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Garantisci la tua stabilità finanziaria: scopri tutto sui fondi obbligazionari governativi!

Mercati finanziari grafici

Investire su un titolo di stato è una forma di investimento basata sul debito, in cui si presta denaro a un governo in cambio di un tasso di interesse concordato. I governi impiegano questi fondi che vengono raccolti per finanziare progetti o infrastrutture mentre gli investitori possono sfruttare questi titoli per ottenere un rendimento fisso pagato a intervalli regolari.

In Italia, le obbligazioni emesse dal governo sono conosciute come BTP (Buoni del Tesoro Poliennali). Nel Regno Unito si chiamano “gilt” mentre in Germania prendono il nome di “Bund”. Mentre tutti gli investimenti hanno un margine di rischio più ampio, i titoli di stato di economie consolidate e stabili sono considerati investimenti relativamente a basso rischio.

Quando si acquista un titolo di stato, sostanzialmente l’investitore presta al governo del proprio paese una somma di denaro concordata per un periodo di tempo concordato. In cambio, il governo restituirà un determinato livello di interesse a periodi regolari, noto come “coupon”. Per questo le obbligazioni vengono inquadrate nella categoria dei beni a reddito fisso.

Una volta scaduta l’obbligazione, l’importo dell’investimento originale, chiamato capitale, viene restituito maggiorato dell’importo degli interessi maturati. Esistono obbligazioni diverse anche in base alla data di scadenza. Esistono obbligazioni che scadono anche in meno di un anno e altri che hanno una durata trentennale o anche maggiore. In genere i titoli maggiormente acquistati dagli investitori sono i BTP decennali che offrono rendimenti interessanti.

I fondi obbligazionari governativi

Il mercato obbligazionario offre anche altre opportunità che consentono agli investitori di investire in titoli governativi nonostante l’incertezza sui mercati, grazie ai prodotti del risparmio gestito, in particolare i fondi obbligazionari governativi.

La maggior parte di questi strumenti, investono almeno per l’80% in bond governativi e per la restante parte in obbligazioni corporate, per diversificare il rischio. La finalità di questo tipo di investimento è quella di conseguire un rendimento pari a quello che si otterrebbe investendo in titoli di Stato. Il rendimento può anche dipendere strettamente dall’obiettivo di diversificazione dell’investimento che si vuole raggiungere. Anche questa forma di investimenti, come gli investimenti in titoli di Stato, contiene dei margini di rischio. 

L’investitore dovrà fare molta attenzione alla composizione del portafoglio e in particolare alla composizione dell’investimento residuale. Generalmente la parte non strutturata con obbligazioni governative, investe in strumenti finanziari con rating non inferiore a Baa3 (Moody’s), BBB- (S&P) o con un rating equivalente assegnato da altre agenzie di rating meno prestigiose. In genere i fondi obbligazionari governativi di breve termine non hanno una durata che supera i 2 anni, mentre nelle categorie a medio/lungo termine la durata è ben maggiore. 

Termini obbligazionari 

Gli elementi distintivi delle obbligazioni governative sono la scadenza, il capitale e il prezzo dell’obbligazione. La scadenza indica la durata di un’obbligazione e cioè la sua durata attiva. Il capitale invece indica il “valore nominale” – di un’obbligazione che non è altro che l’importo che l’obbligazionista si impegna a pagare, escluse le cedole. 

In generale, questa somma viene pagata in un’unica soluzione quando l’obbligazione matura o scade. In linea teorica il prezzo di un’obbligazione dovrebbe coincidere con il suo valore nominale, tuttavia il prezzo di un’obbligazione sul mercato secondario, dopo che è stato emesso, può essere modificato in base ad alcune variabili. 

La prima di queste variabili e la data di cedola che non è altro che la data in cui l’emittente dell’obbligazione è tenuta al pagamento della cedola che in genere può essere annuale, semestrale, trimestrale o mensile. Per tasso cedolare invece si intende il valore dei pagamenti cedolari espressi come percentuale dell’importo capitale dell’obbligazione. Per fare un esempio pratico, sel il capitale (o il valore nominale) di un’obbligazione è di 1000 euro e paga una cedola annuale di 50 euro, il suo tasso cedolare sarà del 5% annuo. 

Se un’obbligazione ha un prezzo che coincide con il suo valore nominale, si dice che viene scambiata alla pari. Ma se il prezzo scende al di sotto della pari si dice che viene scambiata a sconto, mentre se il suo prezzo sale sopra la pari, l’obbligazione viene scambiata a un premio.

In genere è opinione comune che investire i propri soldi su un titolo di stato vuol dire non correre alcun rischio dal punto di vista economico, poiché i paesi sono sempre solvibili potendo stampare liberamente denaro per fronteggiare i propri debiti. In realtà un margine di rischio esiste sempre, anche perchè i paesi meno attenti alla gestione dei propri bilanci possono andare in default e vedersi preclusa la possibilità di finanziare il proprio debito come accadde alla Grecia diversi anni fa. Oltre al rischio di credito, ci sono altre potenziali insidie che potrebbero rendere questo investimento meno remunerativo, come il rischio da tassi di interesse, l’inflazione e il rischio valute.

Cos’è il rischio di tasso di interesse?

Il rischio di tasso d’interesse è la possibilità che l’aumento dei tassi d’interesse provochi un calo del valore dell’obbligazione. Questo accade quando i tassi crescono in maniera repentina e corposa al punto tale da ritenere l’obbligazione un investimento non conveniente. In questi casi gli investitori potrebbero cercare altrove gli alti rendimenti, ad esempio puntando sul mercato azionario

Il rischio di inflazione

Il rischio di inflazione è la possibilità che l’aumento dell’inflazione provochi un calo del valore dell’obbligazione. Se il tasso di inflazione supera il tasso della cedola dell’obbligazione, questo investimento non rappresenterà una reale protezione del capitale. In questi casi meglio optare per le obbligazioni indicizzate che sono meno esposte al rischio di inflazione.

Cos’è il rischio valutario?

Il rischio valutario è frequente solo se acquistiamo un’obbligazione di stato che paga in una valuta diversa dalla propria valuta di riferimento. Il minor valore potrebbe essere determinato dalle fluttuazioni dei tassi di cambio che fanno diminuire il valore dell’investimento. Fra gli altri rischi che sono connessi alla sottoscrizione di titoli di stato vi è anche il rischio di credito.