzati dal 3% all’1,6% degli asset. Anche gli operatori del settore accusano i colpi della crisi. Il numero degli operatori scende dell’11%. I guadagni calano del 27%. Il dato è ancora più grave alla luce degli ultimi 20 anni. Dal 2003 non si era mai visto il segno meno. E in Italia?
Il risparmio gestito in Italia, cosa succede da noi
Secondo Edoardo Palmisani Managing Director e Partner di BCG, il problema è anche italiano. Il risparmio gestito in Italia è sceso del 9%, passando da 2.300 a 2.100 miliardi di euro tra il 2021 e il 2022. Il dato è interessante anche perché il Belpaese è il quinto al mondo per patrimonio gestito. Passare ad altre forme di fondi di investimento purtroppo non basterà per evitare la crisi. Infatti, secondo gli operatori il risparmio gestito rappresenta una fetta importante del mercato e rischia di portare via con sé altre forme di investimento. Cosa fare per evitare di perdere quanto hai risparmiato con tanta fatica?
Come funziona il risparmio gestito in Italia e come salvarlo
Per gli esperti che hanno realizzato questa ricerca non devi pensare alla semplice gestione per ottenere dei risultati concreti. I risparmi sono qualcosa che si muove all’interno del mercato. Subiscono l’inflazione, ma anche le incertezze e le sfide sui diversi asset. Un esperto è l’unico in grado di poter affrontare queste burrasche con competenza e professionalità.
Quali sono le soluzioni consigliate dagli operatori? Riconoscere le opportunità di profitto quando si presentano, personalizzare gli investimenti e cogliere le occasioni anche nei mercati privati. Chi amministra questi risparmi deve cercare di usare modelli operativi semplici e prodotti finanziari con un margine più alto. Così risolvere un calo momentaneo legato alle congiunture del mercato non sarà un problema. Per riconoscere le opportunità vale sempre la regola dell’analisi preliminare prima di investire con gli strumenti adatti in base al tipo di investimento a disposizione.
Che differenza c’è tra risparmio gestito e risparmio amministrato in Italia
Il risparmio gestito in Italia non è un risparmio amministrato. Ci si può confondere sulle differenze, perché si chiede a un intermediario di gestire il tutto. Nel risparmio gestito o patrimonio gestito l’operatore agisce negli investimenti in modo diretto. Prende decisioni e si occupa dell’investimento. Nel risparmio amministrato, invece, l’intermediario si comporta da sostituto d’imposta. Così il suo compenso dipende da quanto ha fatto guadagnare il suo cliente come plusvalenza. Nel risparmio gestito, invece, si fa la differenza tra l’importo iniziale da gestire e la cifra ottenuta dopo un certo periodo di gestione.
Quale scegliere? Dipende dall’investimento. I patrimoni, i contratti ETF e i fondi di investimento si gestiscono con un risparmio gestito in Italia da un operatore abilitato. Per le azioni, le obbligazioni e i titoli di Stato si preferisce utilizzare un risparmio amministrato. In ogni caso, sui risparmi e sui relativi rendimenti dovrai calcolare e pagare le tasse.
Risparmio gestito e dichiarazione dei redditi: come procedere
Questa differenza è importante in sede di dichiarazione dei redditi, sia per l’intermediario che per il cliente. Infatti, l’intermediario dovrà dichiarare quanto ha guadagnato in base al tipo di gestione del risparmio richiesto. Il cliente, invece, dovrà verificare i suoi rendimenti e dichiararli di conseguenza.
Il fai da te è sconsigliato in queste situazioni: rischi di pagare di più con interessi e sanzioni. Un buon commercialista è in grado di risolvere qualsiasi problema! Come cliente, è importante verificare l’andamento degli investimenti e dei risparmi, chiedendo anche una rendicontazione periodica all’intermediario che sta agendo nel tuo interesse.
L’andamento del mercato è altalenante. Anche quando investi nei fondi più sicuri devi pensare a cosa fare se perdessi quel denaro. La regola principale degli investimenti è di non utilizzare il denaro che ti serve per le spese fisse e di usare risparmi che potresti perdere senza conseguenze dirette. Il risparmio fa parte della cultura italiana e la battuta d’arresto sul risparmio gestito in Italia non cambierà le abitudini degli italiani. Le strategie applicate devono cambiare in base alle situazioni che si presentano e ai grandi cambiamenti che abbiamo davanti.