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Chi è Michael Bloomberg: L’incredibile carriera e il contributo di un magnate finanziario

Immagine di Michael Bloomberg

L’ex sindaco di New York City e fondatore di Bloomberg LP, Michael Bloomberg, è un imprenditore e politico statunitense, classe 1942, nato a Medford (nel Massachusetts) ed esponente del Partito Democratico dopo una lunga militanza nel partito Repubblicano. Nel 2019 prese parte alle presidenziali con scarso successo anche a causa delle prestazioni decisamente poco brillanti in due dibattiti televisivi, in cui Elizabeth Warren riuscì a “domarlo” tirando fuori le accuse di molestie sessuali alla Bloomberg LP.

Anche la sua precedente affiliazione al Partito Repubblicano, la sua enorme ricchezza e le ingenti spese per la campagna elettorale non giovarono alla sua causa. Per questo motivo, il 4 marzo 2020, decise di ritirarsi dalla contesa approvando la candidatura di Joe Biden

Michael Bloomberg ha avuto una lunga relazione con Diana Taylor, dalla quale ha avuto due figlie, Emma e Georgina. Ha conseguito un master in amministrazione aziendale presso la Harvard Business School nel 1966 e una laurea in lettere presso la John Hopkins University nel 1964. 
In occasione della candidatura alle presidenziali, Bloomberg si è dimesso da ogni incarico all’interno dell’azienda da lui fondata. Dal 2002 al 2013 è stato sindaco di New York City ricevendo tre mandati di fila.  Bloomberg è stato anche un ex dirigente di Wall Street e fondatore di Bloomberg LP.

I momenti clou della carriera di Bloomberg

Nel 1982, Michael Bloomberg ha fondato Innovative Market Systems, una società di servizi di dati finanziari. Nel corso di due decenni questa società, poi diventata  Bloomberg LP, è diventata uno dei player globali nel settore dei mass media finanziari. Dopo vent’anni alla guida della sua azienda, il grande magnate americano ha intrapreso la carriera politica, diventando il 108° sindaco di New York City, venendo eletto per tre mandati consecutivi come primo cittadino della “Grande Mela”, uno come indipendente e due come repubblicano. 

Da sindaco di New York prese la decisione di lavorare gratis, guadagnando uno stipendio simbolico di 1 dollaro l’anno. Dimostrò con i fatti la sua sensibilità per i temi legati all’ambiente e alla sostenibilità, lasciando in garage le sue lussuose auto per andare a lavorare in metropolitana. Conclusa la sua esperienza come sindaco di New York, Bloomberg è tornato a capo della  Bloomberg LP, un’azienda il cui patrimonio netto dichiarato, nel 2020, è stato di $ 54,6 miliardi in base ai dati forniti da Forbes.

Le idee politiche di Bloomberg

Uno dei punti cardine della visione politica di Bloomberg è la creazione di posti di lavoro. La sua azienda, Bloomberg LP, impiega attualmente quasi 20.000 dipendenti. Il suo motto durante la campagna elettorale per le presidenziali fu quello di “rafforzare la classe media, investire nell’istruzione, creare posti di lavoro ben retribuiti nelle energie rinnovabili e in altri settori”. In qualità di sindaco di New York City, ha dato vita allo Small Business Solutions Center. Una sorta di centro servizi che offre consulenze gratuite a quasi 10.000 aziende in tutta la città.

Sul tema dell‘immigrazione, l’ex sindaco di New York City ha insistito su politiche più indulgenti rispetto a quelle del presidente uscente, Donald Trump. Durante un incontro con la stampa a Phoenix, Bloomberg sostenne che “strappare i bambini dai loro genitori è una vergogna. Abbiamo bisogno che gli immigrati accettino tutti i diversi tipi di lavoro di cui il Paese ha bisogno: migliorare la nostra cultura, la nostra cucina, la nostra religione, il nostro dialogo e certamente migliorare la nostra economia”.

Lo spostamento a sinistra  e i finanziamenti della campagna elettorale

Dopo la sua conversione politica, con il passaggio dal Partito Repubblicano a quello Democratico, Bloomberg ha dichiarato di essersi pentito per aver sostenuto alcune battaglie politiche tipiche della destra americana. “Non posso cambiare la storia – dichiarò alla stampa – comunque oggi, voglio che tu sappia che mi sono reso conto allora che mi sbagliavo.”

Durante la sua campagna elettorale per le presidenziali, dichiarò pubblicamente che non avrebbe accettato mai alcuna donazione: “Finanzierò una campagna – se ce ne sarà una – con i miei soldi, quindi non devo niente a nessuno”. 

E così decise di fare affidamento solo sulla sua ricchezza per sostenere la candidatura a presidente, spendendo ben 37 milioni di dollari per la sua propaganda televisive in tutto il paese, comprese le aree chiave in California, New York, Florida, Texas e Illinois. Nel 2017 ha co-scritto un libro sui cambiamenti climatici intitolato “Climate of Hope”. Secondo le stime di Forbes, oggi Bloomberg è il decimo uomo più ricco d’America. 

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