
Non c’è dubbio che alcune auto d’epoca abbiano un fascino immortale, per molti versi magico, e tra i collezionisti che le possono permettere sono un bene di lusso di tutto rispetto, che regala un prestigio unico. C’è anche chi investe delle cifre importanti in questo tipo di beni. Ma siamo sicuri che investire in auto d’epoca convenga davvero? Ecco tutto quello che è necessario sapere nel merito della questione.
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Perché le auto d’epoca attirano gli investitori

Le auto d’epoca possono ovviamente variare nel loro valore a seconda del modello, ma spesso tendono ad aumentare di prezzo nel tempo, a differenza delle auto moderne che si deprezzano: ecco il principale motivo per cui sono così attraenti per alcuni investitori.
L’apprezzamento di un’auto d’epoca dipende da diversi aspetti, come il costo iniziale, lo stato del veicolo, la sua rarità, le spese per il restauro e la manutenzione, e il prezzo a cui può essere rivenduta. È quindi fondamentale valutare i vantaggi e gli svantaggi di possedere un’auto d’epoca per decidere se sia o meno un investimento adatto alle proprie capacità finanziarie.
Rendimento atteso: cosa dicono i dati di mercato
Secondo Hagerty, le auto da collezione hanno registrato un rendimento medio annuo del 4,6% tra il 2018 e il 2023. Inoltre, sempre stando ai dati forniti dal sito, negli ultimi vent’anni, il mercato delle auto da collezione ha conosciuto una crescita straordinaria. D’altra parte è anche piuttosto logico, se ci riflettete bene: con il passare del tempo, milioni di veicoli passano dalla categoria di “nuovi” a “usati”, per poi diventare “classici”, aumentando così il numero di auto che possono essere coperte da assicurazioni specializzate.
Ad oggi il valore complessivo stimato di questi 43 milioni di veicoli da collezione raggiunge l’impressionante cifra di 1 trilione di dollari in termini di valore assicurabile.
Vantaggi fiscali per chi possiede auto storiche
In Italia, le auto d’epoca (generalmente veicoli con più di 30 anni) possono beneficiare di alcuni vantaggi fiscali significativi, che le rendono ancora più attraenti per gli investitori nostrani. Uno dei principali incentivi è l’esenzione dal pagamento del bollo auto, riconosciuta per i veicoli storici iscritti in appositi registri riconosciuti, come l’ASI (Automotoclub Storico Italiano). Inoltre, l’assicurazione per auto d’epoca è spesso più economica rispetto a quella delle auto moderne, grazie a tariffe agevolate offerte da compagnie specializzate, a patto che il veicolo sia utilizzato principalmente per eventi, raduni o scopi non commerciali. In alcuni casi, è possibile dedurre parte delle spese di manutenzione e restauro come costi legati alla conservazione di un bene di valore storico, soprattutto se l’auto è classificata come patrimonio culturale. Tuttavia, è fondamentale verificare le normative regionali e nazionali, poiché i benefici possono variare.
I principali rischi da considerare
Attenzione a questo tipo di investimenti, perché c’è una probabilità non indifferente di essere truffati: in base ai dati a nostra disposizione, sappiamo che quasi il 35% delle persone che ha acquistato un’auto d’epoca ha dichiarato di essere stato raggirato. Una percentuale non indifferente. Di questi, tra l’altro, circa il 70% ha raccontato di avere effettuato uno o più di questi acquisti in Italia, mentre il 44% ha dichiarato di averli fatti all’estero. Stando alle informazioni in nostro possesso, la stragrande maggioranza delle segnalazioni (circa l’80% del campione preso in esame) è legata a dei difetti nascosti nei veicoli, difficilmente riscontrabili al momento dell’acquisto.
Altre frodi sono state segnalate già al momento dell’acquisto: non è infatti raro che dopo avere effettuato la transizione il venditore fraudolento sparisca nel nulla. E il problema è che se il contratto è stato firmato o se il primo deposito è stato consegnato recuperare il denaro investito diventa una vera e propria impresa.
Come scegliere l’auto giusta per investire
Scegliere l’auto d’epoca giusta sulla quale investire non è una passeggiata: trattandosi di un investimento importante, è necessario fare la propria scelta in modo consapevole.
Prima di tutto, consigliamo di valutare i costi di manutenzione e conservazione. Le auto d’epoca necessitano di cure più intense rispetto ai veicoli moderni. Le componenti datate richiedono sostituzioni frequenti, e le riparazioni, spesso specialistiche, possono essere costose. Inoltre, queste vetture vengono guidate di rado e conservate per lunghi periodi, il che comporta spese aggiuntive per la manutenzione e lo stoccaggio. È fondamentale includere questi costi nella pianificazione del proprio acquisto per evitare sorprese che potrebbero ridurre il piacere di possedere un’auto d’epoca.
Inoltre, è auspicabile sottoscrivere un’assicurazione specifica per auto d’epoca. Proteggere la propria auto d’epoca con la giusta assicurazione è essenziale. Prima di aggiungere il veicolo a una polizza standard, vi invitiamo a studiarvi attentamente le coperture per incidenti, furti o danni da eventi naturali. Le polizze tradizionali spesso impongono limitazioni su dove e quanto spesso l’auto può essere guidata, oltre a specifiche condizioni di conservazione. Optare per un’assicurazione dedicata alle auto storiche, offerta da compagnie specializzate, garantisce una copertura personalizzata in base all’uso del veicolo. Queste polizze valutano con maggiore precisione il valore dell’auto, assicurando un’adeguata protezione in caso di danni.
Sarebbe, com’è ovvio, affidarsi sempre ad un venditore o rivenditore affidabile. La scelta di un venditore esperto è cruciale per un acquisto sicuro e senza pensieri. Rivolgersi a un rivenditore specializzato in auto d’epoca è preferibile rispetto a venditori privati o piattaforme di aste online, dietro alle quali si possono, a volte, nascondere tranelli. I professionisti veri offrono personale competente e tecnici qualificati che conoscono le peculiarità delle auto storiche, garantendo informazioni dettagliate e tranquillità per l’acquirente. A differenza del mercato privato, un rivenditore specializzato fornisce un’esperienza d’acquisto più affidabile, con maggiori garanzie sulla qualità del veicolo.
Conoscere la storia dell’auto è un’altra buona idea quando si tratta di investire su un prodotto simile. Ricercare la storia di un’auto d’epoca è fondamentale per determinarne il valore e capire se è adatta alle proprie esigenze. Che si voglia un esemplare originale da museo o un veicolo pronto per l’uso nei fine settimana, la storia del veicolo influisce significativamente sul suo prezzo. Rapporti come CARFAX o AutoCheck spesso forniscono dati limitati per auto anteriori al 1990, quindi ci si dovrà affidare al venditore per informazioni su restauri, manutenzione e precedenti proprietari. Cerchiamo sempre di chiedere maggiori dettagli sull’originalità delle parti e ricevute per lavori recenti. Le auto con documentazione completa valgono di più rispetto a quelle con un passato poco chiaro, quindi conviene dedicare del tempo alla ricerca per fare una scelta informata.
Infine, è sempre consigliabile approfondire le varie categorie di auto d’epoca esistenti. Se si è neofiti in questo settore, è importante conoscere le differenze tra le principali categorie di veicoli: originale, restaurata e resto-mod. Un’auto originale, o “non restaurata”, conserva i componenti di fabbrica con interventi minimi, il che la rende rara e preziosa per i collezionisti. Le auto restaurate sono riportate alle condizioni originali con parti di ricambio e hanno un costo d’ingresso più accessibile. Le resto-mod, invece, combinano un’estetica classica con aggiornamenti moderni, come servosterzo o aria condizionata, ideali per chi desidera guidare un’auto d’epoca senza rinunciare al comfort.
Rendimento medio per marca e modello negli ultimi 10 anni
Vediamo a questo punto una tabella riassuntiva riferita al rendimento medio per marca e modello di auto d’epoca riferita all’andamento del mercato negli ultimi 10 anni.
Marca e Modello | Rendimento Medio Annuo (2013-2023) | Note |
Ferrari 250 GTO | 10-12% | Modello iconico, estremamente raro, con valori che superano i 50 milioni di euro. |
Porsche 911 (raffreddata ad aria) | 6-8% | Popolare tra i collezionisti, soprattutto modelli degli anni ’70 e ’80. |
Alfa Romeo Spider | 4-5% | Accessibile, con forte appeal per il design italiano. |
Fiat 500 (d’epoca) | 4-5% | Icona culturale, con crescita costante grazie alla domanda internazionale. |
Ford Mustang (anni ’60) | 3-5% | Apprezzamento variabile, con picchi per versioni Shelby o Mach 1. |
Chevrolet Camaro (prima generazione) | 3-4% | Domanda sostenuta nel mercato USA, ma con fasi di stabilizzazione. |
È comunque importante notare che i valori sopra riportati possono fluttuare in base alle tendenze di mercato e alle condizioni economiche globali.
Pro e contro dell’investimento in auto d’epoca

Rivediamo in breve, per concludere, quali sono i pro e i contro di una scelta simile per il proprio portafoglio di investimenti.
- Vantaggi:
- Apprezzamento del valore: molte auto d’epoca aumentano di valore nel tempo, con rendimenti medi del 4,6% annuo (2018-2023, secondo Hagerty);
- Benefici fiscali: esenzione dal bollo per veicoli storici in Italia e assicurazioni agevolate per uso non commerciale;
- Piacere personale: possedere un’auto d’epoca combina passione per il design e la storia automobilistica con un investimento;
- Domanda in crescita: l’interesse di nuove generazioni (Millennials e Gen-Z) sostiene il mercato.
- Contro:
- Rischio di frodi: circa il 35% degli acquirenti ha subito truffe, con l’80% delle segnalazioni legate a difetti nascosti;
- Costi elevati: manutenzione e restauro possono essere onerosi, specialmente per modelli rari;
- Volatilità del mercato: non tutte le auto garantiscono rendimenti, e i valori possono calare con le mode;
- Liquidità limitata: la vendita può richiedere tempo, e il prezzo potrebbe non corrispondere alle aspettative.