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Calcolo del rendimento dei BTP: formula e strategie

Monetine spars

Parlando di BTP si sta facendo riferimento a dei Buoni del Tesoro italiani poliennali: si tratta per essere più precisi di un insieme di Titoli di Stato a medio-lungo termine con un orizzonte temporale che può persino raggiungere i 50 anni. Quest’ultima caratteristica – nonché il fatto che ne esistano a nostra dispoisizione un’ampia varietà li rendono un’opzione davvero molto intrigante per i piccoli investitori, cioè quei soggetti alle prime armi che hanno cifre ridotte da investire e che sperano in qualche guadagno potenziale extra. Sono, tra l’altro, anche i Titoli di Stato più diffusi in assoluto: su circa 2.200 miliardi in circolazione, circa 1.600 miliardi sono BTP.

Chi è dunque interessato ad accrescere il proprio patrimonio e racimolare un gruzzolletto che possa aiutare a far fronte a diverse spese può dunque puntare su questa opzione, anche se è sempre meglio, prima di buttarsi in questa avventura, studiarsi per bene quanto possono effettivamente rendere. In questo articolo cercheremo di delineare quali sono le formule matematiche che servono per chiarisi le idee nel merito della questione e quali sono le strategie più interessanti per massimizzare i profitti.

Cosa sono i BTP

Un salvadanaio a forma di maialino
Vediamo insieme cosa significa rendimento quando ci riferiamo ai BTP italiani e in che modo è possibile calcolarlo e gestire la propria strategia.

Vediamo più nel dettaglio cosa caratterizza questo strumento finanziario. Come tutti gli altri Titoli di Stato, i BTP sono obbligazioni emesse dal Tesoro italiano che possono essere acquistate, sia sul mercato che tramite un’offerta pubblica iniziale (IPO), da privati, aziende o investitori istituzionali (come banche, compagnie di assicurazione o gestori di fondi pensione). I detentori di BTP hanno diritto a ricevere:

  • il rimborso dell’importo investito alla scadenza dei titoli (che potrà essere indicizzato all’inflazione)
  • Una serie di pagamenti periodici (anche chiamati “cedole“) come interesse sull’importo investito.

Cosa si intende con rendimento di un BTP

Il termine “rendimento” associato a questi Buoni del Tesoro nostrani rappresenta il guadagno atteso da un investimento in questo titolo di Stato. È necessario distinguere due elementi principali:

  • Il rendimento complessivo o yield to maturity (YTM), che rappresenta il rendimento totale che un investitore guadagnerebbe se mantenesse il titolo fino alla sua naturale scadenza, tenendo conto delle cedole e dell’eventuale differenza tra il prezzo di acquisto e il valore nominale;
  • Il rendimento cedolare, che rappresenta gli interessi periodici pagati dal BTP. È calcolato come una percentuale del valore nominale del titolo ed è generalmente fisso per tutta la durata dell’obbligazione.

Come calcolare il rendimento di un BTP

Come anticipato in precedenza, il rendimento di un BTP è legato a due variabili: da un lato troviamo il pagamento delle cedole (due volte l’anno) che avviene per tutta la durata del contratto, dall’altro dalla differenza tra il prezzo di acquisto (anche chiamato sottoscrizione) e il valore nominale pari a 100 rimborsato alla scadenza. Ecco dunque che poter calcolare il rendimento di un BTP a cedola fissa sarà necessario svolgere una semplice operazione matematica: (Cedola netta diviso il prezzo di acquisto del titolo) moltiplicato per 100.

È importante ricordare che non possiamo sapere che cosa accadrà al titolo con il passare del tempo: resta dunque il dubbio rispetto al suo aumento o alla sua diminuzione di valore. L’unica certezza matematica è che lo Stato entro la scadenza prevista rimborserà il titolo a 100. Proviamo ora a fare un esempio concreto: se un BTP ha un valore nominale di 1.000 euro e paga una cedola annuale del 5%, l’investitore riceverà un totale di 50 euro all’anno come interesse; tuttavia, se il valore di mercato di questo BTP dovesse scendere alla metà, un investitore che investe 1.000 euro riceverebbe 100 euro in cedole, poiché con 1.000 euro potrebbe acquistare una quantità doppia di titoli.

Diverso invece è il discorso per cosiddetti BTP Italia: essendo le loro cedole legate all’inflazione, sarà generalmente più difficile prevede con precisione i rendimenti futuri.

Strategie di investimento

Una volta compreso cosa sono i BTP, quali sono le loro caratteristiche e come si possono calcolare i loro rendimenti si possono iniziare ad applicare anche delle strategie di investimento, utili sia a chi è alle prime armi sia per gli investitori più navigati. Vediamo le più interessanti.

La diversificazione del portafoglio

Una strategia fondamentale per gli investitori è diversificare il proprio portafoglio, includendo BTP con scadenze diverse: con questo approccio si riuscirà a bilanciare il rischio e a proteggere il rendimento complessivo da eventuali fluttuazioni dei tassi di interesse o delle condizioni economiche.

Acquisto sotto la pari

Un modo per aumentare il rendimento effettivo è acquistare BTP a un prezzo inferiore al loro valore nominale (sotto la pari): questa strategia consente di ottenere un guadagno aggiuntivo al momento del rimborso, oltre alle cedole.

La valutazione del titolo

Vediamo in che modo si possono calcolare i rendimenti dei BTP e quali strategie possiamo usare per trarne il maggior beneficio.
Soldi contanti in mano

Prima di procedere all’acquisto, è fondamentale studiarsi in maniera molto approfondita la durata del BTP e il tasso d’interesse proposto, in modo da verificare che siano coerenti con gli obiettivi di investimento e l’arco temporale previsto. Non dimentichiamo inoltre i rischi associati al loro acquisto, come la loro variabilità ai tassi di interesse: quando i tassi di interesse aumentano, il valore dei BTP nel mercato secondario tende a calare, poiché i nuovi titoli emessi presentano rendimenti più alti.

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